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 MERCOLEDI' 10 AGOSTO 2011

L'ultimo stralcio del  libro di Michele Ciraci' e Nicola Santoro che ricordano ai lettori del blog CRONACHE E CRONACHETTE DI CEGLIE MESSAPICA che sarà presentato 11 AGOSTO ALLE ORE 20.00 CASTELLO DUCALE. 



Archivio di Stato di Lecce - Atti di Polizia

Fondo Associazioni segrete e reati contro lo Stato
Fasc. 462    a. 1828
Parole sediziose pel presunto avvicinarsi dei turchi attribuite a Giuseppe Oronzo e Cosimo Urgese, Cosimo Gioia, Francesco Gasparro, Francesco Leo e Francesco Putignano, tutti di Ceglie. Perquisizioni per un eventuale rinvenimento di armi od oggetti settari.
Vigilanza sugli attendibili 1    Fasc.  885 ab1821
Ricorso di padre Bonaventura da Ceglie cappuccino, per voluta attendibilità dei frati. Vigilanza sul ricorrente. Fasc. 1206    a. 1827
Informi pel ricorso contro Gioia di Ceglie, usciere del regio Giudicato, settario nel nonimestre. Fasc. 1532   a.1830
Turbolenze in Ceglie fomentate dal supplente giudiziario Ferdinando Principalli. Attendibilità del cancelliere Pasquale Ciciriello, del sindaco Achille Lodedo, in contatto coi settari, dei decurioni: Pietro Lamarina, Ferdinando Anteli, Nicola e Francesco Paolo Greco, Stefano Nannavecchia, tutti antichi settari; di Giuseppe Anteli, Eligio Vitale, Giacomo Principali, Stefano Carlucci, e del capo urbano Salvatore Epifani. Dubbi di eventuali simpatie del regio Giudice Costantino Fiorese per i liberali e suo trasloco. Fasc. 1640  a. 1831
Frequenti contatti di Pietro Lamarina, di Ceglie, con Cataldo Leo, di Francavilla Fase. 1708   1836
Vigilanza sullo studente Pietro Elia, di Ceglie, che rimpatria. Fasc. 1724   a. 1837
Vigilanza sullo studente Pietro Elia, .Fasc.. 1725    a. 1837
E’ del 1841 un importante avvenimento che vide protagonisti alcuni carbonari di Ceglie, i musicanti guidati da Carmine Panarelli: Domenico Oliva, Nicola Agostinelli, Domenico Suma, Pietro Martinelli, Pasquale Suma e Michele Gallone. Essi erano soliti riunirsi nella Chiesa di Sant’Anna o di San Demetrio e in casa di Stefano Allegretti per preparare i concerti da eseguire durante i riti della Settimana Santa. Il giorno 14 marzo 1841 i citati, col pretesto di concertare alcune marce, si riunirono clandestinamente per preparare invece un foglio di propaganda patriottica. Ricevuta una soffiata, le forze dell’ordine fecero irruzione nella Chiesa di Sant’Anna per arrestare il capomusico Carmine Panarelli, già noto carbonaro e maestro della formazione musicale detta della Banda Rossa. Grazie all’azione dei suoi musicanti che gli fecero da scudo adoperando i loro strumenti come armi di difesa, il maestro Panarelli riuscì a fuggire e a riparare a Martina Franca. I musicanti semplici, invece, vennero arrestati e subirono un processo che li condannò ad alcuni mesi di carcere.
Era agli uomini di tutte le classi che  la Giovine Italia, parlava di nuovo di un programma in linea con lo spirito europeo, democratico e repubblicano riportandoli a quegli ideali che in maniera informe, meno precisa e senza l'affascinante cornice del misticismo mazziniano erano già balenati alle loro giovani menti nei lontani anni 1815-20 ad opera delle vecchie sette, di cui la più celebre e moderata, la Carboneria, ebbe, come già visto, più lunga vita.
Archivio di Stato di Bari, Gran Corte Criminale e Speciale di Trani, Processi, b.40, fasc.376/2 – 27 dicembre 1849.
Denuncia anonima nel processo a carico di Pietro Palma, Stefano Allegretti, Pietro Leo ed altri, imputati di “cospirazione progettata, ma non conchiusa, né accettata, avente per oggetto di cambiare il Governo, e di eccitare i sudditi ad armarsi contro l’Autorità Reale”

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