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A.C...LORO...

DOMENICA 23 SETTEMBRE 2012



Caro Diav, caro Stefano (spero che ospiterai questo articolo da te),

più che un reportage nella sanità pugliese il mio è una testimonianza diretta dello stato delle cose di vari anni di vendolismo, che nel dna avrebbe il cuore dei deboli dei sofferenti ecc. più della destra (così affermano); quel governatore dallo sproloquio tanto facile quanto evanescente, oltraggioso della intellingenza altrui, siano essi operai, casalinghe, mamme ecc. a cui da tempo la prosopopea del ragazzo con l’orecchino suona falsa, irridente, incancrenita di parabole e allegorie, dal terzomondismo lacrimoso, fragile e populistico, evangelico quanto basta da crearsi un’aureola santificale nel suo agire quotidiano in prospettiva dell’avvenire delle genti e dei popoli del mondo.A volte così preso dal “verbo” da perdercisi dentro senza saperne più uscire se non tra scherni e lazzi. Doveva essere la cura anticancro della sanità pugliese e si è rivelato un cancro molto più dannoso del primo: appalti e puttane, primari amici nominati nelle direzioni (ora è indagato), spese folli per la politica e tanto altro. Non ha avuto la decenza di mettersi da parte, di fare un passo indietro: senza coraggio gli resta la faccia tosta al pari di Bersani Casini Dipietro e tanti altri come loro. Ormai la parola della gente semplice non solo non gli interessa ma si tappa le orecchie per non sentire le loro storie di sofferenza e dolore, di assenza di dignità e umanità…(questa anche gli sarebbe piaciuta)
Ecco il racconto o il resoconto di una serata da champions league al Pronto Soccorso di Francavilla.
Mi ero infatti preparato ad una serata di calcio invece sono andato a finire in quel buco di culo del Pronto Soccorso di Francavilla. Una domanda : era già piccolo di suo, poco adatto al tipo di servizio, come farà ad affrontare altre utenze provenienti dai paesi vicini?
Il buco di culo misura all’incirca 70 metri quadri distribuiti in quattro stanze, un’entrata per l’attesa e tre per gli interventi. Le pareti di ogni stanza hanno gli immancabili armadi, scaffali, cartoni, che ne riducono lo spazio vitale per operare.L’androne ha poche sedie e vecchi, bambini donne rimangono in piedi.Un bagno piccolo e indecente fa da compagnia agli astanti. Arrivo lì verzo le 20,30, scorto l’ambulanza durante il tragitto ceglie francavilla preoccupato .I dolori al busto sono così forti che riesce a non sentire dolore solo stando immobile come una mummia. Entriamo nell’androne e aspetto fuori. Un signore regge il moccolo insanguinato di un dito imprecando menre una bimba dorme in braccio alla madre: sono lì da ore che aspettano invano che qualcuno si occupi di loro. Dopo diverse ore sono andati via senza aver ottenuto neanche una semplice attenzione. Uno spreco di dolore, di diritti di umanità ferita di dignità soffocata, di illusioni perdute.
(Anche questo sarebbe piaciuto a quel paraculo del poeta). Entro di soppiatto nell’anticamera e mi aggrappo alla barella dove è disteso mio figlio e aspetto. La tenzione continua a salire con l’arrivo di altri ricoverati portati dai vari 118 della provincia mentre la dottoressa di turno strepita perchè non riesce a smaltire come vorrebbe l’afflusso gridando perchè tutti sentissimo:” sto ancora occupandomi dei ricoveri di questa mattina, quelli delle 20, del mio turno devono aspettare…”. Già, i colleghi se ne sono andati lasciandola sola in quella merda di dolore. La dottoressa fatica con un solo dito sulla tastiera a compilare cartelle, reperti da registrare…E’ passata un’ora e non ho fatto un centimetro.Un vecchietto urla in pigiama che sono dei vandali perchè è dalla mattina che lo tengono lì, in quel buco di culo ed è stanco, affamato, trascinandosi con la sua asta al fianco in quel poco spazio che ancora è rimasto dimenandosi tra sedie a rotelle con relativa vecchietta, barelle, sedie occupate da parenti. A momenti il bastone dovrà appenderselo al collo.Se ne andrà dopo diverse ore con la promessa di un piatto di spaghetti in reparto. Quando toccherà a mio figlio immobilizzato dal dolore? penso ai codici di emergenza : il bianco, il verde, il giallo e il rosso: dalle cazzatine del bainco ai cazzi grossi del rosso. Pensando al colore del codice che fissa l’emergenza dell’intervento penso a quale tipo vada bene per mio figlio. Sono passate due ore . Mentre a tutti quelli che arrivano attaccano subito la solita flebo, io penso alla mia, invisibile,ma che innietta paura, rabbia, disgusto per questa burocratizzazione del dolore all’ennesima potenza, senza sbocco, cieca,che fa strame di ogni ragionevolezza umana vista le condizioni animali di questo buco di culo del Pronto soccorso di Francavilla Fontana. Verso le 23 il posto è ormai strapieno e al collasso. Cominciano a volare parole grosse tra parenti e operatori sanitari che si difendono rimmettendo la colpa ad altri, a vendola, magari al responsabile del pronto soccorso, a noi : è vero, la colpa è solo nostra che ci siamo fatti male in qualche modo e siamo lì a rompere i coglioni senza averne nessun diritto. Sofferenza nella sofferenza. Arriva una bimba dal vlto stralunato, sanguinante al capo e le porte si spalancano, il medico si attiva e capiamo che è una emergenza più rossa della nostra. Senza essere cinico vuol dire che l’attesa si allunga. Arriva poco dopo una signora in preda a calcoli renali, che urla peggio di tarzan e anche qui le porte si spalancano ancora, e vuol dire che la mia attesa si allunga ancora di un altro pò. Arrivano nel frattempo altri codici rossi ma la porta della dottoressa resta chiusa: aspetteranno più di un’ora per essere ricevuti. Ormai mi rendo conto che i codici sono tutti saltati e la precedenza aspetterà sempre a chi arriva sanguinante o urlante dallo strazio. Il dolore invisibile ma reale di mio figlio è lì silente , senza voce, se non la mia che comincerà a crescere di volume per una incazzattura crescente.
“Io ho il codice da Vinci” grida una signora attempata, di certo una lettrice forte di Repubblica, amica di Vendola e affini. “Me ne sbatto” risponde la dottoressa.
Al suono della terza ora toca a me col mio carico di sofferenza. Passo nella stanza attigua, un buco più piccolo, cardiogramma e dopo l’insolita attesa passiamo nella stanza principale, finalmente al cospetto della tanto sospirata medico di turno. Come ti chiami e uno dei tanti cognomi si spiaccica sulle mura del pronto soccorso. E’ del 118 chiede . Certo, veniamo da Ceglie. Le mani sante della dottoressa affondano nel costato di mio figlio come lance di cristo che grida la sua croce di dolore. Si parla di un pomeriggio di pallone, forse una pallonata mal digerita; fatto sta che la diagnosi rimane intorno a questo fatidico pallone anche se soccorro la dott, è da tempo che il ragazzo soffre di questi dolori acuminati, che ogni tanto si svelano. Sgonfiato il pallone e passato ad un’altra stanza piena di sofferenti e parenti gli cambiano la flebo e attendiamo la sorte fino alle due di notte quando, girovagato col pensiero per gli ospedali della provincia che non hanno posti letto per un ricovero, decidono di aggiungerne uno in un reparto, l’indomani si vedrà sul da farsi.
Alle tre del mattino lascio l’ospedale mentre mio figlio nel dolore si addormenta. Ritorno l’indomani è la via crucis dei codici bianco verde giallo e rosso è già piena.
Ho pensato che sarebbe giusta celebrare una sorta di Norimberga del Dolore (anche questa sarebbe piaciuta al nostro orecchino) a carico del governatore e dei suoi alleati che in questi anni hanno pensato ognuno ai loro ospedali e mai alle esigenze della gente, la vera,l’unica protagonista di una riforma sanitaria che mangia il settanta per cento delle risorse regionali.
E quello di Francavilla miracolato chissà da chi e come, che poggia le fondamenta sulla merda sotteranea e affoga i sogni e il dolore nell’olezzo di un mefitico depuratore mai, dico mai , potrà, con la sua struttura, sopperire alle grida di soccorso delle varie province, neanche con i nuovi lavori.
“Non è colpa nostra” ripetono da mesi gli operatori e noi con loro portando in soccorso della loro lotta la nostra sofferenza vera.
Spero di non avervi turbato.

F.TO A.C.



14 commenti:

  1. mi vergogno e sono schifato...siamo arrivati al punto che rischiamo di morire anche per una banalità...ma è possibile che si pensa solo ad ingrossare i portafogli...la politica non ha senso di esistere...destra sinistra centro non c'è distinzione...solo parole e zero fatti !!!

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  2. La capisco, ci sono passato pure io, non lo auguro a nessuno, dovrebbero provare pure loro.

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  3. A tutta questa trafila che ho dovuto fare anche io lo scorso venerdì con mio suocero e la sua ernia inguinale dolorante (5 ore di pronto soccorso per poi sentirsi dire "vada dal medico di base e si faccia fare la richiesta per il ricovero d'urgenza")ci aggiungo che mi è stato anche chiesto di pagare il TICKET perchè era un codice di urgenza troppo basso...CHE SCHIFOOOO!!

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  4. hanno un onorevole non va mai in quell'ospedale ???? le vergogne di quel pericoloso ospedale sono coperte da tutti.... dalla politica...dai giornali....dagli stessi cittadini di quella realta' e poi da quei amministratori che sono in silenzio per obbedire al capo ( francavvilese) ...solo nei giorni scorsi il sindaco di francavilla ha ritenuto opportuno convocare un consiglio comunale per discutere di quell'ospedale e delle condizioni in qui versa....pero' mai una frase del tipo " dopo la chiusura dell'ospedale di ceglie " le condizioni della struttura francavillese sono peggiorate a causa di un sovraffolamento senza limiti....

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  5. la colpa non e' solo di vendola ma non dimentichiamoci che prima fitto ha iniziato l'opera sotto il governo dei piu' ladri mai esistiti ossia berlusconi.

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  6. troppo facile predersela con l'attuale governatore, il precedente cosa ha fatto?? noi cegliesi siamo andati ad applaudirlo quando citoglieva l'ospedale.

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  7. caro stef e caro diav,
    una curiosità: quanti sono stati i contatti per l'articolo, lo share, per dirla con linguaggio televisivo perchè ho la strana sensazione che il basso numeri di interventi, non so i contatti, enunciano forse uno stato di rassegnazione tale che ormai la forza di reagire o denunciare la cosa, sia scemata del tutto. Spero vivamente che non solo i paesani abbiano letto il pezzo, ma anche, qualche responsabile che la gente invoca quotidianamente per risolvere la situazione, ma che da anni rimane sempre la stessa.
    grazie, ac

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  8. E cosa si fa per cambiare le cose? Vedremo a Marzo. Qui tutti si lamentano ma poi votano sempre gli amici ed amici degli amici, malgrado le evidenti malefatte.

    Volete che vi dica io cosa cambia così? Niente. Ed i nomi, che siano Vendola, Fitto, Berlusconi o D'Alema, non c'entrano nulla.

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  9. il mondo della politica è curioso: mentre alla camera una legge permetterà di rendere pubblici i bilanci dei gruppi politici, che maneggiano soldi pubblici giova ricordare, al Senato la proposta è stata bocciata. Presidente Napolitano dove sei?
    Mentre alla regione Lazio dove governa anche l'Udc di Casini i consiglieri Pd,Idv e Sel (vendola) si dimettono in massa per lo scandalo della gestione dei soldi pubblici (finanziamento ai partiti), in Puglia nessuno di questi partiti
    si è sentito in dovere di moralizzare la vita dei partiti e quindi dimettersi di conseguenza dopo lo scandalo delle puttane del Pd Frisullo, dello stesso vendola indagato solo per abuso di ufficio e non per la questione Tedesco, sulla gestione dei fondi sanitari con l'Udc di Casini che appoggia Vendola, che qui in Puglia non se la sente di vestire i panni del moralizzatore...forse perchè qui tira un'altra aria!
    Alfano deciderà a breve un nuovo corso per il partito di Berlusconi visto il fallimento dei pressuposti etici, morali politici di Forza italia prima poi del pdl, che ancora continua ad occupare il potere più che a gestirlo e renderlo trasparente ai cittadini, non ultimo il caso riguardante il nostro trota locale che pur non avendo requisiti specifici nè titoli accademici (Lo dimostri fino a prova contraria), si trova a dirigere il Conservatorio di lecce. Chi è stato a dare l'incarico e perchè?
    sarà questo il nuovo corso berlusconiano? No,grazie.
    Sulla sanità su una cosa siamo di certo d'accordo: gli ospedali in più non garantiscono una migliore sanità, anzi il moltiplicamento dei centri di spesa ha creato ancora più parassitismo e più palude burocratica . Chiudere dunque degli ospedali inefficienti era cosa buona e giusta, con l'intendimento però che le strutture rimaste fossero pronte ad accogliere l'intera utenza e al meglio delle forze. Così non è stato col risultato di aggravare le cose da cui è nata la lotta dei singoli capetti per salvare i presidi nei rispettivi paesi di nascita. I politici dicono che dovrebbero essere lungimiranti !!! per i cazzi loro, vero, non li batte nessuno!
    UNa riforma era necessaria ma lo era con uomini capaci e al di sopra di ogni sospetto: ci siamo imbattuti in questo piccolo furbastro farabutto che a tutto pensa fuorchè a governare davvero; ma forse è meglio così altrimenti sapete i danni! Ma la sanità non è solo questa: ci dovete aggiungere le decine di associazioni sindacali di categoria con il loro carico di obbrobrio corporativo, gli imprenditori e gli amici degli amici, una burocrazia che negli ultimi anni ha creato più sigle vuote che posti di lavoro,sparate quotidiane come quella sui medici di famiglia che dovrebbero funzionare H24 mentre negli ospedali tra l'intramoenia e turni allegri fanno la pacchia, ticket si ticket no, code dall'alba, turismo sanitario a go-go...Vendola per darsi una verniciata morale, etica aveva pensato di coinvolgere il S.Raffaele di Don Verzè senza sapere che quelli stavano combinati male con qualcuno che si è addirittura suicidato per la gestione allegra dei fondipubblici. Il ragazzo sembra proprio che non ne sbagli una! Dice qualcuno che non se ne esce e forse è tragicamente vero: l'unica cosa che si potrebbe fare è non dar loro la nostra copertura politica, ovvero dovremmo rinunciare ad esercitare il nostro diritto di voto e bruciare le schede elettorali. Non sarebbe molto ma almeno ci risparmieremmo le parole di chi al pronto soccorso o al bar, dice che è anche colpa nostra.
    ac

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  10. Ragazzi, qua non c è piu da parlare colpa di Silvio colpa di niki colpa di Bindi fatti fatti rivoluzione contro stì bastardi politici, iniziamo non votando e poi vediamo!!

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    1. Non possiamo confrontarci in anonimato, il pensiero vostro è realizzabile, ho la soluzione, è possibile iniziare da Ceglie Messapica.

      Se ci nascondiamo vuol dire che non vogliamo combattere e allora perchè non si deve ammettere di avere colpa?

      E' facile, basta creare un gruppo su Fb e poi, tutti assieme creare il partito "P.S.B.I." e se veramente siamo un popolo che sente di affermare IL BASTA, vedrete che supereremo tutti a livello locale e nazionale, salveremo l'Italia.



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  11. A parte tutto, che tra l'altro condivido in parte, volevo fare i miei complimenti a Gaspare per aver trovato una forma d'espressione, finalmente decifrabile (con un po di sforzo) forse meno, il partito "P.S.B.I." ????????

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    1. Che cosa divide e condivide? Io non sono il prodotto di una disavventura o numero di un Blog, i miei commenti hanno sempre centrato l’obiettivo e il suo lo conferma.

      I fatti che si susseguono danno ragione, presto nascerà il P.S.B.I. che governerà prima Ceglie Messapica, Regione e in fine l’Italia.

      Spero d’aver impresso bene a sua vista il mio pensiero che dovrebbe aiutarla nella prossima digitazione.

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