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SANT'ANTONIO ABATE


mercoledi' 16 gennaio 2013


Domenica 20 gennaio 2013 A Ceglie Messapica, in Largo Ognissanti, l'Associazione "Amici del borgo antico" organizza la festa di Sant'Antonio Abate in Valle d'Itria, 4 sagra del maiale. Questo il programma: domenica mattina alle ore 11,00 benedizione degli animali. Alle ore  18,00 accenzione dei falò e a seguire decustazione di carne e zuppa di maiale. Il ricavato sarà destinato al restauro della statua lignea (XVIII sec.) di Sant'Antonio da Padova (già in fase avanzata di restauro), Patrono della città di Ceglie Messapica, affidato alla Ditta Valentino De Sario di Oria. 
La festa di Sant'Antonio Abate, ripresa dall'Associazione a secoli di distanza, era una delle più sentite ricorrenze della comunità contadina cegliese. Si iniziava all'alba, quando i contadini portavano in Largo Monterrone cataste di legna e si accendendevano i primi falò, a sera si ballava e si assaggiava, in onore del santo anacoreta, la carne di maiale. 
Sant'Antonio Abate è il protettore di tutti gli animali da stalla e da cortile: in passato, i contadini cegliesi  portavano gli animali da benedire nelle vicinanze della chiesa di Sant'Antonio Abate, in pieno centro storico. Il momento più atteso dalla popolazione era l'accensione dei fuochi, retaggio, forse, delle feste del fuoco purificatore dell'antichità romana: il santo viene infatti rappresentato con una fiamma che arde sul palmo, attorniato da tanti animali, in primo piano un maialino.
L'appuntamento di domenica prossima è fissato, come ogni anno, nel bellissimo centro storico di Ceglie Messapica a coronamento di preparativi che l'Associazione ha cantierizzato sin da febbraio dello scorso anno.
 Anche quest'anno la legna verrà accatastata in Largo Ognissanti e accesa all'imbrunire, subito dopo si apriranno le danze gastronomiche con la sagra del maiale. Zuppa di stinchi, orecchie di maiale cotta secondo un'antica ricetta, per  tutti i presenti bistecche e costate di maiale accompagnate da un buon bicchiere di vino e da musica popolare dal vivo. 
L'origine di questa festa è da ricercarsi, forse, in una antica leggenda paesana secondo la quale Sant'Antonio Abate, (Sandanduene per i cegliesi) si fece trovare all'ingresso della porta medievale della Porticella, per fronteggiare gli invasori, pronti ad occupare la città, questi  furono bloccati all'ingresso della Terra da palle di fuoco lanciate dal Santo.
Per ringraziare il santo del miracolo compiuto, venivano uccisi  degli animali, in particolare il maiale e con le loro  carni si organizzavano pranzi e balli all'aperto nel largo detto del Monterrone. 
IN CASO DI PIOGGIA LA MANIFESTAZIONE SI SVOLGERà LA DOMENICA SUCCESSIVA.

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