Visualizzazioni totali

In memoria di Madre Antonia Lalìa

Martedì 3 Novembre 2015
di Damiano Leo 
per Cronache e cronachette


Venisti a noi, Rachele
sbocciando come rosa a primavera
fresca e sincera
fragile come al vento le vele.



Dieci anni ancora non li avevi
in una stanza concessa dalla mamma
erigi un altare. Al cielo, come fiamma
dolci preghiere e canti elevi.



Parlavi alla Madonna col Bambino.
Interrogavi il figlio di Maria
e Lui già ti segnava la tua via
già ti tracciava il tuo cammino.



Bussavano alla porta poverelli
e tu fanciulla, innamorata di Gesù
svuotavi la dispensa e in sovrappiù
donavi il tuo sorriso a quei fratelli.




Nel giorno della prima Comunione
sentisti gorgogliar sangue Divino
deliqui, assopimenti ti furono vicino
rapita a Gesù con fervida passione.




Dall’alma tua, attratta da Dio,
sboccia fervente la tua vocazione.
Saggia e prudente germoglia l’azione
vestisti l’abito domenicano nel pio Collegio.




Ancor sei giovane, Madre Lalìa,
ma già al governo di tua Comunità
vollero te e tu con umiltà
servisti con ardor l’opera Pia.




Riflettono, i tuoi occhi, l’anelito dei santi.
Adori, dalla cella, lo Sposo tuo Sacramentato.
Sul capo tuo in prece prostrato
t’appare una colomba e guardi avanti.




Roma t’aspetta e tu sarai colà
intanto lotti e del Collegio la soppressione
s’arresterà per tua intercessione
a Misilmeri gran festa si farà.




Madre Lalìa, come Caterina da Siena
avesti per la Chiesa, per il Papa grande amore
forza ti diede il buon Signore
di scrivere ai potenti di gran lena.



Il fuoco missionario in te s’accese
anime lontane avesti in sogno
la Russia fu per te il luogo del bisogno
amavi quella terra come il tuo paese.



Come gli Ebrei, con un bastone in mano
bramavi, fiduciosa, una terra promessa.
Una guida dal Signore ti fu concessa
e tu abbracciasti il suo Divino piano.




S’avverano i tuoi sogni finalmente.
Gonfia le vele la sete delle anime
la forza delle tue passioni prime
e sei a Roma, felice tra la gente.




È questa la tua Russia: l’eterna città.
È qui che troverà dimora la nuova fondazione.
È questa la tua terra, qui la tua missione.
Spalanchi di San Sisto le sue porte e il cuore va.



Sognando ancora la Russia vive e lavora,
Madre Lalìa. A lei le nuove consorelle,
devono ardore e sognano quel cielo, quelle stelle.
Sognano insieme, sognano ancora.




Intanto a San Sisto torna il sole.
Ai tanti derelitti la gioia di un sorriso
per mano tua sognano un altro paradiso
amano il giusto, come Gesù lo vuole.



La Madre del Signore, la Vergine Maria,
posa il suo velo santo su San Sisto.
Per volontà di Dio e di Cristo
fondasti case nuove, Madre Lalìa.



Il primo tuo Convento ad Asti.
Indi a Latiano, da Bartolo Longo.
A Ceglie ove il tuo calvario fu lungo
in terra di Sicilia dunque fondasti.




Armata di coraggio e tanta fede
varchi gli amati italici confini
poveri ed ammalati a te vicini
doni la tua forza a chi non crede.



Un impeto s’abbatte sulla nostra:
deve lasciare, morire come il chicco di grano.
Muta Lalìa, dei suoi superiori accetta il piano
e prega Dio, al suo volere si prostra.




Scegliesti Ceglie per il tuo esilio.
Con umiltà accettasti quel dolore
celato nel segreto del tuo cuore.
Al Cielo gli occhi tuoi, il sì a Dio.



In quella casa nuova la missione
ti fu vicino Annibale di Francia ognora
dei Padri Rogazzionisti il fondatore.
Ritorna in te la Russia, vecchia passione.


Benché sei stanca, vecchia ed ammalata,
sogni tu oh Madre la vecchia terra russa.
Al cuore missionario nuova bussa
una forza divina in te rinata.


Sul mondo hai gli occhi aperti.
Preghi nell’ombra, Madre fondatrice:
“Morte per me, a voi storia felice”.
Al Cielo i tuoi dolori offerti.




Madre, Madre nostra, Madre Lalìa
spalanchi come Cristo le tue braccia
l’amato tuo Signore già t’abbraccia
“Mi chiami a Te, mio Dio e così sia”.



Da questa terra afflitta le tue Comunità,
noi tutti tuoi fratelli, tuoi figli,
gaudenti a te chiediam consigli.
È degna d’amore la tua Divina Volontà.




S’elevi fino al Ciel la nostra voce.
Brilli di gloria degli Altari,
le tue parole al mondo sian fari
sii Santa, Madre, dai piedi della Croce.



Nessun commento:

Posta un commento