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Appello delle Associazioni sulla questione roghi di auto

Venerdì 11 Dicembre 2015

Appello dell’ACIAM e del Presidio di Libera sui recenti roghi di auto a Ceglie Messapica
TENIAMO ALTA LA GUARDIA SUL FRONTE DELLA LEGALITÀ

Stiamo ai fatti. Nell’arco di 3 mesi vengono date alle fiamme 8 auto nella città di Ceglie Messapica in provincia di Brindisi, più esattamente il 10 e il 14 settembre, poi il 17, 19, 22 e 25 (due nella stessa notte) novembre, l’ultima il 3 dicembre. Poiché dai primi sopralluoghi delle forze dell’ordine emerge che, nella gran parte dei casi, non si tratta di incendi accidentali ma dolosi, porsi degli interrogativi è legittimo, anzi doveroso.

Partiamo da un presupposto: non è normale che in una piccola comunità di ventimila anime circa si susseguano roghi di auto a distanza ravvicinata. Se condividiamo questo assunto, allora concorderemo sulla necessità di dare il giusto peso alle palesi violazioni della norme di convivenza civile. Qualora facessimo il contrario, correremmo il rischio di “abituarci” a vivere in contesti di latente illegalità.

Compiamo, poi, un ulteriore passo in avanti e ragioniamo sulla trama entro cui collocare i diversi episodi. Se mettiamo insieme pezzi di vari articoli della stampa locale (cfr. URL siti internet in basso), possiamo dedurre che probabili punti critici ci riconducono ai settori delle imprese di pompe funebri e dei servizi cimiteriali: il 19 novembre viene bruciata l’auto del custode del cimitero; il 22 novembre l’auto del titolare di un’agenzia di pompe funebri il quale, peraltro, denuncia a Brindisireport precedenti incendi dolosi sempre a suo danno risalenti al gennaio 2014 e al gennaio 2015: titola, infatti, la testata online “L'impresario funebre perseguitato dalla mala: "Non lasciatemi solo, aiutatemi". Le strade da seguire sono, tuttavia, disparate perché ad essere colpiti sono anche un operatore ecologico (14/9), un camionista (17/11) e cittadini incensurati.

Non spetta a noi appurare le reali cause dei diversi atti intimidatori, ne siamo consapevoli, perciò confidiamo nell’operato congiunto di forze dell’ordine e Istituzioni verso cui nutriamo il più alto rispetto. Nondimeno, sentiamo il bisogno di sollecitare interventi chiari e decisi in più direzioni che mirino, nello specifico, all’attivazione del servizio di videosorveglianza; alla tutela dei cittadini, vittime di atti criminosi; alla trasparenza di concessioni, contratti e/o appalti pubblico-privati; a favorire il raccordo tra gli organi preposti alle indagini a livello locale e provinciale.

Da cittadini non rinunciamo a coltivare semi di legalità: “solo i cittadini possono cambiare sul serio la società.” (giudice Nino Di Matteo)


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