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Saggio di danza scolastico

Venerdì 8 giugno 2018
Una serata all’insegna della danza, dello sport, della musica e di riflessioni profonde è stata quella del 5 giugno per i giovani protagonisti del “Saggio di danza e talent show sportivo”, che si è tenuto nella palestra della scuola “G. Pascoli” del Primo Istituto Comprensivo, alla presenza del Dirigente, prof. Francesco Dell’Atti e di tutta la comunità scolastica.  Sono stati 115 i ragazzi e più di 20 le coreografie che hanno appassionato i numerosissimi presenti.

Il progetto, ideato e realizzato dalla professoressa Anna Fiore, in collaborazione con i professori Pietro Sternativo e Nicola Amati, è nato dal desiderio di affrontare temi di grande attualità come la diversità, il bullismo e il cyberbullismo attraverso attività come la danza, lo sport e la musica che tanto successo incontrano tra i giovanissimi. Davvero straordinari i ragazzi, alcuni dei quali hanno scoperto, proprio grazie al progetto, la danza come espressione di sé, una meravigliosa passione che qualcuno con entusiasmo, dichiara di voler continuare a coltivare anche nel futuro. La commozione negli occhi di questi studenti, la loro vitalità, l’entusiasmo delle performance hanno toccato il cuore di tutti. I valori del rispetto, dell’inclusione, della valorizzazione del talento hanno trovato pieno compimento durante lo spettacolo, in linea con gli obiettivi di crescita umana e culturale che la scuola si propone da sempre. Breakdance, hip hop hanno trovato spazio in contrasto con la ginnastica ritmica ed artistica, la danza moderna e quella contemporanea hanno raccontato con eccezionale potenza evocativa il dolore che attanaglia gli animi dei ragazzi. I motivi musicali attuali rap, pop, funky, elettronica ma anche jazz, soul, blues e country hanno accompagnato i movimenti dei ginnasti, ma anche quelli dei cultori dei vari sport, come arti marziali, calcio e basket, praticati al di fuori della scuola. Lo sport, la danza, come sempre, hanno insegnano ancora una volta a mettersi alla prova per superare i propri limiti, a gioire per le vittorie, a risollevarsi dalle sconfitte, in una parola a vivere.

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