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Raffaele Iacuzio promosso con il grado di Tenete Colonnello dei Carabinieri

Giovedì 5 settembre 2019
Raffaele Iacuzio, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Larino, è stato promosso a grado di Tenente Colonnello.
La nomina al grado superiore è giunta da parte della commissione centrale del Ministero della Difesa, è stata accolta con grande soddisfazione ed orgoglio da parte del Comandante provinciale dei Carabinieri di Campobasso, colonnello Emanuele Gaeta. Lo stesso per l’occasione ha voluto congratularsi personalmente con il neo promosso consegnandogli le insegne del grado superiore.
Il Tenente Colonnello Raffaele Iacuzio è stato Comandante con il grado di Capitano della Compagnia di Baiano dove ha svolto il suo compito lasciando un ottimo ricordo.
Ceglie Messapica ricorda Raffaele Iacuzio come uno degli attori principali dell’Arma dei Carabinieri che, il 22 gennaio del 1990, intervenne, insieme a due colleghi, per sventare un tentativo di rapina perpetrato da alcuni rapinatori presso la Banca Popolare di Lecce. Quell’episodio, purtroppo, costò la vita del giovane al giovane Carabiniere Angelo Petracca.
Raffaele Iacuzio,  nato  a  Mercato San Severino (Salerno), il 26 dicembre 1964,  Brigadiere  della  Legione  Carabinieri  di  Bari, per quella vicenda fu insignito Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:

“Sottufficiale   in  sottordine  a  stazione  distaccata,  libero  dal servizio in caserma, appreso che in un istituto di credito della sede era in corso un tentativo di rapina, con altissimo senso  del  dovere accorreva  sul  posto  insieme  a  due militari dello stesso reparto. Fatto segno a proditorie e reiterate azioni di  fuoco  da  parte  dei malfattori, prontamente replicava con la pistola in dotazione. Visti cadere i due carabinieri, con coraggiosa  determinazione  abbandonava la  posizione  di  riparo  per  prestare  soccorso  ad  uno  di  essi gravemente colpito. Con l’arma  ancora  imbracciata  da  quest’ultimo ormai esanime, proseguiva quindi nel conflitto a fuoco costringendo i quattro  malviventi  alla  fuga. Fulgido  esempio di elette virtù militari, eroico ardimento e generoso altruismo”.
Ceglie  Messapica (Brindisi), 22 Gennaio 1990.

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