LETTO
dall'Avv.
Sig. FRANCESCO ARGENTIERI
in
occasione dei funerali
AL
RE VITTORIO EMANUELE
In
Ceglie Messapica
LECCE
Stabil.
Tipografico Scipione Ammirato
Proprietà
Leonardo Cisaria
1878
Chiniam la fronte al massimo
Fattor, che volle in lui
Del creator suo spirito
Più vasta orma stampar.
Ode
del 5 Maggio-
MANZONI
Dilettissimi
Concittadini
Sulla tomba di un Re non sentirete parole
che suonino plagio, o belato di gente ignava ed usata a vivere in cortigianeria
avvilente, o la geremiade di un arcade, che si culla in un rugiadoso idillio -
sentirete parole vergini di servo encomio, e di codardo oltraggio - parole,
che. proromperanno dalla coscienza commossa di un cittadino, che, dolorando una
sciagura nazionale, la morte fulminea di Sua Maestà Vittorio Emanuele Secondo,
saprà obbedire all'ordine austero dei principii, che regolano la vita dei
popoli.
La morte è legge fatale, che colpisce e
l'individuo e le nazioni, e senza di essa, non si avvererebbe nel mondo della
natura e in quello dell'umanità generazione razione novella.
Non si vive senza divorare o senza morire; e l'eterno
mito del bene e del male, di Dio e di Satana, si presenta ad ogni pie sospinto
dinanzi al contemplatore di questo misterioso oceano, che è la vita.
La morte dell'individuo, spostando
l'ordine prestabilito, plasma novello individuo, che vi da il progresso o
regresso nel mondo della famiglia; il genio, che muore, plasma novello genio,
che, continuando o indietreggiando, da il progresso o regresso dell'umana
Società, ed i Re, sino .ad un certo punto, e specialmente ai tempi che corrono,
vi plasmano ed organizzano un ordine dinastico, che approda ad un Sedan, o a
Porta Pia.
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