MERCOLEDI' 4 GENNAIO 2012
Beppe
Vozza dice addio al basket giocato.
Dopo
ventitre anni passati sui campi di Puglia, Basilicata e Campania, il
pivot tarantino saluta il parquet e diventa allenatore della
Polisportiva San Vito in C regionale.
Arriva,
prima o poi, nella vita di ogni uomo e di ogni sportivo la linea del
traguardo; quella linea di confine tra passato e futuro che
inevitabilmente ti porta a dover scegliere, e Beppe Vozza ha scelto.
Il giocatore tarantino ha scelto di appendere le scarpe al chiodo e
di riporre nei cassetti canotte e pantaloncini per far spazio a tute
e lavagnette da coach.
Quasi
una vita intera, esattamente ventitre anni, passati a correre sui
migliori parquet di Puglia, Basilicata e Campania. Ventitre stagioni
che hanno visto il pivot tarantino protagonista, quasi sempre con il
ruolo di capitano, di ben 7 promozioni e 17 playoff disputati, e che
si sono concluse nel 2011, quando Beppe Vozza ha deciso di mettersi
al lato del parquet diventando coach della Polisportiva San Vito Dei
Normanni. Una nuova vita cestistica cominciata anche nel migliore dei
modi, con un bilancio positivo di 3 vittorie su 3 partite vissute da
Vozza come allenatore.
Giuseppe
Vozza, nato a Taranto il 15 settembre del 1973, è cresciuto,
cestisticamente parlando, nelle giovanili del Pulsano; proprio a
Pulsano ha passato due splendide stagioni alla fine delle quali è
riuscito a centrare la promozione in Serie C. Ripercorrendo la
carriera di Beppe non si possono non notare i lunghi anni di
permanenza nelle varie società, quasi a sottolineare la
professionalità, la sportività e l’amicizia che hanno legato
l’uomo e l’atleta alla varie società e tifoserie. Tra tutti
spiccano i sei anni passati con la Ricciardi
Taranto con le storiche promozioni dalla C1
alla B1; i cinque anni passati a Ceglie Messapica, due con la
D’Annunzio Basket
(doppio salto in serie B) e tre stagioni nell’A.S.D
Basket Ceglie con tre qualificazioni ai
play-off. Cinque sono anche gli anni che Vozza ha passato a Ostuni,
tra la C1 e la serie B, centrando 3 qualificazioni play off e una
promozione in B. Non vanno dimenticate la stagione a Scafati
(con promozione in B), una stagione a Potenza,
una a Taranto (Libertas)
vissute sempre ai vertici della classifica. Le ultime stagioni invece
sono trascorse in C regionale tra Ceglie e
Ostuni, e proprio a Ceglie Vozza ha dato il
là all’allenamento.
Ventitre
anni sono tanti nella vita cestistica di qualsiasi uomo; il basket
come qualsiasi altro momento di vita porta con se un mix di ricordi
ineguagliabile. Volti che si incrociano, amici che molto spesso
ritrovi da avversari, compagni di squadra con i quali dividi e
condividi non solo una partita, non solo quaranta minuti, e uno
spogliatoio, ma anche momenti fuori dal campo, un affetto e una stima
che non si fermano e non finiscono con gli anni.
“In
tutto questo tempo che ho vissuto da giocatore- sostiene Vozza- ho
vissuto tanti momenti degni di essere ricordati. Ho incrociato tanti
volti, ho stretto tante amicizie nel corso di questi anni e ora che
ho deciso di “mettere da parte” l’attività agonistica, sento
il dovere ma soprattutto il piacere di ringraziare qualcuno”.
“E’
sempre difficile scegliere da chi partire- continua Beppe- ma da una
parte bisogna comunque cominciare, e quindi parto ringraziando i miei
compagni di avventura durante questi anni. Degli anni d’oro di
Ostuni ricordo con piacere Parisi, Di Santo, Valentini, Della Corte,
Bagnardi ed ‘il piccolo’ Crovace; degli anni cegliesi, invece, i
miei amici De Leonardis, Epicoco, Di Lembo, Cipulli, Zizza e un
giovanissimo Lillo Leo. Ci sono poi gli anni di Taranto con i vari
Pignatelli, Cotrufo, Tommy Tasso, Lele e Rocco Casalvieri, D’Amiciis,
Gino e Luca De Bellis, Baldi, Sarli e Ravioli da ringraziare e
salutare con affetto. A parte i giocatori, vorrei ringraziare alcuni
coach che hanno segnato in modo indelebile la mia carriera
cestistica. Anche qui il compito non è dei più facili perché è
difficile scegliere qualcuno da cui iniziare. In ventitre anni ho
avuto la fortuna di avere ottimi allenatori che mi hanno aiutato e
supportato. Coco Romano è stato il mio primo coach ed è stato
quello che mi ha dato le basi necessarie per diventare un buon
giocatore e riuscire a toccare alti livelli; come potrei mai
dimenticare la doppia promozione con la D’Annunzio Ceglie? … Poi
c’è Enzo Bifulco, un coach da un carattere spigoloso ma una
persona generosa e coerente; durante l’ultimo anno alla Libertas
Taranto, pur nelle difficoltà è riuscito a portare a termine un
campionato con grandi risultati. Dell’anno a Scafati ricorderò
sempre l’uomo Franco Gramenzi e la sua immensa conoscenza
cestistica; poi c’è Giovanni Rubino, una grande persona, un gran
lavoratore di cui ho ottimi ricordi e con il quale condivido un
grande rammarico, cioè quello di non aver vinto la Serie B ad
Ostuni. Come non ricordare, poi, Giovanni Putignano? Qualche anno fa
mi permisi di dire ed azzardare un suo arrivo in Serie A. Beh, non mi
sono sbagliato! Manca poco davvero. Conserverò infine, un ricordo
affettuoso di Aldo Mercante e Milutin Petrovic che prematuramente ci
hanno lasciato”.
Compagni
ed allenatori non sono i soli da ringraziare a fine carriera. Dietro
ogni singola annata, dietro ad ogni giocatore ed ogni allenatore, ci
sono altre persone, altri volti che si intersecano, che lavorano, che
insieme costruiscono e mandano avanti una ‘macchina’ sportiva
capace di regalare sogni e risultati: le società. “Voglio
ricordare con affetto – sottolinea Vozza- oltre ai miei compagni e
ai miei allenatori anche le società che mi hanno regalato emozioni
uniche. Parto con il ringraziare ‘La Ricciardi Taranto’ di Oscar
Ravioli e Michele La Gioia, la ‘Scafatese’, la ‘Pallacanestro
Potenza’, la ‘D'Annunzio Basket Ceglie’ del grande duo
Gianfranco Sportelli-Enrico Marseglia, ai quali sarò per sempre
riconoscente per gli anni meravigliosi passati insieme. Un posto
speciale nel mio cuore l’avranno sempre ‘L'Assi Ostuni’, di
Tonio e Domenico Tanzarella, che mi hanno voluto tra i primi acquisti
di un progetto vincente e che negli anni ha portato tanti risultati
fino alla Legadue odierna; ricordo con piacere anche i dirigenti di
allora: Geri e Palma. Degli ultimi anni di Ceglie (A.S.D Basket
Ceglie) ricordo con piacere il Presidente Mario La Neve e ringrazio
la ‘N.P. Ceglie’ del Presidente Allegretti, di Vito Pompilio,
Riccardo Manfredi, Piero Urso e Max Di Santo”.
“Chiudo
i miei ringraziamenti- Conclude Vozza- ringraziando il Presidente
Bernardo D'Agnano e tutta la dirigenza della Polisportiva San Vito,
che hanno permesso il mio “passaggio” dal campo alla panchina. Di
tutti questi anni ringrazio e ringrazierò sempre tutti i tifosi che
sono stati sempre gentili e rispettosi del mio lavoro. Continueremo a
vederci sempre sui campi di gioco, come in questi ventitre anni
nonostante non sia più in campo a lottare. E’una promessa!”.
Mariagrazia
Bruno.
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