Visualizzazioni totali

MENTRE QUELLO DI CEGLIE MESSAPICA CHIUDE....

MARTEDI' 10 GENNAIO 2012


Vento, ospedale a pezzi

FRANCAVILLA FONTANA - Crollate e incrinate le impalcature metalliche che avvolgevano lo stabile dell’ospedale da tempo in ristrutturazione, volata via l’insegna serigrafata  e le luci al neon in essa contenute, inagibile l’ingresso principale. Questo il primo bilancio dei danni causati dalle forti raffiche di vento impetuoso che hanno devastato il “Camberlingo” nella giornata di venerdì scorso. Il potente maestrale che spirava a 40 nodi, con punte di 60 in tutta la provincia brindisina, si è accanito sul locale nosocomio in ristrutturazione, mettendo in serio pericolo l’incolumità del personale sanitario, dei degenti e dei visitatori. Giunti prontamente sul posto,  vigili del fuoco e vigili urbani hanno provveduto a mettere in sicurezza la zona. Hanno transennato le aree danneggiate e hanno chiuso l’ingresso principale, impedendone il transito, per spostarlo sul retro in corrispondenza della via per Ceglie Messapica.  L’operazione si è resa necessaria per evitare eventuali danni a persone visto che il vento, secondo le previsioni, avrebbe continuato ad imperversare sul territorio. Il sindaco, Vincenzo Della Corte, primario del reparto di Anestesia, si trovava  fuori città per qualche giorno, ma  ha seguito con estrema attenzione l’evolversi della situazione. “Mi sonno accertato – ha dichiarato intervistato da questo giornale –  che i danni sono limitati solo all’esterno dell’ospedale, ma la struttura è agibile. Le impalcature sono incrinate e le entrate principali sono state chiuse per motivi di sicurezza. Il tutto sarà ripristinato al più presto.  Mi preme sottolineare che le conseguenze del vento non hanno arrecato danni a persone: nessuno è rimasto coinvolto o ferito per quanto accaduto”. Sono però ancora scossi quanti hanno vissuto in prima persona e in modo drammatico la giornata dell’Epifania appena trascorsa.
Uno scenario inquietante si è proposto agli occhi degli operatori e dei pazienti che sentivano vibrare le vetrate delle finestre,  vedevano precipitare le impalcature e guardavano dissolversi  nel nulla l’insegna dell’ospedale, della quale ora resta solo un tetro  scheletro metallico. Momenti di terrore sono stati vissuti da tutti. Particolarmente angoscianti quelli provati dai visitatori che si recavano in ospedale e che solo per circostanze fortuite non sono stati colpiti dagli oggetti  pesanti che svolazzavano in ogni dove. Si è temuto il peggio per le impalcature montate fino al quinto piano, e quindi più esposte alle intemperie, ma anche per la coibentazione che non gode di buone salute, per  le parti in muratura che da tempo attendono il completamento del restyling e continuano a manifestare vistose lesioni e crepe. La ristrutturazione dura da anni, ma non arriva mai a compimento e ciò suscita una certa inquietudine, per motivi di sicurezza,  nei frequentatori del nosocomio. I dubbi sorgono non solo per la parte esterna che in questi giorni subisce le sferzate dei venti invernali, ma anche per le condizioni dei locali interni. Nell’aprile dell’anno appena trascorso, si è parlato su queste colonne dello stato fatiscente della struttura che ospitava la mensa, obbligata a fermare la preparazione dei pasti. L’umidità che aveva intaccato la struttura, distruggendo in parte la coibentazione di cemento dell’intonaco, rendeva gli ambienti inadatti alla preparazione dei pasti. Il cattivo odore derivante dal forte tasso di umidità rischiava di contaminare anche il cibo: impossibile operare in tali condizioni igienico – sanitarie.  Nonostante i lavori terminati da poco, si era reso necessario un nuovo intervento. Ci si accorse che la situazione fosse più grave di quanto si poteva immaginare. Infatti si tenne allo scopo, nello scorso mese di marzo, una riunione operativa  convocata tra l’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana, il direttore dell’Asl Br/1, il direttore medico dell’ospedale di Francavilla Fontana,  quello del  del distretto e  il dirigente dell’Ufficio tecnico dell’Asl  per definire, di comune accordo, il programma e la calendarizzazione dei lavori di ristrutturazione che sono ancora in corso.FONTE SENZACOLONNE

2 commenti:

  1. HO VISSUTO IN PRIMA PERSONA L'ALTRO GIORNO RAFFICHE DI VENTO, PIOGGIA BATTENTE,PAURA X STRADA E X GIUNTA NN MI HANNO FATTO ENTRARE IN OSPEDALE X LA MIA SICUREZZA, PENSAVANO ALLA MIA, E A QUELLA DEI PAZIETI, A LORO CHI CI HA PENSATO???? DOVEVO RECARMI DA UNA NONNINA, DI 90ANNI, SOLA,ALLETTATA,IMMOBILE IN UN LETTO, CHE NEI GIORNI PRECEDENTI IMPLORAVA IL MIO AIUTO, LO DICO IN PORTINERIA, MA NIENTE NON C'ERA VERSO A FARMI ENTRARE, MI DICONO CHE C'E IL PERSONALE MEDICO E PARAMEDICO AD OCCUPARSI DI LORO. SI, MA COME??? IL GIORNO DOPO RITORNO, FINALMENTE L'INGRESSO E' LIBERO...... MORALE DELLA STORIA: LA POVERA NONNA ERA RIMASTA DIGIUNO X TUTTO IL GIORNO IN CUI NN MI HANNO FATTA ENTRARE, DELLA FINE DELLE FLEBO DOVEVANO OCCUPARSI FAMILIARI DI ALTRI DEGENTI..... E' COSI' CHE SI OCCUPA PERSONALE PARAMEDICO! VERGOGNOSO..... PENSO ALLA MIA VECCHIAIA E VORREI TANTO NON FOSSE COSI!!!

    RispondiElimina
  2. Mors tua vita mea.
    Gli eventi divini possono aiutare ad aprire il nostro, speriamo.

    Saluti

    RispondiElimina