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IN ATTESA DELLA PRESENTAZIONE

SABATO 3 AGOSTO 2013

“…Settecento, alcuni nobili come i Lamarina, Lupoli, Greco, Vitale, Oliva, si ac­cordano per costruire un nuovo teatro, ubicato in via Porta di Giuso, a ridosso di Palazzo Contuzzi. Nel 1827, il sin­daco marchese Raffaele Sisto y Dritto, bandisce un concorso per la costruzio­ne di un nuovo e più capiente teatro. Il progetto fu affidato all'architetto regio Giambattista Broggia, ma non fu mai realizzato. Nel 1857,.il Sindaco Anto­nino Greco riprese l'idea e la propose al Decurionato, ma per mancanza dei fondi necessari, la proposta non trovò mai accoglimento. Si dovrà attendere il 1872, quando il sindaco Giuseppe Elia propose al Consiglio comunale l'edificazione di un Teatro Comunale. Ecco cosa egli disse: "...nonché un pingue articolo, che senza offendere le altre opere pubbliche è destinato alla pronta ricostruzione del Teatro Comunale, scuola che corregge i costumi. Votando per le scuole tecniche e la costruzione del Teatro, avrete votato la luce che fugherà le tenebre, il mezzo più potente per lacerare l'abito della rozzezza: colle prime voterete le arti liberali e la scienza applicata; col secondo l'inse­gnamento pratico del galateo, e la moderazione delle passioni. Il vostro voto affermativo soddisferà la mia ambizione e la meta, cui aspiro; ed allora sol­tanto io sarò lieto, lietissimo di abbandonare questo posto, ed esortare i miei successori a fare più di me e meglio di me".
Dopo avere accantonato, per varie ragioni i progetti presentati da Ferdinando Ayroldi di Ostuni, Achille Rossi e Giuseppe de Donato di Lecce, fu scelto quello presentato dall'ingegnere Antonio Guariglia della stessa città, che aveva fornito ampia prova delle proprie capacità progettuali nel Politea­ma Greco di Lecce. Fra alterne vicende, la prima pietra del teatro fu posta il 21 aprile 1873, dallo stesso sindaco, alla presenza del Presidente della De­putazione Provinciale di Terra d’Otranto, del Vescovo di Oria, delle autorità civili e militari. Ma controversie con l'appaltatore Angelo Specchia di Ostuni, che aveva vinto la gara per la costruzione ne rallentarono la realizzazio­ne. Nel 1875 fu deciso di sospendere momentaneamente l'opera: visto che le forze politiche di opposizione spingevano perché le risorse finanziarie venissero spese per altre realizzazioni, fu addirittura messo in discussione il tutto. All'inizio del 1876, finalmente, il Consiglio comunale decise di por­re fine ad ogni diatriba e dispose la ripresa dei lavori, con la riconferma del progetto Guariglia. Ogni ostacolo fu rimosso per merito del Sindaco Elia che donò al Comune Lire 10.000 che furono utilizzati per portare a termine il completamento21. Il Teatro fu inaugurato 30 aprile 1878 con l'opera lirica Un Ballo in Maschera di Giuseppe Verdi, per l'occasione la Filarmonica cegliese era diretta dal maestro Giovanni Moretti. Numerose le compagnie di prosa e liriche che hanno calcato il palcoscenico del nostro Teatro, uno dei primicostruiti in Terra d’Otranto, sempre gremito per la presenza di spettatori provenienti da tutto il
territorio provinciale, e oltre.
Fra gli artisti che lavorarono alla decorazione del teatro vi furono ceglie-si: lo scultore Camillo Pecere, i pittori Vito Liberato Ciniero, che dipinse il telone del proscenio e Giuseppe Nannavecchia. La prematura scomparsa di Giuseppe Elia segnò, per certi versi, l'inizio della decadenza del teatro, che con il passare dei decenni fu sempre più abbandonato. Il Teatro intitolato a Giuseppe Giacosa era anche un contenitore dove si tenevano le maggiori cerimonie civili, elettorali, politiche e di commemorazione, come quella per re Umberto I, per i Caduti di Adua, per la morte del Maestro Giuseppe Verdi (1901) e dello stesso sindaco Elia (1887).

Durante i suoi primi anni di vita nel Teatro Comunale si sono esibite le compagnie di prosa di Achille Majeroni, Giovanni Guinzoni, la Filodramma­tica Brindisina di Annibale Guernaccia, la Drammatica Compagnia Italiana di Carlo Cattaneo, la Compagnia drammatica Almirante e Garzes. Memorabili nel J900 le esibizioni delle sorelle Gramatica e dei Tamberlani e la celebre com­pagnia di Luisa Carmela De Los Ries che successivamen­te aprì a Ceglie una Scuola di Teatro per i giovani di ambo i sessi24. Dell'originario proget­to di Guariglia, oggi rimane solo il prospetto in stile ne­oclassico, gli emblemi musi­cali e le maschere di teatro che indicano la destinazione dell'edificio. Dopo decenni di abbandono, a fine anni '90 è stato oggetto di com­plessi interventi di restauro che hanno svuotato l'antico contenitore, stravolgendone gli interni. Il Teatro è stato restituito alla comunità cit­tadina nel febbraio 2002. Ci permettiamo un suggerimento rivolto alla Civica Amministrazione: il nostro Teatro è ancora senza un nome. Perché non intitolarlo a Giuseppe Elia che lo ideò e ne portò avanti la travagliata gestazione…”

1 commento:

  1. Può darsi che lo fosse anche, ma come cognome si chiamava y Britto.

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