Mercoledì 8 Luglio 2015
Don Michele Pastore
I tempi oramai sono maturi per procedere con
l’iter burocratico necessario per intitolare una via od una piazza a Don Michele Pastore, che per oltre 30 anni
ha guidato la parrocchia di San Rocco. Ne parla oggi con un articolo de “La Gazzetta del Mezzogiorno” la giornalista Agata Scarafilo che, così come già fece nel 2005, ha voluto ancora
una volta rendere pubblico il desiderio popolare di tanti cegliesi che non
hanno mai smesso di riconoscere in Don Michele Pastore una guida, un amico e un
degno rappresentante di una Chiesa attiva e partecipata.
Articolo de "La Gazzetta del Mezzogiorno"
Come si ricorderà già all’indomani della
morte di Don Michele Pastore fu
sottoscritta dal responsabile locale dell’associazione «Cenacolo Accademico
Europeo Poeti nella Società», Damiano
Leo, una richiesta formale di intitolazione dando voce all’Azione Cattolica
locale, all'Associazione "Ceglie Città Cultura” e a tutti quei cittadini
che hanno riconosciuto nel sacerdote di origine francavillese un ruolo particolarmente
significativo non solo in ambito parrocchiale, ma per l’intera comunità
cegliese. Così, come abbiamo avuto già modo di parlarne (http://stefanomenga.blogspot.it/2015/06/lettera-aperta-don-michele-pastore-nel.html), sono
passati infatti 10 anni dalla sua morte avvenuta il 2 luglio 2005. Un tempo
canonico necessario per poter riproporre all’Amministrazione Comunale
l’intitolazione di una via o di una piazza a Don Michele Pastore.
Come procedere ce lo spiega la stessa
giornalista Scarafilo che, tra l’altro, collabora ed è nel direttivo di un
periodico nazionale della “Nikeditrice” che si occupa anche di leggi,
giurisprudenza, amministrazione e contabilità di Stato.
“La legge italiana -afferma Scarafilo- consente non
solo agli enti, ma anche alle
associazioni e ai cittadini in genere di proporre all'amministrazione comunale
l'intitolazione di un luogo pubblico ad una persona deceduta da oltre 10 anni
(eccetto deroghe). Ogni proposta di intitolazione
deve essere corredata da una relazione o da documentazione a supporto della
stessa. In ogni caso, spetta alla Giunta comunale la competenza in merito
all’adozione dell’atto deliberativo di intitolazione che dovrà essere trasmesso alla Prefettura territorialmente competente. Così, in ultima analisi spetta al
Prefetto il rilascio dell’ apposita autorizzazione”.
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