Giovedì 12 settembre 2019
La
senatrice Anna Maria Bernini e l’onorevole Maristella Gelmini a Ceglie
Messapica per affrontare l’annoso problema della xylella.
“Chiediamo
di stanziare almeno un miliardo di euro nella legge di stabilità e chiediamo
una legge speciale, che istituisca zone economiche speciali, per consentire
alla Puglia di uscire “dall’omicidio” della Xylella”. Così la sen Annamaria
Bernini, presidente del Gruppo di Fi al Senato, oggi durante la visita della
delegazione di parlamentari Fi nei luoghi colpiti dalla Xylella.
Con
lei, l’on Mariastella Gelmini, presidente del Gruppo Fi alla Camera, il
commissario regionale di Fi, l’on Mauro D’Attis, i parlamentari Francesco
Battistoni, Raffaele Nevi, Alessandra Gallone, Maria Spena, Vincenza Labriola,
il presidente del Gruppo di Fi in Consiglio regionale Nino Marmo e il
consigliere Domenico Damascelli.
“Abbiamo
visto zone desertificate, disastrate –ha aggiunto Bernini- e sulla linea di
contenimento si vede in maniera plastica il dramma provocato dalla Xylella.
Hanno sbagliato coloro che, da apprendisti stregoni, hanno trattato in maniera
non scientifica un batterio che andava esaminato e contenuto con l’ausilio
della scienza. E’ necessario fare ricerca ed è impressionante che, ancora oggi,
non siano stati stanziati fondi nazionali e regionali per trovare una cura.
Aspettiamo al varco –ha aggiunto Bernini- il neo ministro Bellanova e il
commissario Ue Gentiloni, dato che si tratta di un problema europeo, e lo
facciamo con il massimo spirito costruttivo e collaborativo per il bene della
Puglia”.
“Oggi
–ha dichiarato invece Mariastella Gelmini- abbiamo ascoltato Coldiretti ed
altre associazioni di categoria perché il dialogo con i corpi intermedi è
fondamentale. Forza Italia ha una posizione molto chiara rispetto ad
un’emergenza che è stata trattata nel peggiore dei modi, perché si è perso
molto tempo, sottovalutando il fenomeno e consentendo, così, al batterio di
propagarsi e distruggere un patrimonio straordinario. Il danno è
incommensurabile: si parla di circa un miliardo e duecento milioni di euro. In
Commissione Agricoltura ci siamo battuti per accelerare l’approvazione del
decreto Emergenza e riteniamo che sia indispensabile un Piano nazionale per
rilanciare l’olivicoltura nazionale. Al governo nazionale –ha concluso Gelmini-
chiediamo fatti concreti e zero chiacchiere”.
“La
Xylella è un flagello che è stato colpevolmente sottovalutato –ha detto invece
D’Attis- e basta fare una passeggiata da
Brindisi in giu’ per avere contezza del fenomeno. Nel 2015 si parlava di
piccoli focolai ed emergevano le prime richieste di eradicazioni su piccole
aree. Ciò non è stato fatto e la Xylella avanza inarrestata. Ci sono delle
responsabilità politiche ben precise e, probabilmente, ci saranno anche delle
responsabilità contabili perché qualcuno sarà tenuto a risarcire i danni
provocati non solo agli imprenditori, ma anche alle casse dello Stato, oltre
alla sanzione inflitta dall’Unione Europea. Per la responsabilità politica, la
prima a rispondere dovrà essere il centrosinistra alla guida della Regione
Puglia, che dovranno andare a casa e farsi carico dei danni finanziari
provocati alle casse pubbliche”.
“Se
si fosse attuato il Piano Silletti –ha detto Nino Marmo- probabilmente oggi non
ci troveremmo dinanzi a un disastro di tale portata, agevolato dagli
ambientalisti, dal Movimento 5 Stelle e dallo stesso Emiliano. La sentenza
dell’Unione Europea inchioda Emiliano: Silletti è stato commissario
straordinario fino al 2015, le piante sono state dissequestrate dalla
magistratura nel 2016 e la sentenza riguarda il periodo dal 2013 al 2018, ovvero
con Emiliano pienamente responsabile.
Lo
stanziamento apparente erogato dal governo nazionale e regionale era di 100
milioni, ma solo 30 milioni sono effettivamente in campo e sono stati messi
dalla Regione: degli altri 70, promessi dall’ex ministro Centinaio, non vi è
nemmeno l’ombra perché arriveranno, forse, da alcune economie del bilancio
dello Stato da recuperare a fine anno. Anche le risorse del decreto 44 sono
bloccate, ancora in attesa del via libera del Cipe. Quindi, per la Xylella ad
oggi sono stati destinati pochi spiccioli e nulla di più. La nostra opposizione
in Regione sarà intransigente come sempre –ha concluso Marmo- e se Emiliano
continuerà a girare a vuoto, saremo costretti a chiedergli i danni per tutto
quello che non ha fatto. Dobbiamo restituire alla Puglia un futuro, facendo
rinascere il Salento”.
“Incalzeremo
il governo giallo-rosso –ha aggiunto Vincenza Labriola- che cerca sul problema
della Xyella di acquisire una nuova verginità, dimenticando che sono stati alla
guida del Paese fino a qualche tempo fa. Il neo ministro dell’Agricoltura
Bellanova faceva già parte dei governi Letta, Renzi e Gentiloni e ha permesso
che il batterio deturpasse il nostro territorio economicamente e
paesaggisticamente. Faremo in modo di inchiodare l’esecutivo alle proprie
responsabilità: basta tavoli e incontri, è il momento di agire”.
“La
Xylella è il cancro della Puglia –ha affermato Domenico Damascelli, aprendo
l’incontro con le associazioni di categoris – e non sono state avviate misure
di contenimento, con un governo regionale che si è rivelato alleato della
Xylella, omettendo di contrastarla. Non ottemperando agli obblighi imposti
dall’Ue, contenuti nel Piano Silletti, non abbiamo potuto nemmeno usufruire,
come Regione, dei contributi europei per ristorare i nostri agricoltori. Ed
oggi – ha proseguito Damascelli- il mondo produttivo pugliese, paga il prezzo
di una crisi senza precedenti e senza alcun supporto economico da parte delle
istituzioni”.
“Noi
chiediamo -ha aggiunto il sindaco di Ceglie Messapica, Luigi Caroli-
l’immediata revisione delle aree di demarcazione: questo territorio è sano e
solo per errore della Regione Puglia ci troviamo inseriti tra quelle “morte”.
Chiediamo una ridefinizione dei perimetri e lo faremo tramite i nostri consiglieri
regionali e l’immediata applicazione di tutte le prescrizioni previste per le
aree infette”.
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