L'incontro, indetto dalla Presidente del COMITATO PARI OPPORTUNITA' del Comune di Ceglie Messapica, Avv. Mariacristina Modoni tenuto il 18.10.2025 presso la Sala del Castello di Ceglie Messapica, è stato introdotto, e concluso, dalla Presidente, indicando l'impegno delle Commissioni finalizzato alla valorizzazione della donna nell'ambito sociale e, in particolare, nelle delicate e indispensabili funzioni nel libero esercizio della Avvocatura e nelle funzioni della Magistratura, entrambe previste nella Costituzione, a parità di condizioni; nel presentare i Relatori, segnalando l'importanza dell'evento, unico, nella nostra Città, che vanta una tradizione giuridica, ha illustrato le due figure professionali, dell'Avvocato Augusto Conte, per dieci anni Presidente del Consiglio dell'Ordine Provinciale degli Avvocati di Brindisi, e per i successivi otto anni Consigliere del Consiglio Distrettuale di Disciplina, Lecce-Brindisi-Taranto, e della dottoressa Palazzo, Magistrato, Presidente della Sezione Civile del Tribunale di Brindisi.
L'Avv. Augusto Conte ha riferito che la lotta delle donne ha avuto i suoi effetti: fino a pochi giorni addietro, il Presidente della Suprema Corte di Cassazione, era donna, il Magistrato Margherita Cassano, pugliese; la Presidente del Consiglio Nazionale Forense era l'avv. Maria Masi; la Presidente attuale della Cassa Forense, è l'Avv. Maria Annunziata; il Presidente del Consiglio dei Ministro è Giorgia Meloni; ha esordito con il rispetto del Magistrato donna, reciproco con l'Avvocatura, richiamando la Dea Atena, raffigurata nella locandina, prima donna Giudice, presidente dell'Areopago, nel processo a Oreste, uccisore della madre Clitennestra e dell'amante Egisto, come descritto da Eschilo nella trilogia delle Orestiadi, segnando il passaggio dalla violenza privata all'accertamento tramite giudizi delle responsabilità e dalla giustizia divina in quella terrena.
Ha tracciato la vita di Ortensia, dell'ordo matronarum romano, figlia di Ortensio Ortalo, Avvocato e Maestro, prima e avversario dopo di Cicerone, riferita da Valerio Massimo nella sua opera storica, ripresa da Tito Livio e Quintiliano, che nel 42 a. C., essendosi rifiutati gli uomini, ad onta del divieto alle donne di parlare in pubblico, assunse la difesa dinanzi al triumvirato, Ottaviano, Antonio e Lepido, ottenendo la vittoria, facendo modificare l'imposta riferita alle matrone, per finanziare la guerra contro i cesaricidi, Bruto e Cassio.
Ha descritto l'Avvocato donna, vanto pugliese, Giustina Rocca, di Trani, città ricca, mercantile e marittima, che l'8.4.1500, in una epoca nella quale le scienze e la toga furono proibite alle attività femminili, fu scelta per presiedere un arbitrato, come riferisce Cesare Lambertini nel De jure patronatus, nel 1584; nel Palazzo dell'Università accorse molta gente per assistere al “fenomeno” di una donna professionista legale, e profferire una sentenza, in lingua volgare, per essere compresa da tutto il popolo. La più alta Torre della Corte di Giustizia Europea, è stata intitolata a Giustina Rocca (le altre due sono intitolate a Comenius e a Montesquieu).
Lidia Poet, torinese, nel 1883 si iscrisse all'Albo degli Avvocati di Torino; la legge 1874 istitutiva degli Ordini non escludeva le donne; il Procuratore Generale della Corte di Appello di Torino, propose reclamo e la Corte di Appello l'11.11,1883, confermata dalla Corte di Cassazione, dispose la cancellazione dall'Albo; le decisioni affermarono che era disdicevole per le donne dibattere nel Foro; la Poet non si diede per vinta, esercitò la professione nello Studio legale del fratello fino all'anno 1919; utilizzando le Legge 19.7.1919, n. 172, che consentiva l'iscrizione all'Albo (tranne che l'accesso alla Magistratura e alla Prefettura) si iscrisse all'Ordine degli Avvocati.
L'Avvocato Conte ha quindi ricordato gli Avvocati donna di Ceglie Messapica, Grazia Gallone, Lina Chionna, Grazia Vitale.
Le donne, come ha anche ricordato il Giudice Palazzo per l'accesso alla Magistratura e alla Prefettura, dovettero attendere la Legge 9.2.1963, n. 66, preceduta dalla Sentenza della Corte Costituzionale che aveva dichiarata illegittima l'articolo della legge del 1919 che le escludeva.
Il Magistrato Fausta Fiorella Palazzo ha proseguito narrando le difficoltà, le rinunce e i sacrifici personali e della categoria per l'inserimento nell'Ordine Giudiziario, all'epoca composto da soli uomini. Attualmente c'è una preponderanza femminile, ma raggiungere gli incarichi direttivi è tuttora problematico. Ha indicato le disparità di trattamento sociale e giuridico, ricordando che l'abolizione del delitto di onore, che era punito con sanzioni irrisorie, e della disposizione che estingueva il reato di violenza carnale, è intervenuta solo nel 1981.
La abolizione è stata disposta dal legislatore su iniziativa di coraggiose donne, che si sono ribellate al “matrimonio riparatore”. Ha sottolineato che la questione è di natura culturale, prima che legislativa, per cui bisogna intervenire fin dai primi anni di età degli alunni e degli studenti, per diffondere i sentimenti virtuosi e il rispetto delle donne.
Nessun commento:
Posta un commento