Gianmarco Di Napoli - SENZACOLONNE
"Sono stato adottato, aiutatemi a trovare i miei genitori
biologici": l'appello di un brindisino.
Hanno avuto la fortuna
di una vita felice, ma nel loro passato resta un vuoto che sentono la necessità
di colmare: quello di non conoscere i propri genitori biologici. Tra questi
molti brindisini, abbandonati subito dopo la nascita presso l’ex Ipai del rione
Casale (nella foto di Alberto Cafiero proprio negli anni Sessanta).
Nicola Bove ha 54
anni, questo è il suo appello: “Salve, mi presento, il mio nome è Nicola. Il
nome fittizio dalla nascita (assegnatomi forse dalle suore o d'ufficio) è
Nicola Pagotti. Sono nato il 10 settembre 1960 a Ceglie Messapica, e subito
dopo affidato all'ex IPAI di Brindisi in via Primo Longobardo (Rione Casale),
il 26 luglio del 1961 sono stato adottato da una coppia di coniugi brindisini.
Desidererei davvero sapere e comprendere... le mie origini sono tutt'ora un buco
nero: mi auguro di riuscire un giorno a fare luce sul mio passato, anche se
dovesse rivelarsi doloroso scoprire la verità!! Grazie di cuore a chi potrà
darmi una mano”.
Nicola è solo uno dei
tanti, ma noi cercheremo di dare voce a tutti quelli che cercano di ricomporre
il mosaico della loro infanzia. Molti di loro fanno riferimento alla pagina
Facebook “In cerca di te - Figli Adottivi Puglia”.
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