Sabato 29 ottobre 2016
Al Preside Silvano Marseglia sui lavori del Consiglio d’Europa del mese di ottobre 2016.
Si è tenuta presso il
Consiglio d’Europa a Strasburgo l’interessante
sessione di lavoro del mese di ottobre, nella quale sono stati
affrontati interessanti temi. Il
Preside, prof. Silvano Marseglia, in qualità di Presidente Europeo dell’AEDE ha
seguito i lavori di tale sessione . A
lui, pertanto, abbiamo rivolto alcune domande.
Vorrei
che mi dicesse qualcosa sui lavori della quarta sessione del Consiglio d’Europa
a Strasburgo che ha recentemente seguito.
Come rappresentante di una
OING (Organizzazione Internazionale Non Governativa) ho seguito il lavori del
Consiglio d’Europa di ottobre, sia per quanto riguarda l’Assemblea Parlamentare
che per le attività delle Commissioni varie. E’ stata una sessione molto
interessante e molto seguita per l’importanza degli argomenti proposti.
Quali
gli argomenti più importanti che sono stati affrontati?
Certamente tra gli argomenti
più importanti che sono stati affrontati c’è quello della maternità surrogata,
ossia dell’utero in affitto. Si tratta cioè di portare in grembo e di donare la
vita ad un bambino per conto di qualcun altro.
E’ questa una pratica che viene portata avanti spesso sfruttando
situazioni di difficoltà economica, di privazione, di debolezza sociale e
culturale delle donne.
Da più parti è stato chiesto
all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa di prendere posizione per
bloccare questa situazione. Il Consiglio d’Europa, in effetti, ha preso
posizione in maniera energica con un proprio voto di condanna di questa
pratica.
Quale
è la sua posizione in proposito?
Personalmente ritengo che
non dobbiamo lasciarci prendere da egoismi personali e dobbiamo rispettare i diritti dei bambini che
spesso vengono sottovalutati. Il bambino ha diritto a conoscere la propria
identità, i propri genitori. Ma soprattutto il diritto per un bambino è quello
di non essere messo al mondo per un contratto. La maternità e la paternità
devono nascere nella libertà e non sono
un obbligo, né un diritto.
Quale
altro argomento ha riscosso il suo
interesse?
Si è parlato molto del tema dei Migranti e dei rifugiati. La crisi siriana ha spinto sulla via
dell’esilio dalla propria terra milioni di persone. Molti di loro si sono
rifugiati in Giordania, Libano e Turchia ma molti sono arrivati sul nostro
continente perché non avevano altre destinazioni possibili.
Su questo tema è intervenuto
personalmente, nell’Assemblea parlamentare, il Presidente francese Hollande che
ha sottolineato come l’Europa tardi a dare una risposta comune. Questa
risposta, secondo Hollande, deve prevedere il controllo effettivo delle
frontiere esterne dell’Europa; è questa la condizione necessaria per accogliere
degnamente i rifugiati e respingere i
migranti che non hanno diritto d’asilo.
Molto interesse ha suscitato
anche il tema relativo alla protezione dei minori migranti non accompagnati. Si è discusso molto
delle metodiche per stabilire l’età reale di coloro che si definiscono minori.
Cosa
pensa lei in proposito?
Ritengo che sia necessario stabilire delle regole e farle rispettare.
Senza regole e senza protezione delle frontiere per separare
tempestivamente i rifugiati che hanno
reale diritto d’asilo dai semplici
migranti l’Europa rischia di sfasciarsi. E’ ovvio che il secondo passo è quello
di un giusto piano di distribuzione dei rifugiati sul territorio Europeo.
Per quanto riguarda i minori
non accompagnati ci troviamo di fronte
ad una situazione molto delicata che tocca una categoria di persone
particolarmente sensibile. Ritengo che bisognerebbe cercare di garantire loro tempestivamente
una particolare assistenza in luoghi
adatti nel rispetto delle direttive internazionali.
Altri
argomenti?
Ovviamente non poteva
mancare il riferimento alla piaga del terrorismo. Si è discusso molto su questo
tema e si è giunti alle seguenti conclusioni: Il terrorismo è una violenza
calcolata per creare un clima di paura, di angoscia e di panico. Il terrorismo
non trionferà se noi riusciamo a superare la paura. Le nostre iniziative di
lotta contro il terrorismo devono essere conformi ai valori che ci uniscono: la
salvaguardia dei diritti dell’uomo, la democrazia e lo stato di diritto.
Nessun commento:
Posta un commento