Venerdì 27 gennaio 2017
Meditazione
nel giorno della Memoria
Il
9 aprile del 1945, nel campo di concentramento di Flossemburg, fu impiccato uno
dei più grandi teologi dell'era moderna e contemporanea. Per testimonianza non sospettabile
del medico del campo egli, poco prima dell'esecuzione, si ritirò in una
profonda preghiera e meditazione. Poi i carnefici lo denudarono completamente
per fargli perdere ogni barlume di dignità e lo impiccarono esponendolo alla
visione degli altri detenuti. Avevano ucciso F. Bonhoeffer
il quale si era macchiato della colpa di opporsi a Hitler e al suo infernale
sistema di morte. Bonhoeffer aveva definito il dittatore, in una trasmissione
radiofonica del 1933 , Verfhurer, giocando con la parola tedesca verfhuren che
significa "ammaliatore" e la trasmissione fu immediatamente
interrotta. La prima attualissima lezione che ci lascia Bonheffer è questa: i
tiranni sono ammaliatori,oggi in giro ce ne sono tanti e dobbiamo saperli
subito distinguere e starne alla larga. Ma la lezione più grande sta nella sua
teologia: dobbiamo far morire il dio delle religioni e affermare il Dio di Gesù
Cristo che è l'unico di cui possiamo parlare e che ci è dato conoscere. Elaborò
la teologia della situazione e della condizione umana redenta da Gesù. Ha
scritto tanti libri fondamentali di teologia. Per chi non lo conoscesse
consiglio la lettura di "Resistenza e resa" che ognuno dovrebbe
tenere ben in evidenza sul comodino delle proprie riflessioni quotidiane per
evitare di avere l'immagine di un Dio "tappabuchi" e recitare diuturnamente
le sue "Preghiera del mattino"" e "La preghiera della
sera".
F.to
Vincenzo Gasparro
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