Mercoledì 22 febbraio 2017
Redazione BrindisiReport
Si conclude con una assoluzione in appello, perché il fatto non sussiste,
un caso di presunta evasione fiscale che negli anni scorsi determinò la
chiusura di una nota concessionaria di autoveicoli, la Auto G di Ceglie
Messapica, di cui era amministratore Davide Giomi, ora 49enne. Ne dà notizia il
difensore di Giomi, avvocato Aldo Gianfreda.
La difesa così riepiloga la vicenda. In seguito ad un controllo del Nucleo
di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi, nel novembre del
2010, Giomi fu segnalato alla procura della Repubblica per aver indicato nella
dichiarazione dei redditi elementi attivi inferiori a quelli effettivi. La più
importante di tali contestazioni era quella dell’aver valutato erroneamente le
auto in giacenza non per il loro valore di acquisto, ma per quello di mercato.
Ciò, ad avviso sia delle polizia tributaria che del pm, avrebbe determinato
una un’evasione dell’imposta personale di poco meno di 450mila euro. Nel
frattempo, l’azienda fu costretta alla chiusura. Giomi fu rinviato a giudizio e
condannato dal giudice monocratico di Brindisi a un anno e 4 mesi di
reclusione. Il difensore propose appello contro la sentenza di condanna, ma
anche il pm la impugno ritenendo la pena inferiore a quella spettante
all’imputato.
Dopo oltre sei anni dall’accertamento, però, la Corte d’Appello di Lecce ha
accolto i motivi esposti dalla difesa (mentre la procura generale aveva chiesto
due anni di reclusione), assolvendo Davide Giomi dall’accusa di evasione
fiscali perché il fatto non sussiste.
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