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Intervista al Prof. Silvano Marseglia

Mercoledì 3 giugno 2020
Avviandoci alla conclusione di quest’anno scolastico abbiamo rivolto alcune domande al prof. Silvano Marseglia, Presidente europeo dell’Associazione Europea degli Insegnanti.

La scuola sta per terminare. E’ tempo di bilanci. Prof. Marseglia, quali riflessioni sono possibili sull’andamento dell’anno scolastico che sta per concludersi?

Indubbiamente quest’anno scolastico è stato del tutto atipico e certamente il suo ricordo resterà nella storia. Dal momento del blocco della scuola in presenza i docenti si sono mobilitati per poter continuare ad interagire con gli alunni. Grazie allo spirito di sacrificio ed alla dedizione degli insegnanti si è passati da un primo momento di improvvisazione ad una programmazione attenta, dedicata alla didattica a distanza che ha consentito di cogliere gli aspetti essenziali del percorso specifico di ogni disciplina. Per i docenti è stata, certamente, una esperienza molto faticosa che ha richiesto notevole capacità creativa con l’aumento delle ore di impegno nella preparazione delle attività. Proprio grazie alla dedizione dei docenti, quest’anno scolastico si sta concludendo in maniera decorosa nonostante le avversità.

Dopo questa esperienza Lei pensa che la Didattica a Distanza abbia buone possibilità per sostituire in futuro la scuola in presenza?

Assolutamente no. La scuola deve essere realizzata assolutamente in presenza. La didattica a distanza ha rappresentato un cambiamento non voluto per far fronte all’emergenza.
Il rapporto educativo umano è insostituibile ed esso può realizzarsi solo con la scuola in presenza che favorisce l’interazione e quella carica emozionale che solo il contesto classe può garantire.

Come pensa che saranno vissuti quest’anno gli esami di Maturità?

Gli esami di Stato, al termine degli studi secondari superiori, quest’anno vengono a trovarsi in una situazione assolutamente imprevista ed atipica, a causa della pandemia.
Questa circostanza conferisce un valore ed un significato ancora maggiore a questi esami che da sempre hanno rappresentato e rappresentano un momento che resterà indelebile nella memoria di ognuno.
Sappiamo bene che gli esami di maturità sono un punto di “non ritorno”, una grande svolta, un rito di passaggio all’età adulta.
Con essi si chiude il lungo periodo dell’intero percorso di studi e di tanti momenti vissuti nella comunità scolastica, con docenti e compagni, e si apre quello del futuro, di studi universitari e del lavoro.
Questi esami vengono realizzati con modalità diverse nei vari Stati europei pur avendo sempre, dovunque, le stesse finalità.
Le vicende del Covid 19 hanno costretto, quest’anno, i decisori governativi a rivedere le norme che regolano gli esami che, in Italia,  avranno inizio il 17 giugno 2020.
Dopo lunghi periodi di incertezza si è pervenuti alla decisione di far svolgere gli esami in presenza, dinanzi ad una Commissione formata da docenti interni, riducendo la presenza degli esterni alla sola figura del presidente.
In sostanza ci sarà una motivazione in più perché questi esami rappresentino per  ognuno un momento molto importante della vita.

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