Venerdì 22 ottobre 2021
L’obiettivo raggiunto ci fa ben dire che il lavoro sinergico fra Commissione regionale e assessore regionale all’Agricoltura, Pentassuglia, è servito perché la deroga al prelievo della specie ‘storno’ fosse concessa nei Comuni della cosiddetta PIANA OLIVETATA FRA BARI E BRINDISI e precisamente a Polignano a Mare, Castellana Grotte, Conversano, Monopoli, Alberobello, Locorotondo (nella provincia di Bari) e Fasano, Cisternino, Ostuni, Ceglie Messapica, San Michele Salentino, Carovigno, San Vito dei Normanni, Mesagne e Brindisi (nella provincia di Brindisi), peraltro territori già destinati alla caccia programmata ricadenti nei comuni di con limiti quantitativi di massimo prelievo pari a 8.000 unità e un massimo di 200 operatori da autorizzare attraverso la richiesta di rilascio del tesserino regionale nel termine previsto del 29 ottobre 2020. L’assessore Pentassuglia si era detto disponibile fin dall’agosto scorso ad ampliare la zona, ma aveva più volte ribadito che lo avrebbe fatto nel momento in cui tutti gli organismi interessati avrebbero dato parere favorevole.
Questa ‘deroga’ non è, come può apparire, una vittoria del mondo della Caccia, ma è soprattutto degli olivicoltori e in maniera generale degli agricoltori. Gli ulivi brindisini, in modo particolare, già fortemente colpiti dalla xylella vengono presi d’assalto dagli stormi che non solo si cibano del frutto, ma imbrattano e inquinano con i loro escrementi tutto l’oliveto. Problema di igiene che per altro travalica anche il settore agricolo, alcuni edifici vengono totalmente imbrattati di escrementi degli stormi, con gravi danni estetici e igienici. Per questo la caccia in deroga in questi 15 Comuni è un toccasana per l’agroalimentare e l’ambiente. E’ evidente che da brindisino non posso che esprimere tutta la mia soddisfazione per il risultato conseguito, nella consapevolezza che la deroga dovrebbe essere concessa anche ad altre zone olivetate pugliesi messe a rischio dagli stormi.
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