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Duplice omicidio compiuto da un cegliese

 Mercoledì 4 aprile 2018
Due imprenditori sono stati uccisi in provincia di Brescia dallo stesso killer ora braccato dalla polizia. L’uomo, C. B, 67 anni, originario di Ceglie Messapica, armato di fucile a pompa e pistole, è ancora in fuga. Il doppio omicidio è avvenuto tra Flero e Carpeneda di Vobarno.
La prima vittima è Elio Pellizzari titolare della “Pg Rottami” di Flero. L’uomo, 78 anni, è stato ucciso nel capannone della Sga, un’azienda che commercializza veicoli industriali. Stando alla testimonianza di Giampietro Strada, il titolare della Sga presente al momento della sparatoria, l’assassino sarebbe arrivato in azienda chiedendo proprio di vedere Pellizzari.
Al rifiuto di aprire il cancello, l’uomo avrebbe scavalcato facendo irruzione in ditta armato di fucile a pompa e pistole, ribadendo la richiesta di vedere Pellizzari. All’arrivo del 78enne sarebbe quindi scoppiata una violenta lite: il killer gli avrebbe sparato dopo aver urlato “Mi hai rovinato la vita!”, ferendo poi alle gambe anche il socio di Pellizzari, Giampietro Alberti.
Il killer è poi scappato a bordo della Bmw X5 di Alberti, in direzione della provincia di Bergamo, e poco più tardi ha ucciso una seconda persona a Vobarno, sempre nel Bresciano. La seconda vittima è un 60enne, freddato nel cortile della sua abitazione nella frazione Carpeneda. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Salò.
C.B è già noto alle forze dell’ordine, in quanto parte di una banda accusata in passato di diversi furti nel Bresciano. Il 30 gennaio scorso si era reso protagonista di una protesta, salendo su un tetto del Palazzo di Giustizia di Brescia e minacciando il suicidio. Gli erano stati pignorati dei beni personali. C. B., nato a Brindisi, era uno dei membri della banda dei Tir che nei primi anni 2000 derubava in tutto il Nord Italia le aziende di trasporto di metalli.
B. era considerato il referente di un’associazione a delinquere che nel 2005 si era impadronita di nove rotoli di acciaio inossidabile al titanio (tra i più costosi in commercio) per un peso compessivo di 162 tonnellate. Il valore della refurtiva superava i 500mila euro.
Il colpo era stato messo a segno durante i periodo di chiusura estiva dell’azienda, utilizzando tre camion prelevati da un piazzale all’interno della fabbrica. Da quanto si apprende il 67enne si è tolto la vita nel parcheggio del Family Market di Azzano Mella dopo un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine.

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