Venerdì 6 Novembre 2015
di Gianluca Greco per BrindisiReport
Istigazione al suicidio: con questa ipotesi di reato la Procura di Lecce ha aperto un’indagine a carico di ignoti sulla morte di uno studente universitario di 28 anni di Ceglie Messapica, A.B., che nella serata di ieri (4 novembre) si è tolto la vita con un colpo di pistola alla tempia, all’interno della sua camera da letto di un appartamento situato in via Gianmatteo, nel centro di Lecce.
Il corpo esanime del ragazzo è stato trovato dai genitori, che da giorni non riuscivano a mettersi in contatto con il figlio. Il macabro ritrovamento è avvenuto intorno alle ore 20,30. Il cadavere era riverso sul pavimento, accanto a una pistola glock calibro 9 per 21 legalmente detenuta per uso sportivo. Sul posto si sono recati i poliziotti della Sezione volanti e della Squadra mobile della locale questura, il pm di turno del tribunale di Lecce, Roberta Licci, e il medico legale Alberto Tortorella.
I famigliari hanno riferito che fra un mese il 28enne avrebbe dovuto discutere la tesi di laurea presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università del Salento. Non ha lasciato messaggi d’addio. Non aveva mai manifestato particolari segni di disagio.
Ipotesi alternative a quella del suicidio sono state immediatamente scartate, se si considera che la porta della camera da letto era chiusa a chiave dall’interno e anche la finestra era chiusa. Il cegliese condivideva l’appartamento con una coinquilina che da quanto appurato dalle forze dell’ordine mancava da casa da qualche giorno.
Nella giornata di domani verrà conferito con ogni probabilità l’incarico per l’autopsia allo stesso Alberto Tortorella. Sulle cause dell’estremo gesto, al momento, non vi sono certezze. A.B. era un bravo ragazzo, non aveva mai avuto problemi con la giustizia. Cosa lo abbia indotto a farla finita resta un enigma.
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