Lunedì 3 Ottobre 2016
Corpo Forestale dello Stato: sanzionato un venditore di
funghi epigei sprovvisto della prescritta autorizzazione
Il
personale del Comando Stazione Forestale di Ceglie Messapica, a seguito di
diversi controlli in materia di raccolta e vendita di funghi epigei, ha contestato
ad un venditore ambulante del Comune di Ceglie Messapica una sanzione
amministrativa pari a 344 euro per la mancanza dell'Autorizzazione Comunale
alla vendita dei funghi freschi.
Oltre
alla certificazione di avvenuto controllo, rilasciata da parte del personale
della ASL di Brindisi e necessaria per garantire la commestibilità dei funghi,
è infatti indispensabile l'autorizzazione del Comune di
cui il venditore è risultato sprovvisto.
L’autorizzazione
comunale per la vendita di funghi epigei è una pratica di carattere
amministrativo che, se in apparenza poco o niente ha a che vedere con la tutela
della salute dei consumatori, rappresenta in realtà un ulteriore controllo ed
una garanzia aggiuntiva a tutela della salute dei consumatori.
L’osservanza
di tale normativa che, prescrive il possesso da parte del rivenditore di una
specifica autorizzazione relativa all’attività di commercializzazione di funghi
freschi epigei, fa infatti sì che si eviti che il raccoglitore occasionale,
dopo aver raccolto funghi, si improvvisi anche venditore, con tutti i rischi
che ciò potrebbe comportare.
E’ il
caso di sottolineare che sono autorizzati alla raccolta dei funghi epigei solo
coloro che hanno superato gli esami per il conseguimento dell’apposito
tesserino, che viene rilasciato alla fine di un corso finalizzato sia al
riconoscimento delle specie fungine che alla conoscenza dei rischi che il
consumo di alcune di esse (da lasciare rigorosamente dove sono state trovate !)
potrebbe procurare all’incauto consumatore.
E, se
la certificazione di controllo rilasciata dalla ASL garantisce la
commestibilità dei funghi raccolti, essa non dice niente in merito all’effettivo
possesso del sopra citato tesserino da parte del raccoglitore, il quale
potrebbe esserne sprovvisto, e pertanto essere un raccoglitore abusivo; in
quanto privo di una preparazione specifica, questi potrebbe non essere in grado
di distinguere le specie commestibili da quelle potenzialmente o sicuramente pericolose.
A
differenza dei funghi coltivati, che sono fatti crescere in condizioni standard
ed appartengono ad un’unica specie, nel paniere del cercatore di Funghi trovano
infatti posto esemplari di diverse specie, ognuna con le sue caratteristiche e
con le sue potenzialità. Ed è sufficiente che in un pentolone di funghi ce ne
sia uno velenoso, o anche tossico o ancora, più semplicemente, in cattivo stato
di conservazione, per rendere l’intera zuppa di funghi in grado di provocare
danni che il più delle volte si risolvono in disturbi a carico dell’apparato
digerente, ma che possono portare a problematiche ben più gravi fino ad
arrivare, nei casi peggiori, alla morte.
L’autorizzazione
comunale alla vendita dei funghi freschi rappresenta pertanto un’ulteriore importante
griglia di controllo per far sì che un’attività come la vendita di Funghi
freschi derivati dalla raccolta non possa divenire fonte di pericolo per
l’ignaro acquirente e per i suoi familiari.
Nei
prossimi giorni si prevede di continuare le attività di controllo sulla vendita
di funghi, in particolar modo nei confronti dei venditori occasionali, per
evitare che la consumazione di un piatto di funghi non arrechi danni
imprevedibili e potenzialmente molto gravi.
Nessun commento:
Posta un commento