Martedì 16 marzo 2019
METAMORFOSI: MERCOLEDI’ 17
APRILE
IL DEBUTTO REGIONALE A CEGLIE
MESSAPICA
Mercoledì 17 aprile cala cala il sipario sulla
stagione di prosa del Teatro Comunale di Ceglie Messapica, promossa
dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese
e Armamaxa Teatrocon una prima regionale assoluta: “Metamorfosi. Indistinto
Racconto” di e con Gaetano Colella, Enrico Messina e Daria Paoletta della
compagnia residente Armamaxa/PagineBIancheTeatro
Volge al termine la stagione di prosa del Teatro Comunale di Ceglie Messapica
promossa dall’Amministrazione Comunale in
collaborazione con il Teatro Pubblico
Pugliese e Armamaxa Teatro: mercoledì
17 aprile, a concludere la stagione sarà una prima regionale assoluta: “Metamorfosi: Indistinto racconto” produzione
di ArmamaxaTeatro/PagineBiancheTeatro,
la compagnia che “abita” il Teatro Comunale di Ceglie dal 2008, grazie al
progetto Teatri Abitati.
Una produzione ambiziosa destinata
al pubblico serale che, dopo il fortunato debutto
Nazionale al Teatro del Popolo di
Castelfiorentino lo scorso 21 Marzo, arriva a Ceglie a chiudere il cammino
iniziato due anni fa quando Enrico
Messina, Daria Paoletta e Gaetano Colella hanno deciso di immergersi nel
capolavoro letterario di Ovidio. Una produzione che ha letteralmente
attraversato tutta la penisola: realizzata interamente nel Teatro Comunale di
Ceglie Messapica, ha trovato il sostegno di due Residenze Teatrali toscane - GialloMare di Empoli e Catalyst di
Barberino di Mugello – che hanno ospitato alcuni periodi di prova, e quello
del Festival Internazionale di
Narrazione di Arzo. E soprattutto il sostegno del pubblico che si è fatto
carico di finanziare la ricerca e la produzione dello spettacolo.
Metamorfosi è un piccolo straordinario
esempio di economia sostenibile – racconta Enrico Messina, regista e direttore
artistico del Teatro Comunale di Ceglie Messapica – perché il nostro lavoro ha
incontrato il sostegno concreto, attivo, dei nostri spettatori e di alcuni
artisti che hanno voluto condividere il nostro percorso donandoci la loro arte
preziosa. Così il pubblico è diventato il primo “finanziatore” di questo
progetto consentendo la realizzazione di un crowdfunding che ha costituito la
pietra fondante di tutta la costruzione produttiva. In un tempo in cui è
davvero tanto difficile “stare al mondo del teatro” senza doversi piegare al
giogo di vincoli e pastoie burocratiche, al compromesso dei bandi, alle logiche
consunte, logore e asfittiche del mercato, la realizzazione di questo progetto
testimonia, al contrario, che invece si può fare teatro scegliendo il tempo
lungo della ricerca, del rischio, il tempo dell’incertezza. Quell’incertezza
così preziosa che sola può consentire all’arte di rivelare quell’indistinto
confine che separa il divino e l’umano”.
“Metamorfosi:
indistinto racconto” attraversa il testo di Ovidio con la libertà di
“tradirlo” proprio nell’intento di narrarlo. L’amore di Aurora per Titone, la
corsa di Fetonte sul carro del Sole, la discesa agli inferi di Orfeo, lo
strazio di Atteone... Ciascuna di queste storie è un universo colmo di spunti
capaci di raccontare come gli archetipi del mito siano sempre vivi in ogni
società e in ogni epoca e di come la metamorfosi sia uno degli elementi vitali
ed essenziali del teatro e della vita stessa. Ascoltando le Metamorfosi mai si
smette di stupirsi: ogni volta si rinnova il riconoscimento di sé nel
racconto del mito, tanto Ovidio ci accoglie nella trama che tesse, e continuamente
col racconto ci scuote e ci costringe a guardarci dentro. Il racconto è dunque
una dimora che il narratore e lo spettatore si ritrovano a condividere ed è il
luogo in cui l’esperienza del mito si compie proprio nella relazione fra
narratore e spettatore. I linguaggi della narrazione e del teatro,
qui, si confondono e si fanno strumenti l'uno dell'altro: la parola si fa
carico di evocare le immagini in una visione scenica geometrica e insieme
surreale, in cui i piani si sovrappongono, si confondono e si dilatano per
tornare a ritrovare le proprie radici nella “figura” in gommapiuma di un
vecchio uomo che, legato profondamente alla terra cui appartiene, diventa anima
e motore di un racconto che non bisogna fare spegnere mai, come si fa col
fuoco.
L’appuntamento è per mercoledì 17 aprile, ore 21.00 (apertura porte h. 20.30), al Teatro
Comunale di Ceglie Messapica.
Botteghino
Apertura: martedì 16 aprile (h 18 - 20) e mercoledì
17 aprile (dalle h 17)
Biglietto
Platea, intero € 15 / ridotto € 13
Galleria, intero € 12 / ridotto € 10
Info e prenotazioni: +39 389
2656069
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