Ringrazio Stefano per l'ospitalità. La piattaforma che ospita "Il Diavoletto" oggi fa le bizze e quindi mi permetto di pubblicare questo commento relativo alla gestione dei beni confiscati redatto da una personalità molto addentrata nella problematica.
Ciao Diavoletto ,
ti seguo quotidianamente e mi piace la tua idea di legalità , forse perchè oltre ad essere un ottimo valore è anche il mio lavoro e a proposito di sequestri e confische ci facciamo una bella chiacchierata ,che non fà mai male.
Sicuramente il "pacchetto sicurezza" ha dato un buon aiuto alla attività di polizia giudiziaria , ma se dobbiamo analizzare per bene il processo di confisca si aprono delle vere e proprie falle.
L'attività giudiziaria e di indagine di certo procede più velocemente , rispetto agli anni passati , in cui la confisca era possibile solo per casi di pericolosità del soggetto, concetto molto farragginoso e non facilmente definibile , ora è possibile fare dei veri e propri conti sul tenore di vita e sulle ent/usc dei soggetti e così cercare di definire se i beni siano di provenienza illecita , e questo vale anche per familiari e persone legate al soggetto in questione.
Una volta fatto ciò , e provveduto al sequestro di tali beni, l'autorità giudiziaria ha un anno per procedere alla confisca. Ed è quì che il sistema comincia a funzionare meno.
Dall'atto del sequestro alla confisca dei beni, gli stessi vengono affidati ad una nuova figura introdotta dal suddetto decreto , l'AMMINISTRATORE, che non è altro che un libero professionista (geometra ,ingegnere ,avvocato o altro) che viene incaricato dal aut. giudiziaria ad amministrare il bene nell'attesa della definizione del sequestro.
Questa figura , ha un compito arduo , amministrare imprese edili ,supermercati attività che fino al gg prima erano sotto l'autorità del boss di turno o addirittura come accade in Calabria di intere famiglie ,e quindi è molto spesso sottoposto a costanti intimidazioni e quotidianamente a contatto con gli stessi operai , fornitori e clienti che prima erano del boss.
Questa chiarisce meglio la difficile posizione in cui si trova questa nuova figura.
Il serio problema stà nel fatto che molto spesso questi beni causa difficoltà nell'amministrarli in tale periodo , perdono decisamente di valore e nel caso in cui il bene venga dissequestrato e restituito al vecchio proprietario , lo stato è tenuto a rimborsare al danneggiato i danni procurati .
Come sarà facile intendere fino a che si tratta di immobiili e terreni , il problema non sussiste , ma se si comincia a parlare di attività ed imprese edili il problema è serio.
Lavorando i numeri son ben diversi da quelli reclamizzati , perchè , parlando di percentuali solo un 30% dei beni sequestrati viene poi confiscato , e questo non è un dato incoraggiante , soprattutto se analizziamo ciò che poi lo stato è costretto a pagare per un procedimento del genere .
Ora per continuare la chiacchierata , è giusto dire che non tutte le falle dell'iter dipendono dall'autorità giudiziaria , anzi queste situazioni sono spesso generate dall'eccessivo garantismo in sede di giudizio e dalle mille strategie difensive che purtropppo anche in caso di oggettiva colpevolezza riescono a restituire beni e spesso libertà a soggetti che delinquono abitualmente .
Spero che le quattro chicchiere dette abbiano almeno in parte schiarito l'ampio e tortuoso campo di sequestro e confische di cui tanto si parla in questi ultimi tempi.
Ti saluto e saluto tutti .
COCOREX
ti seguo quotidianamente e mi piace la tua idea di legalità , forse perchè oltre ad essere un ottimo valore è anche il mio lavoro e a proposito di sequestri e confische ci facciamo una bella chiacchierata ,che non fà mai male.
Sicuramente il "pacchetto sicurezza" ha dato un buon aiuto alla attività di polizia giudiziaria , ma se dobbiamo analizzare per bene il processo di confisca si aprono delle vere e proprie falle.
L'attività giudiziaria e di indagine di certo procede più velocemente , rispetto agli anni passati , in cui la confisca era possibile solo per casi di pericolosità del soggetto, concetto molto farragginoso e non facilmente definibile , ora è possibile fare dei veri e propri conti sul tenore di vita e sulle ent/usc dei soggetti e così cercare di definire se i beni siano di provenienza illecita , e questo vale anche per familiari e persone legate al soggetto in questione.
Una volta fatto ciò , e provveduto al sequestro di tali beni, l'autorità giudiziaria ha un anno per procedere alla confisca. Ed è quì che il sistema comincia a funzionare meno.
Dall'atto del sequestro alla confisca dei beni, gli stessi vengono affidati ad una nuova figura introdotta dal suddetto decreto , l'AMMINISTRATORE, che non è altro che un libero professionista (geometra ,ingegnere ,avvocato o altro) che viene incaricato dal aut. giudiziaria ad amministrare il bene nell'attesa della definizione del sequestro.
Questa figura , ha un compito arduo , amministrare imprese edili ,supermercati attività che fino al gg prima erano sotto l'autorità del boss di turno o addirittura come accade in Calabria di intere famiglie ,e quindi è molto spesso sottoposto a costanti intimidazioni e quotidianamente a contatto con gli stessi operai , fornitori e clienti che prima erano del boss.
Questa chiarisce meglio la difficile posizione in cui si trova questa nuova figura.
Il serio problema stà nel fatto che molto spesso questi beni causa difficoltà nell'amministrarli in tale periodo , perdono decisamente di valore e nel caso in cui il bene venga dissequestrato e restituito al vecchio proprietario , lo stato è tenuto a rimborsare al danneggiato i danni procurati .
Come sarà facile intendere fino a che si tratta di immobiili e terreni , il problema non sussiste , ma se si comincia a parlare di attività ed imprese edili il problema è serio.
Lavorando i numeri son ben diversi da quelli reclamizzati , perchè , parlando di percentuali solo un 30% dei beni sequestrati viene poi confiscato , e questo non è un dato incoraggiante , soprattutto se analizziamo ciò che poi lo stato è costretto a pagare per un procedimento del genere .
Ora per continuare la chiacchierata , è giusto dire che non tutte le falle dell'iter dipendono dall'autorità giudiziaria , anzi queste situazioni sono spesso generate dall'eccessivo garantismo in sede di giudizio e dalle mille strategie difensive che purtropppo anche in caso di oggettiva colpevolezza riescono a restituire beni e spesso libertà a soggetti che delinquono abitualmente .
Spero che le quattro chicchiere dette abbiano almeno in parte schiarito l'ampio e tortuoso campo di sequestro e confische di cui tanto si parla in questi ultimi tempi.
Ti saluto e saluto tutti .
COCOREX
SEGNALAZIONE DI PROTESTA
Dopo le lamentele dei cittadini di via Vespucci..........mi giungono foto-lamentele da parte degli abitanti di via Pietro Elia sempre a Ceglie Messapica......una via importantissima e centralissima che dalla piazza principale cioe' piazza Plebiscito conduce per via interna al Castello ed alla Chiesa Matrice e sinceramente non è un belvedere per i turisti e per i cegliesi che vi transitano.........stranamente viene trascurata da tutti per quanto riguarda la pulizia e l'igiene........a più riprese sono state poste ai vigili urbani le lamentele del caso.......ma a tutt'oggi nessun provvedimento è stato adottato in merito....il post in questione non è una denuzia ma vuole solo sollecitare a chi di competenza ad adottare con urgenza i provvedimenti del caso.
Venerdì 11 marzo 2011.
i vigili urbani possono solo segnalare mica disporre interventi, per le questioni igieniche solo il sindaco e l'assesore all'ambiente possono prendere provvedimenti, perchè non lo fanno?
RispondiEliminanessuna accusa ai vigili....
RispondiEliminanessuno ha parlato di accusa, c'è scritto solo che la sollecitazione a fare interventi devi farla all'amministrazione , perchè non si muove ancora?
RispondiEliminapoteva essere considerato uno dei borghi piu' piu'attraenti d'italia,ma invece...come al solito ,ceglie non fa valere le sue potenzialità!
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