sabato 24 marzo 2012
“Voleva uccidere: era a dieci metri”
CEGLIE
MESSAPICA - “L’azione era sicuramente idonea e diretta in modo non
equivoco a cagionare la morte di Rocco Cavallo”, geometra e imprenditore
di Ceglie Messapica che il 27 aprile dello scorso venne ferito
gravemente al viso da un colpo di fucile sparato dal suo ex dipendente,
Antonio Idrontino. Per il gup non c’è altra qualificazione possibile, se
non il tentato omicidio che ha portato alla condanna alla pena di sei
anni di reclusione con risarcimento dei danni legati alla perdita
dell’occhio sinistro e alla di munizione delle funzioni dell’altro. Le
motivazioni. A distanza di sessanta giorni dalla sentenza con rito
abbreviato, sono state depositate le motivazioni che confermano
l’impostazione sostenuta dal pubblico ministero Antonio Costantini, e
dall’avvocato Aldo Gianfreda che ha rappresentato in giudizio la parte
offesa, 46 anni, che nonostante l’entità delle ferite, riuscì a fuggire.
E a salvarsi. Lo ha scritto il giudice per l’udienza preliminare del
Tribunale di Brindisi, Tea Verderosa, a pagina 11, dopo aver ricostruito
la vicenda, con la trascrizione delle dichiarazioni rese dallo stesso
imprenditore nell’immediatezza dei fatti, quando venne soccorso dai
carabinieri e trasferito in ambulanza in ospedale e poi confermate
durante il ricovero.
Nonché di quelle dell’imputato, 57 anni, difeso
dall’avvocato Cosimo Deleonardis. Il geometra, persona molto conosciuta
non solo a Ceglie per le sue attività professionali, disse sin da
subito di essere stato raggiunto da un colpo di fucile sparato da
Antonio Idrontino, mentre stava raggiungendo a piedi la sede degli
uffici Aci e parlava al telefono
.FONTE SENZACOLONNE
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