VENERDI' 8 FEBBRAIO 2013
L'HETAIRIA "I LEONI DI MESSAPIA"
Vi invita a partecipare al
FASE INIZIALE (ore 12.15 ca.)
Saluti di benvenuto da parte del Presidente e del Segretario dell'HETAIRIA
al quale è affidato il compito di esternare ai convenuti i veri valori della
"Philia dei Leoni di Messapia".
Presentazione degli Ospiti d'Onore
Aldo Sicilano
(Docente di Numismatica presso l'Università del Salento e
Presidente dell'Istituto di Storia della Magna Grecia di Taranto)
Marcello Guaitoli
(Docente di Topografia dell'Italia
Antica presso l'Università del Salento)
Donato Coppola
(Docente di Paletnologia presso le
Università di Bari e TorVergata-Roma3)
Gaetano Gorgoni
(ViceSindaco e Ass. alla Cultura del Comune
di Cavallino (Le) / Cultore della Civiltà Messapica
e realizzatore di importanti progetti strutturali)
Seguiranno brevi interventi da parte
di ciascuno degli ospiti su:
"MESSAPIA - Valori inestimabili
del patrimonio culturale: ricerca e prospettive"
FASE II (ore 13.30)
Seguiranno prestigiosiose esibizioni al pianoforte da parte di
Aksinja Gioia Xhoja
e
Andrea Nacci
FASE III (inizio alle ore 14.00)
Tutti i partecipanti avranno modo di gustare le prelibate pietanze del pranzo sociale.
Fernando Sammarco (Presidente) Mauro Ragosta (Segretario)
393-4557493 340-5230725
Quota singola € 30
CAP. XXIII - (Sunto del)
DISCORSO CONCLUSIVO DI RE ARTHAS
SULLA GRANDE PHILIA MEDITERRANEA
Re Arthas chiuse i lavori assembleari con una palese esortazione alla concordia fra tutti gli emissari e portavoce presenti al grande consesso di Rhudia.
Il dynastes esordì dicendo che la gloria come dignitosa affermazione individuale o di un’intera koiné doveva essere necessariamente raggiunta attraverso una virtuosa gestione delle proprie risorse, senza fare alimentare pericolose tendenze egemoniche, altrimenti il prestigio, perseguito ingiustamente, avrebbe portato inevitabilmente alla sopraffazione dell’altrui libertà. Concluse il concetto che niente era impossibile per gli uomini di buona volontà.
Dopo un lungo excursus, asserì, infine, che l’importante era sapere coniugare l’inevitabile desiderio di promozione individuale con quello più nobile di una comune elevazione delle coscienze al fine di creare una grande e prospera comunità. Poi, sostenne che molti episodi che erano avvenuti nei precedenti lustri avrebbero fatto pensare, invece, che le speranze di tanti uomini che amavano la pace fossero vane. Il suo appello, unanimemente condiviso dagli hetairoi, fu, però, che
“Forse oggi sarebbe auspicabile e necessario
far sentire nuovamente il ruggito de
I Leoni di Messapia”
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