Venerdì 16 Ottobre 2015
Sen. Pietro Iurlaro
Il senatore Pietro Iurlaro, ormai di Ceglie Messapica di adozione, in data di ieri ha ufficializzato il suo passaggio politico da Forza Italia al gruppo di Alleanza Liberalpopolare.
"Una
scelta difficile, difficilissima. Eppure meditata e ponderata.
Sicuramente giustificata da una grande voglia di tornare a fare buona
politica. Per questo, ufficializzo la mia adesione al gruppo di
Alleanza Liberalpopolare - Autonomie chiudendo di fatto la lunga e
fortunata esperienza con Forza Italia.
È
una decisione che, pur sofferta, prendo con grande entusiasmo e
voglia di rimettermi in gioco. Voglia, anche, di metterci la faccia.
I
grandi cambiamenti che in questi mesi dipingono la politica italiana
e più in generale le istituzioni richiedono un impegno concreto. Un
impegno da prendere e affrontare in prima persona. E in Forza Italia
temo che questo non sia più possibile. Chiarisco: sono grato al
partito, alla sua classe dirigente e al presidente Silvio Berlusconi
per quanto ricevuto in tre lustri di militanza. Opportunità
importanti che spesso, qualcuno vorrà riconoscerlo, ho saputo
cogliere grazie al sostegno degli elettori. Miei e del partito.
Allo
stesso tempo, il fermento politico in atto richiede tutt'altro
rispetto a quei giochi di potere, a quelle antipatie e simpatie
personali portate agli estremi tanto in aula quanto nelle segreterie,
a quelle prese di posizione alle volte per me inspiegabili da
comprendere e impossibili, invece, da spiegare in strada, tra la
gente. Persino a casa, tra gli affetti.
Voglia
di tornare a fare politica, per l’appunto. Libero da lacci e
lacciuoli propri di sanguinose e inutili lotte clandestine e libero,
anche, da qualsiasi cosa non sia conforme alla mia coscienza e al mio
senso civico. Detto in altri termini, voglio contribuire nel portare
avanti quelle riforme che ci chiede la nostra gente e ci chiede
l’Europa.
Ritengo,
infine, che il mio “addio” ai tanti amici di Forza Italia e al
presidente Silvio Berlusconi sia da intendersi come un più banale e
meno drammatico “arrivederci” perché certo, anche, che le
profonde mutazioni in atto nella politica italiana ci porteranno in
futuro sulla stessa strada: quella del Popolo sovrano, della buona
politica e, soprattutto, del tempo. Giudice implacabile e metro
affidabile, almeno più delle parole, nello stabilire da che parte
stia la ragione".
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