Cronache e cronachette di Ceglie Messapica
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Due nuove stazioni carburati a marchio "Menga Petroli"
Venerdì 11 ottobre 2024
Le varie stazioni per la vendita di carburanti e oli dislocate in Puglia, con le nuove acquisizioni, diventano un importante numero, ovvero 35.
Inoltre i punti vendita accettano le seguenti Cards: Menga Card, Dvk, Uta e tutte le altre carte bancarie/bancomat.
La Menga Petroli continua ad ampliare la rete di vendita con l'obiettivo di offrire sempre più servizi agli utenti sull’intero territorio pugliese.
Il nuovo libro dell'Avv. Augusto Conte
Martedì 1 ottobre 2024
AUGUSTO CONTE. IL
GIUDICE DI CARTA. EDIZIONI GRIFO, LECCE, 2024, Pagg. 176.
Il libro è la libera narrazione della
letteratura, che riproduce la storia, e della storia, che diventa letteratura,
in un intreccio e in una coincidenza, sotto lo stesso piano, di arte del giusto
e di arte del bello, in una intessitura di vita e passione, nel descrivere
sistemi di pensiero e di azione.
Il titolo configura un tropo, un traslato, una
figura della retorica classica, la metonimia, costituendo un traslato dal
contenente letterale al contenuto concettuale; il testo è una antologia
ordinata, di caratteri individualizzanti di giudici, preceduti da aforismi
latini che preannunciano la qualità e la composizione dell'argomento.
Il testo rappresenta i giudici e le
manifestazioni giudiziarie che costituiscono patrimonio delle opere bibliche,
mitologiche, storiche, letterarie, teatrali, drammaturgiche, occupando gran
parte della vita personale e collettiva umana, in una compenetrazione tra arte
e vita, venendo proiettate nel futuro dell'eternità.
E, per converso, la loro storia reale si
trasforma in arte letteraria e drammaturgica, per chiarirla e per mettere
ordine nella vita vera, in un continuo confronto nel quale l'arte non
sottovaluta la realtà e la realtà non sopravvaluta l'arte, siccome i principi
che legano la legge con il diritto, la legalità con la giustizia costituiscono
il campo dell'”arte del giusto” e l'arte storica, letteraria e scenica, fonte
di conoscenza rappresenta l'”arte del bello”, costituendo insieme l'”arte del
giudicare”, in non catalogabile intreccio di vita e passione, esistendo i
Codici delle Leggi, ma non i Codici dell'Arte.
Giudice è chi scava negli uomini per cogliere
le motivazioni della loro disperazione e della loro angoscia esistenziale;
giudice è chi esplora le carte processuali per trovare adeguata motivazione
delle sentenze; giudice è chi riesce a far coincidere il più possibile la
tensione tra legge e giustizia; giudice è chi si interroga se sia riuscito a
far sì che i suoi personali malumori, le sue idisioncrasie, le sue questioni
personali, i dolori, le felicità, non abbiano macchiato la pagine bianca sulla
quale formula e scrive le sue decisioni.
La letteratura e la drammaturgia, in
particolare, non sono solo informativa culturale, uniscono immaginazione e
realtà, costituiscono la instancabile trasformazione di tutta la vita, in
scrittura e in dramma; descrivono storie che hanno attinenza con la vita; in
questa dimensione e in questa prospettiva, non esiste alcuna differenza tra la
realtà la scrittura e il dramma, tra verità storica e verità artistica: lo
scrivere coincide col vivere; è la parabola che rivela e spiega una verità
storica, l'esegesi della esistenza, in una compenetrazione tra arte e vita,
perseguendo entrambe la verità storicizzata in una data epoca, che assume un
valore sovratemporale, in continuo confronto; lo scrivere è stesura incessante
e continua, e rappresenta una lotta per la chiarezza storica e per mettere
ordine alla confusione nascosta nella vita reale, descrivendo le sensazioni e
le motivazioni delle persone, in maniera più “vera” delle storie reali.
Il diritto e la giustizia sono essenzialmente
cultura e non possono essere ridotti a un sistema di enunciati, ma vanno
collocati in un versatile quadro di secolare esperienza vissuta, suggerendo di
impostare un rapporto tra diritto, giudizio e letteratura su piani paralleli.
Il processo, “processus est actus trium
personarum, actoris, rei, judicis”; pone l'attore contro il convenuto,
l'accusatore contro l'imputato, convergendo, nel rapporto giuridico nella
dimensione dialettica processuale, verso il giudice che le parti esigono che
sia sapiente, integerrimo, paziente.
Il giudizio e i giudici che pronunciano
decisioni all'esito di un procedimento penale;
i “giudici” che si esprimono attraverso un procedimento telematico,
mediatico, letterario, scenico, appartengono alla esperienza di vita
dell'umanità e oltre; il giudizio e i giudici non devono dominare lo spirito
del mondo: ultimo è il giudizio di Dio.
La Edizioni Grifo, presso il quale è possibile acquistare il libro su sito www.edizionigrifo.it, oltre che sui siti Unilibro, Amazon, Felitrenlli Point, Libreria IBS, libraco, Libreria Le Nuvole e altri, ha definito l'opera “UN LIBRO STREPITOSO”, con un testo veramente appassionante.
Nel ricordo di Ciccio
Lunedì 23 settembre 2024
Tutti conoscevano Ciccio perché per tantissimi anni ha gestito, insieme alla moglie Rosa, un distributore di carburanti con annesso gommista nelle vicinanze del centro storico e precisamente in via Porta di Giuso.
Per la città di Ceglie Messapica ha rappresentato per moltissimi anni un punto di riferimento fondamentale nella fornitura dei servizi di gommista.
Anche per i ragazzini degli anni ’80 residenti nel centro storico è stato un punto di riferimento dove andare e chiedere cortesie del tipo:
“MESTU CI’, MA GUNFIA’ A ROT ALLA MOT?”
“MESTU CI’, MA GUNFIA A ROT ALLA BICILCLETT?”
“MESTU CI’, MA GUNFIA’ U PALLON?”
E lui da bravissima persona quale era, non si rifiutava mai. Anzi sempre pronto ad abbandonare momentaneamente la sua postazione di lavoro per servire i ragazzini. E quelle poche volte che non poteva farlo lui, delegava la sua amata moglie Rosa, con la fatidica frase: UE’ RO', VIT LI PICCINN CE VOLINI. In pratica sempre bravo e disponibile con tutti e non mancava mai, nonostante il duro lavoro, a distribuire sorrisi per tutti.
L’idea si concretizza circa 40 anni fa con l’inaugurazione e l’apertura di una piccola Scuola di Ballo dove, oltre alle lezioni di ballo, nel fine settimana si organizzavano serate con amici e parenti. Incontri dove ognuno portava con sé qualcosa da mangiare e si ballava tutta la serata, con la Musica della Fisarmonica del piccolo Aurelio (figlio di Ciccio e Rosa), il quale aveva da poco imparato a suonarla seguendo dei corsi di musica. Mentre il fratello di Aurelio, Rocco, che faceva da supporto fondamentale e diretto ai Maestri di Ballo che si alternavano nella sala.
Fu così che pian pianino, grazie alla passione e all'impegno di Ciccio e Rosa, che la Sala da Ballo diventa sempre più piccola per l’esigenza di un numero sempre crescente di gente che ama il ballo.
Fu da quel momento che, con una location sempre più grande, si diede inizio alla ormai notissimo "NEW CLUB DA ROSA".
La sala ormai da anni è diventato un punto di incontro di ragazzi e famiglie che amano la musica, il ballo e soprattutto che amano ballare nei fine settimana.
In questa struttura grazie all'ospitalità di Rosa e Ciccio si è sempre respirato un’aria familiare.
Mamma Rosa, come amichevolmente la chiamano tutti, è stata sempre la mente del Club, ma grazie al grande supporto del marito Ciccio, adesso la Sala da Ballo è diventata una realtà conosciuta in tutta la regione, anche perché si alternano molti artisti che propongono una bellissima musica, sia da ascoltare che da ballare.
Purtroppo il grande Ciccio qualche mese fa è venuto a mancare ma l'attività prosegue con la forza di Mamma Rosa e dei figli Aurelio e Rocco.