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COMUNICATO STAMPA CGIL BRINDISI
Il Piano di rientro della Regione Puglia 2010 – 2012, imposto dal Governo Berlusconi per obiettivo di bilancio, ha previsto – tra l’altro - un regolamento di riordino della rete ospedaliera Pugliese, con la riqualificazione delle strutture ospedaliere da chiudere e riconvertire.
La Funzione Pubblica CGIL, pur rifuggendo alle varie spinte localistiche da più parti poste in essere , ha espresso una forte contrapposizione a tale Piano di Rientro, in una logica di sistema, ritenendolo inadeguato, poiché è assente un’analisi qualitativa della spesa, che permetta di collegare i risultati di bilancio all’assistenza offerta ai Cittadini nel rispetto dei LEA: vengono falcidiati posti letto e servizi, tagliati posti in dotazione organica espellendo dal circuito lavorativo i Lavoratori precari, blocco del turn – over, ecc.
Come se ciò non bastasse, gli ospedali interessati alla prevista fase di “riconversione” in servizi e/o presidi territoriali “sono fermi” e i Servizi residenziali e semiresidenziali (RSA) sono stati addirittura bloccati dal Ministri degli Affari Regionali, dr. Raffaele Fitto, il quale ha impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale la legge n.5/2011, attraverso cui la Giunta Regionale fissa le “norme in materia di residenze sanitarie e sociosanitarie assistenziali…….”.
Praticamente, diversi ospedali della regione Puglia, tra cui l’ospedale di Ceglie Messapica di cui all’oggetto, chiudono i battenti (per chissà quanto tempo o forse per sempre!) senza garantire continuità assistenziale e contestualità nella realizzazione dei processi di riconversione.
Ed allora: se l’ospedale va a farsi benedire bisogna strutturare i servizi alternativi, per evitare che alle persone sofferenti, in carne ed ossa, venga reso impossibile il diritto alla salute.
Per queste motivazioni rappresentate, la F.P. CGIL informa le LL.SS. di aver indetto per giorno 6 giugno 2011 una manifestazione pubblica, a partire dalle 14,00, nei pressi dell’ospedale di Ceglie Messapica, affinchè venga dato seguito ai dispositivi normativi regionali e aziendali che prevedono, SENZA BLOCCO DEI SERVIZI, la presenza dei seguenti servizi Territoriali nel Comune di Ceglie: PPIT 118; Poliambulatorio specialistico anche sottoforma di day service; CAD (centro assistenza dialitica); laboratorio di patologia clinica; servizio di radiologia territoriale con annessa apparecchiatura TAC; struttura di continuità assistenziale (a potenziamento della sicurezza sanitaria dei cittadini del territorio); medicina di gruppo; punto di accesso del sistema della integrazione socio-sanitaria; articolazione territoriale dei servizi del dip. di prevenzione; consultorio familiare; CSM attivo 12 ore; Servizi Residenziali e Semiresidenziali RSA.
Infine, la scrivente O.S. invita la Direzione Generale e la Giunta Regionale a voler avviare un’azione celere di riqualificazione dei servizi per rendere più appropriata l’offerta sanitaria, altrimenti che si prenda la decisione di “consegnare le chiavi degli ospedali” a chi ritiene che i problemi vadano risolti con la logica dei tagli e con i ricorsi, invece di mettere mani a leggi nazionali assurde, che penalizzano soprattutto i ceti meno abbienti.
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