GIOVEDI' 18 LUGLIO 2013
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Basta
la gente di Ceglie è impantanata
Tendenzialmente,
non spendo molto tempo a cose inutili, comunque una volta al giorno,
cerco di distrarmi almeno per cinque minuti, con un mio amico d'infanzia il
geometra BIONDI DOMENICO, con il quale il pomeriggio verso le 17,00 andiamo a
degustare un caffè al bar. L'occasione è buona per scambiare
quattro chiacchiere su quello che succede nel nostro paesello. Comunque negli
ultimi tempi il denominatore comune delle discussioni all'ordine del giorno è
rappresentato da questa maledetta crisi economica che sta colpendo l'Italia e
soprattutto il nostro bel paesino ,CEGLIE MESSAPICA.
A Ceglie Messapica ascoltando gli umori dei vari avventori, si
capisce che la crisi sta colpendo fortemente le famiglie: una
famiglia su tre sembra che abbia fortissime difficoltà a far durare lo
stipendio fino alla fine del mese(se pur lo prende) e per riuscire a far
fronte a tutte le spese sta mettendo mano ai risparmi accumulati nel tempo
non solo dai padri o dalle madri ma in alcuni casi anche ai risparmi dai
nonni.
La
crescente disoccupazione è uno dei fenomeni più gravi di questi ultimi anni ed
ogni giorno ascoltiamo le varie difficoltà e vicissitudini
della gente del nostro paese.
A
tal proposito si parla di accadimenti che non appartengono ad un passato
remoto, in particolare si ricorda quella bella realtà che era presente
qualche tempo fa nella zona industriale ed artigianale di Ceglie Messapica,
dove proliferavano aziende del tessile di piccole e medie dimensioni che
garantivano migliaia di posti di lavoro ai nostri cegliesi . Ad un certo punto
questa grande realtà si è inceppata , e tutti noi compresi i personaggi della
pubblica amministrazione, abbiamo appreso dai vari articoli
pubblicati dalla stampa locale e notizie su blog, che quella bella realtà
costituita da numerose aziende, sono state costrette a
licenziare i propri dipendenti e poi a chiudere definitivamente, facendo
cadere nell'oblio miglia di famiglie che nel frattempo avevano contratto un
mutuo trentennale per l'acquisto dei una piccola casettina, trovandosi
attualmente in una situazione di estremo disaggio, senza stipendio
o alla fine del sussidio della disoccupazione (ASPI) o della mobilità . A tal
proposito dalla stampa locale o sul sito delle esecuzioni immobiliari del
Tribunale di Brindisi, si moltiplicano di giorno in giorno le procedure
esecutive, di quei malcapitati che non possono più pagare le rate del proprio
mutuo, per mancanza di un reddito.
Le
amministrazioni locali che si sono avvicendate nell'ultimo decennio fino ad
oggi non hanno fatto niente per tamponare questa situazione che ha fatto
dilagare il fenomeno della disoccupazione. Da quello che ricordo ,
nessuno ha posto in essere atti amministrativi per il sostegno delle imprese
e per la conseguente occupazione.
La
disoccupazione se contenuta entro certi limiti è addirittura funzionale nel
sistema economico, in quanto consente quel margine di flessibilità
indispensabile all'apparato industriale; ma se
la disoccupazione aumenta in modo evidente può creare forti tensioni
sociali ed i soldi che potrebbero essere investiti verranno utilizzati per
il sussidio, per consentire la sopravvivenza a chi ne ha bisogno. Se la
disoccupazione diventa di un livello bassissimo, ovvero sotto al 3-4% ciò
comporterebbe l’aumento vertiginoso dei salari e come diceva lo stesso Marx
grazie ai disoccupati ci possiamo permettere salari bassi.
Alla
luce di tali considerazioni è da dire che mettere fine alla disoccupazione è
una cosa alquanto impossibile perché se in un area,
grazie all'industrializzazione, o al manifatturiero,o alle attività legate
all'intrattenimento, non c’è disoccupazione significa che in altre aree
(vedi CEGLIE MESSAPICA) anche a causa di emigrazioni di centinaia di giovani
cegliesi per la maggior parte diplomati ed anche laureati con un buon
curricula scolatico, il lavoro tenderà a mancare
La disoccupazione non è una cosa bella perché provoca angoscia,
frustrazione ed emarginazione perché la società tende ad accantonare chi non ha
un lavoro e lo considera uno sconfitto; anche la stessa persona si sente un
vinto perché il lavoro è una cosa che ci fa sentire fieri, il non averlo è un
offesa alla nostra dignità.
A tal proposito lancio questa domanda:
Se i disoccupati aumentano giorno per giorno, qualcuno mi vuol spiegare
,nel prossimo futuro, chi pagherà le imposte/tasse locali regionali e statali?
In questo dilagare lancio una
soluzione, che spero che qualcuno l'accolga
Una parte dei problemi della
disoccupazione potrebbe essere risolta, se le amministrazioni
locali, attraverso i loro introiti pagati dai residenti cittadini,
una parte degli stessi introiti, nei limiti previsti
dalle norme dettate dal TUEL, se si investissero sotto forma di
aiuto in modo concreto e serio in termini di fattibilità economica
verso quei Cegliesi che volessero creare una propria impresa.
Tali aiuti si potrebbero concretizzare con la riduzione delle imposte,
con la concessione in uso gratuito per un periodo congruo, di locali /
terreni/aree scoperte, di proprietà del Comune, ad imprese di nuova
costituzione, che alloro volta dovrebbero essere guidate dalla stessa
Amministrazione Locale con sponsorizzazioni, ricerche di nuove
opportunità, attraverso operazione di marketing, di gemellaggi economici
con altre regioni Italiane e altri paesi europei e non .
Se questo si attuasse a
pieno, il problema della disoccupazione finirebbe in meno di un
anno e l’handicap economico del nostro paesello sarebbe risanato molto
più rapidamente.
Invece con le
deliberazioni attuali e con decisioni sbagliate ed anche inutili, a
me sembra che stia organizzando proprio l’opposto, probabilmente in buona
fede.
Si tenga presente che in
molti la sensazione che si esprime è come se fossimo caduti in un pantano, che
col tempo diventa sempre più profondo, e non si ha la forza di uscirne,
per continuare a camminare con le proprie gambe, per vivere una vita libera e
dignitosa, con l'aspettativa di un minimo di lavoro e di redditività,
per se e per i propri figli.
Sarebbe bello che, gli amministratori
comunali eletti dai cittadini, di qualunque colore LORO siano, alla
scadenza del loro mandato lungo 5 anni, chiudessero con un grande
comizio nella nostra bella piazza
PLEBISCITO, citando alla popolazione 1.000 nomi di cegliesi donne e uomini, ragazze e ragazzi, ai quali gli si è
stato fornito l'opportunità di un'occupazione tanto come imprenditore
tanto come libero professionista quanto come lavoratore dipendente.
Un Cegliese, che vuole vedere crescere
ECONOMICAMENTE la propria CEGLIE
DOTT. ANTONIO
VERARDI
che l'amm.ne nn funzione bene è chiaro a tutti ma che razza di richiesta-proposta è quella di citare 1000 nomi cui sia stata fornita una opportunità?!? certo che ogni giorno si alza qualcuno con idee un pò strampalate... pensiamo a cosa possiamo fare ognuno di noi nel nostro piccolo piuttosto... e sopratutto quando si arriverà di nuovo alle votazioni...
RispondiEliminaBene...non hai capito nulla...rileggi per tre volte.
EliminaFrancesco A.
non è difficile aprire un'attività, la difficoltà è mantenerla e lavorare... vorrei ricordare al dott. Verardi che il governo invece di pensare di abbassare l'Iva ha proposto l'aumento. Se non ci sono soldi da spendere come si può pensare di aprire un'attività ? purtroppo molti imprenditori hanno preferito chiudere in italia per aprire all'estero per motivi fiscali , perchè non ci si può permettere di pagare un gettito fiscale così alto, non si riesce più ad investire in azienda perchè non ci sono nenache soldi per pagare gli operai. nei pagamenti bisogna dare precedenza alle tasse perchè altrimenti ti fanno chiudere ...
RispondiEliminaquindi purtroppo il " pesce puzza dalla testa " e i ns piccoli amministratori comunali si devono adeguare ad una realtà nazionale che soffoca di iter burocratico... esempio non oso immaginare la burocrazia e i tempi che servirebbero per poter avere ad uso gratuito un locale del comune per poter lavorare !!!!
In parte condivido il tuo punto di vista perchè in effetti lo Stato pecca molto in merito alla pressione fiscale di sua competenza. Dobbiamo però dire che IMU - IRPEF\IRPEG (quote regionali e Comunali) - ACCISE (come ad esempio carburanti)ed altre tasse restano nelle casse degli Enti Territoriali e lo Stato non centra grazie al federalismo fiscale. Quindi è ovvio che da questi introiti si può iniziare a fare qualcosa. Avere 300.000.00 Euro di programma Ceglie Estate non farà dimenticare gli stenti alle famiglie cegliesi. Per quanto riguarda i locali non concordo che sia così complicato!!! Forse vogliono farcelo credere!!!
EliminaEsiste in oltre un'altra azione che si può utilizzare chiamata PEREQUAZIONE VERTICALE e questo i nostri politicanti lo sanno bene.
Francesco A.
Solone è risorto
RispondiEliminaImprenditore o libero professionista a Ceglie? Ma lasciamo perdere, fallimento assicurato. Le attività nel nostro paese si sono sempre rette sul forestiero/turista: nessun cegliese compera a Ceglie o si rivolge ai nostri professionisti: per invidia o solo per denigrare il prodotto/paesano. L'amministrazione ha sicuramente le sue colpe, ma noi abbiamo le nostre. Battaglia persa, che i nostri giovani emigrino nei paesi vicini, forse li avranno qualche possibilità di successo.
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