MERCOLEDI' 3 SETTEMBRE 2014
di Paola Bari per Brindisireport
CEGLIE MESSAPICA – Non
ce l'ha fatta il 35enne di Tricase, Lecce, Santo Seclì rimasto coinvolto il 26
maggio scorso in un incidente sul lavoro in un frantoio di Ceglie Messapica
dove stava eseguendo alcuni lavori di raccolta di materiali di risulta e
potatura per conto di una ditta di Taurisano (Le), il paese
dove risiedeva.
Dopo quasi tre mesi di
agonia nel reparto di rianimazione dell'ospedale Perrino di Brindisi dove fu
ricoverato subito dopo l'incidente, nella serata di ieri il lavoratore ha
smesso di respirare a causa, secondo quanto riportato sul referto medico, di
uno shock settico. Su disposizione del pm di turno Giuseppe De Nozza è
stata disposta l'autopsia che dovrebbe essere eseguita venerdì prossimo dal
medico legale Antonio Carusi.
Subito dopo l'incidente
sul lavoro, il 35enne cadde battendo la testa, fu aperta un'inchiesta (su
disposizione del pm Antonio Costantini). Nell'oleificio, Ligorio srl, si
recarono alcuni funzionari dello Spesal dell'Asl di Brindisi che eseguirono
tutti gli accertamenti necessari a ricostruire la dinamica della disgrazia e ad
accertare se erano state adottate tutte le misure di sicurezza, importanti per
la tutela del lavoratore.
Le condizioni di
Seclì parvero gravi sin da subito, fu trasferito d'urgenza nel nosocomio
brindisino e ricoverato in stato di coma in rianimazione. L'autopsia
servirà per accertare se il decesso, sopraggiunto ieri, è univocamente
rinconducibile alla caduta nell'oleificio durante lo svolgimento del suo lavoro
o se, invece, è dovuto a complicazioni sopraggiunte durante la degenza in
ospedale e imputabili, quindi, a qualche colpa medica.
Nessun commento:
Posta un commento