Lunedi 22 gennaio 2018
Alle
11.00 di stamane, alla presenza del Prefetto di Brindisi, Dottor Valerio
Valenti, nonché del Procuratore della Repubblica del capoluogo, Dottor Antonio
De Donno e delle massime Autorità civili e militari della provincia, ha avuto
luogo in Ceglie Messapica la cerimonia di commemorazione del Carabiniere
Ausiliario Medaglia d'Oro al Valor Militare Angelo Petracca. Alla cerimonia
hanno partecipato i fratelli del decorato, Massimo e Giuliana,
nonché una rappresentanza delle scolaresche dei due istituti comprensivi di Ceglie Messapica
e un folto numero di cittadini.
Nel corso della commemorazione è stata data lettura della motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare, resi gli onori ai Caduti e deposta una corona di alloro nei pressi di una targa commemorativa già presente sul luogo dell'eccidio, benedetta da S.E. Monsignor Vincenzo Pisanello, vescovo della diocesi di Oria.
Nel corso della commemorazione è stata data lettura della motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare, resi gli onori ai Caduti e deposta una corona di alloro nei pressi di una targa commemorativa già presente sul luogo dell'eccidio, benedetta da S.E. Monsignor Vincenzo Pisanello, vescovo della diocesi di Oria.
Chi
era Angelo Petracca? Angelo nasce a Casarano (LE) il 6 gennaio 1970 – oggi
avrebbe avuto 48 anni – e sin da piccolo si distingue per bontà d’animo,
generosità, altruismo e tanto coraggio. Era un ragazzone alto un metro e 90,
dal fisico possente, amico di tutti, mite, sempre sereno e solare. È morto
nell’adempimento del proprio dovere, alle 13.30 di 28 anni fa, rispondendo
all’imperativo etico di garantire la sicurezza delle popolazioni a lui
affidate. Era libero dal servizio, si trovava in caserma a pranzare, ancorché
fruisse di una giornata di riposo. In realtà, però, stava lavorando. E dire che
suo fratello Massimo, la sera prima, gli aveva chiesto di accompagnarlo a un
colloquio di lavoro a Bari. Ciononostante, Angelo va incontro al suo destino e,
insieme a due colleghi risponde senza alcuna esitazione a una chiamata di aiuto
da parte di alcuni cittadini che avevano visto quattro uomini incappucciati e
armati di fucili a pompa e revolver, mentre tentavano di irrompere nella sede
della Banca Popolare di Lecce. Sapeva benissimo Angelo che sarebbe potuto
andare incontro alla morte, infatti quelli erano anni bui per Ceglie Messapica:
circolava tanta droga e poi le rapine, spesso con sparatorie, erano purtroppo
frequenti e poco meno di un anno prima, era stato ferito il Comandante di quella
Stazione, il Maresciallo Vincenzo Gallo, che era riuscito a sventare l’ennesima
rapina in banca e a ferire e arrestare uno dei quattro rapinatori, nel corso di
un violento conflitto a fuoco. Angelo sapeva tutto questo ma non ha esitato a indossare
il giubbetto antiproiettile, imbracciare una mitraglietta e seguire il
Brigadiere Raffaele Iacuzio e il collega Oronzo Spagnolo. Giunti sul posto, i
Carabinieri vengono sin da subito fatti segno di una violenta azione di fuoco
da parte dei malviventi che facevano “da palo” a quello che stava tentando di
sfondare il vetro blindato della banca con una pesante mazza di ferro. Nella
circostanza, il Carabiniere Spagnolo, nello spostarsi per meglio sostenere
l’azione di fuoco del Brigadiere Iacuzio, cade a terra colpito alle gambe. A
questo punto, Angelo, resosi conto che i rapinatori continuavano cinicamente a
sparare in direzione del commilitone ferito, senza un attimo di esitazione, pur
conscio del gravissimo rischio cui egli stesso era costretto a esporsi, esce di
corsa allo scoperto, attirandosi il fuoco dei malviventi, contrastandoli con
ripetute raffiche di mitra, consentendo così al Carabiniere Spagnolo di
trascinarsi al riparo. Poi però, colpito selvaggiamente alla testa da una
scarica di pallettoni, stramazza al suolo, pur non rinunciando a un estremo
tentativo di reazione armata. Reazione che ha il Brigadiere Iacuzio, il quale,
nonostante avesse già esaurito il munizionamento, attraversa precipitosamente
la strada per sottrarre Angelo alla furia dei malviventi che, da diverse
direzioni, continuavano a sparare. Raggiuntolo e resosi conto della gravità
delle sue condizioni, sfilatagli la pistola mitragliatrice, il Brigadiere
Iacuzio ingaggia una nuova azione di fuoco contro i malviventi, attingendo il
lunotto e la portiera anteriore sinistra della loro autovettura, facendoli
prima indietreggiare e poi fuggire.
La sua storia, i fatti e tutte le notizie a lui afferenti possonoessere lette nel libro a lui dedicato "Cronaca di un atto d'amore", di Stefano Menga.
La sua storia, i fatti e tutte le notizie a lui afferenti possonoessere lette nel libro a lui dedicato "Cronaca di un atto d'amore", di Stefano Menga.
La
cerimonia si è conclusa con il saluto del sindaco della città, Rag. Luigi
Caroli e l'allocuzione finale del Comandante Provinciale, Colonnello Giuseppe
De Magistris.
Comandante Provinciale Col. Giuseppe
De Magistris
Verso le fasi conclusive un inatteso quanto particolarmente gradito "fuori programma", la
studentessa Anna Argese, presidente del consiglio comunale dei ragazzi di
Ceglie Messapica, ha rivolto un suo commovente pensiero ad Angelo Petracca,
caduto in difesa della comunità cegliese.
La studentessa Anna Argese
Infine, dopo tutti i vari interventi, la cerimonia di commemorazione si è avviata alla conclusione.
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