Martedì 28 maggio 2019
Il
volo del ministro Centinaio nel cielo del Salento e l'appello del prof. Franco
Nigro.
Leggendo
un articolo di Redazione online de Lagazzettadelmezzogiorno.it, apprendo la
notizia del volo fatto da Centinaio, che è ministro delle Politiche Agricole
del governo in carica, insieme al presidente di Coldiretti per ispezionare dall'alto
le aree infette da Xylella del Salento, al termine del quale il ministro ha
lasciato le seguenti dichiarazioni: << Chiedo scusa alla Puglia perché lo
Stato, che si può chiamare ministeri, Regione, politica italiana o
magistratura, in questi anni ha voltato la faccia dall'altra parte>>.
Poi ancora: <<Sembrava una regione
avvolta da una ragnatela, è impressionante. Sorvolando queste aree mi è venuta
la pelle d'oca e più l'elicottero si soffermava su questi alberi diventati
ormai dei tronchi bruciati e più mi arrabbiavo>>. Infine, il ministro
pavese ha aggiunto queste altre preoccupanti affermazioni: <<Purtroppo i tempi della macchina burocratica
per dare una risposta immediata si sono allungati perché in Italia c'è un
mostro che mi fa schifo, un mostro che se gli tagli una testa gliene escono
subito altre due, ed è la burocrazia. Per ogni mese perso ci sono stati 2
chilometri (di ulivi, ndr infettati)>>. E per quel che riguarda le
esternazioni del ministro Centinaio mi fermo qui, anche se sarebbe sin troppo
facile poterle interpretare se non strumentalizzare, a torto o a ragione,
considerato che il volo il ministro e il presidente Coldiretti lo effettuano
solo alla vigilia delle votazioni europee. Lungi dal voler polemizzare, considerato
l'estrema gravità delle conseguenze che la "Sindrome del Disseccamento
Rapido dell'Olivo" sta facendo registrare nella nostra amata regione
Puglia, intendo utilizzare le affermazioni del ministro Centinaio non solo per farle
conoscere al lettore ma, allo stesso tempo, per introdurre l'incontro su Xylella,
avvenuto a Ceglie qualche settimana addietro.
Per
essere più preciso, l'incontro informativo su "CoDiRO" si è tenuto a
Ceglie Messapica il 24 aprile scorso, presso il Centro Socio Ricreativo
Culturale per anziani di via Maresciallo Maggiore ed ha avuto, tra gli altri,
come relatore il prof. Franco Nigro, Dipartimento
Di Scienze Del Suolo, Della Pianta E Degli Alimenti (Di.S.S.P.A.)
dell'Università di Bari. In vacanza a Ceglie per la Santa Pasqua, ricordo di
non essermi lasciato sfuggire l'occasione per saperne di più circa quella
maledetta fitopatologia che rischia di annientare un patrimonio paesaggistico,
economico, ma non solo, della nostra regione Puglia, che è di incalcolabili
dimensioni e valore. Tuttavia, essendo già in procinto di far ritorno a Varese,
con sommo dispiacere lo dico, non mi fu possibile seguire tutti gli interventi previsti
per l'incontro, riuscendo a seguire solamente
l'appassionata, drammatica e commovente relazione del Prof. Franco
Nigro, ricercatore cegliese, che a conclusione del suo chiarissimo intervento si
rivolse al pubblico presente, una settantina di persone, quasi tutti anziani
coltivatori, rivolgendo loro un accorato appello affinché tutti insieme si
facesse pressione sulla politica per giungere, prima possibile, ad avere libero
accesso all'adozione della pratica dell'innesto, l'unica potenzialmente capace
di salvare i nostri pluri-centenari, quando non millenari ulivi. Che la
situazione fosse grave, anzi gravissima lo si sapeva già da tempo, io stesso
nel 2015 avevo affidato agli amici blogger cegliesi un mio intervento scritto,
nella speranza che potesse in qualche modo alimentare il dibattito in corso.
Oggi, mi rendo conto che la situazione sia divenuta ancora più preoccupante,
anche perché si è perso parecchio tempo e tanti ulivi sono andati ormai perduti,
vinti dalla micidiale accoppiata Xylella fastidiosa
e Philaenus spumarius, comunemente
denominata sputacchina.
Da
quanto emerso, sin troppo chiaramente, dall'appello del prof. Nigro, occorre
un'azione collettiva, un'azione corale fra tutti i cittadini, coltivatori e
non, nessuno deve sentirsi fuori, perché gli ulivi non sono di esclusiva proprietà
dei coltivatori, ma appartengono a tutti. A tutti!. Occorre far sentire il
grido di dolore, per una strage che al momento sembra inarrestabile, gridando l'assoluta
necessità di fare presto, di non perdere ancora altro tempo, abbandonando ogni
forma di contestazione e remando tutti nella stessa direzione.
Non
lo voglio nascondere, mi addolora non poco aver constatato, la sera
dell'incontro, l'assenza o quasi della classe politica (se non vado errato,
presente solo il vicesindaco di Ceglie) e della classe dirigente, per non
parlare dei giovani, quantunque il patrimonio delle migliaia degli ulivi
presenti nel territorio comunale dovrebbe interessare oltremisura proprio le
nuove generazioni. Ma qui voglio evitare di accendere la polemica che, al punto
in cui siamo, non aiuterebbe alcuno nel
fare passi avanti verso l'adozione delle pratiche di innesto che, come ha
sottolineato il Prof. Nigro, resta la migliore soluzione per salvare i nostri
monumentali ulivi. Battiamoci quindi per l'adozione delle pratiche d'innesto,
prima che sia troppo tardi ed atteniamoci alle raccomandazioni ufficiali.
Invito
gli amici blogger cegliesi a pubblicare questo mio appello che è indirizzato a
tutti i cegliesi, nessuno escluso, ma invito tutti soprattutto a prendere
visione dell'opuscolo divulgativo che il Prof. Nigro ha preparato insieme ai
colleghi del gruppo "infoxylella.it", una pagina Facebook che il
nostro ricercatore cegliese invita a diffondere e sostenere.
Vito Elia