Giovedì 23 gennaio 2020
UMANESIMO DELLA LEGGE
UMANESIMO DELLA LEGGE – Apparati giuridici
storici letterari – Pagg. 286 – Edizioni Grifo ( Collana Testi e Ricerche) –
Lecce, gennaio 2020.
Avv. Augusto Conte
Avv. Domenico Maria Conte
(La legge è fatta per l'uomo, non l'uomo
per la legge: Sant'Alfonso Maria dè Liguori)
I motivi animatori
del libro sono ispirati dall'umanità o disumanità della legge, dal suo valore o
disvalore, dalla sua funzione o disfunzione, nelle società mitiche o storiche,
narrati attraverso la sua strutturazione nei Codici; nella sua idealizzazione
nelle Costituzioni; nella sua visibilità o invisibilità nei processi nei quali
si attua e concretizza la sua egemonia o la sua sconfitta contro le ribellioni;
nella sua esaltazione o nella demistificazione nelle opere letterarie.
Il
trattato si compone di quattro parti, tutte precedute da una prefazione, con
inizio dalla Codificazione delle Leggi, che, per i significati sociali che
contengono, affrontati e commentati in tutti i dettagli normativi, segnano il
passo delle civiltà, a partire dal Codice di Hammurabi e facendo seguito con le
XII Tavole, le Costituzioni Imperiali di Teodosio e Giustiniano, gli Editti dei
Longobardi, le Assise di Ariano di Ruggero II, le Constitutiones di Federico
II, la Carta de Logu sarda, delle prime civiltà sociali, approdando alle
società moderne con i Codici francesi, civili e penali, sostanziali e
processuali, dei Regni di Napoli e Sicilia, di Sardegna, del Lombardo Veneto,
del Granducato di Toscana, dello Stato Pontificio e dello Stato di Città del
Vaticano, dei Ducati di Parma e Piacenza, e di Modena e Reggio, e completandosi
con i Codici dell'Unità d'Italia.
La
seconda parte riguarda le Leggi nelle Carte Costituzionali, con il percorso di
crescita consapevole compiuto dall'Umanità per il riconoscimento dei diritti
fondamentali e la ricerca del migliore modello di società, a cominciare dalla
Magna Charta Libertatum del 1215 e proseguendo con la Costituzione degli Stati
Uniti d'America del 1787, le Costituzioni francesi del 1791, 1793, 1975 e 1799,
la Costituzione della Repubblica Napoletana del 1799, del Regno di Napoli e
Sicilia del 1810, del Regno delle Due Sicilie del 1820, e nel corso della “primavera
dei popoli” del 1848, del Regno delle Due Sicilie, del Regno
Sardo-Piemontese (Statuto Albertino); degli Statuti per il Granducato di
Toscana e per i Ducati di Parma e di Modena, e con la Costituzione Italiana del
1948.
La
terza parte tratta la relazione tra legge e processo; i processi costituiscono
occasione di valutazione dei fatti storici e sperimentazione e applicazione
concreta nella giustizia, alla cui affermazione tende il processo per
l'esigenza di ordine, per il riequilibrio tra il giusto e l'ingiusto, e fonte
di ricerca di significati sui costumi, sulla mentalità, sulla cultura, sui
linguaggi, nel “teatro tragico” nel quale vengono rappresentati i
dissidi, grandi o piccoli, della vita privata e pubblica degli uomini, in cui
si giocano destini individuali e collettivi, a cominciare dai primi processi
“narrati” da Omero, Eschilo e Ovidio, dalle difese del logografo Lisia,
passando per i memorabili processi storici a Socrate, a Gesù, ad Apuleio, a
Luigi XVI, a Emanuele De Deo e al Capitano Dreyfus.
L'argomento
della quarta parte affronta il sentire comune tra giuristi e letterati e il principio
che lega la legge e il diritto, che costituiscono il campo dell'”arte del
giusto”, con l'arte in genere, figurativa e in specie letteraria, che
rappresenta il campo del “bello”, costituito dalla estetica e dal senso
dell'umanità, che sono uniti al pensiero della “verità”.
La
letteratura ispira il giurista sulla comprensione delle relazioni umane, e
fornisce uno stile “letterario”, negli elaborati giuridici, stimolando
l'uso creativo del linguaggio forense, affidandogli la opportunità e la
consapevolezza di una applicazione culturale e umanistica della legge.
La “narrazione”
si articola nell'approfondimento del conflitto tra legge naturale e legge
positiva in Antigone di Sofocle;
nelle descrizioni del paradosso nella legge ne Il Mercante di Venezia di
Shakespeare, dell'assurdo nella legge in Pirandello, del diritto e rovescio in
Collodi e Kafka e del diritto d'autore in Manzoni.
(In copertina: La Magna Charta Libertatum
del 1215).
Augusto Conte e Domenico Maria Conte,
Avvocati del Foro di Brindisi, hanno pubblicato nella stessa Collana ETOPEA
FORENSE – Ragionamenti sull'Avvocatura e Itinerari di Scienza del Dovere; di
Augusto Conte, in questa Collana, sono pubblicati Ordinamenti Giuridici e
Sistemi delle Pene nei Territori Italiani Preunitari; Il sistema delle prove
penali negli Ordinamenti Italiani-Dalla tortura alla prova scientifica.
Precedenti pubblicazioni sono costituite da Istituzioni giudiziarie di Ceglie
Messapica; Toghe Cegliesi e, con le Edizioni Grifo, Onore con pistola; Avvocati
e Giuristi Illustri Salentini (coautore).
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