Martedì 3 agosto 2021
LA STORIA DEL POPOLO DI CEGLIE MESSAPICA ATTRAVERSO LA NARRAZIONE GIUDIZIARIA DELLA SOLUZIONE DEI DISSIDI.
La presentazione del libro SORGENTI DELLA GIUSTIZIA A CEGLIE MESSAPICA. Edizioni GRIFO. Pagg. 221. Maggio 2021 ha fornito occasione per la documentata ricostruzione storica, a partire dai primi anni del 1800, dei comportamenti, delle relazioni sociali, delle conidizioni economiche, con riferimenti al linguaggio, giuridico e comune, ai mestieri, ai luoghi, alla ricorrenza dei nomi, al ricordo degli Avvocati, “sorgenti” di giustizia, la cui memoria confluisce nella “grande” Storia dell'Avvocatura.
Dopo l'introduzione impeccabile, come la organizzazione, dell'Assessore alla cultura dott. Antonello Laveneziana, e alla presenza di un folto e qualificato pubblico, tra i quali i migliori Giornalisti, Avvocati, Praticanti, attuali e passati dello Studio Legale CONTE, anche provenienti da altre Province e Città, Medici, Commercialisti, Professori nei Licei, Assessori e Consiglieri del Comune, autentici intellettuali e storici, l'Avv. Augusto Conte ha esordito ricordando che Il passato è la nostra forza, il diritto la nostra arma, proseguendo poi con la illustrazione dei quattro Capitoli dei quali il testo è composto con inizio dalla legislazione del periodo “francese” nell'Italia Meridionale, con l'istituzione nel 1808 del Giudice di Pace, incentrato nella figura e nell'opera del giureconsulto Giuseppe Antelmy, Giudice in Ceglie Messapica, del quale rimangono due decisioni del 1813, per proseguire con la Codificazione del Regno delle Due Sicilie del 1819, dopo la Restaurazione, con l'istituzione del Giudice del Circondario, con la legislazione unitaria successiva al 1861 con l'introduzione del Pretore, corredata dalla pubblicazione di sentenze; il quarto Capitolo contiene nominativi e foto di tutti gli Avvocati cegliesi, protagonisti della giustizia, a torto definita “minore”, nella sua manifestazione della “quodidianità”.
L'Avv. Conte si è soffermato sull'ingresso delle donne nella Avvocatura, a partire dal 1919, ricordando, oltre alle figure femminili della Città, la prima donna Avvocato, alla quale fu negata l'iscrizione, ottenuta dopo oltre quaranta anni.
L'Avvocato Vincenzo Di Maggio, del Foro di Taranto, Consigliere Nazionale Forense per il Distretto di Corte di Appello di Lecce ha affermato nel corso del suo ampio e diffuso intervento che attraverso la storia Augusto ci parla dell'evoluzione del diritto che costituisce l'ufficializzazione del vivere quotidiano; “egli si serve delle antiche pronunce per raccontarci dei costumi e della vita e degli usi del territorio e della loro evoluzione” (le cause civili dovevano durare un giorno, l'esecuzione delle sentenze penali comportanti l'esilio, il carcere per debiti, il valore della contumacia. Del libro SORGENTI ha riportato un significativo passo:
“La storia dell'uomo è una sequenza di disubbidienze e di trasgressioni alle leggi seguita dal"castigo", da una punizione da parte del divino e dell'uomo.
I processi penali e le cause civili costituiscono il luogo fisico e spazio-temporale in cui si ricrea l'equilibrio tra il giusto e l'ingiusto; ma è anche occasione di ricerca di "significati" : dagli atti di un processo e dalle decisioni si ricavano informazioni preziose non solo sullo stato e concreta applicazione della legislazione ai casi concreti e sulle interpretazioni giurisprudenziali, ma anche sulla mentalità, sui costumi, sulla cultura, sul linguaggio e sulle tecniche di comunicazione: un processo e una causa, gli atti di un processo penale e di una causa civile hanno un valore aggiunto per l'esemplarità che assumono nel contesto linguistico, psicologico, sociale, personale in cui si svolgono. Il processo e la causa, di piccole o grandi dimensioni, attraverso i comportamenti di parti, testimoni, avvocati, giudici e pubblici ministeri, le loro emozioni e il linguaggio usato offrono l'opportunità di cogliere aspetti esistenziali delle società in cui vengono trattati.
I processi penali e le cause civili sono un rito in cui il diritto è in azione e la giustizia e soprattutto la stessa legge mettono in scena se stessi, per volontà popolare e per volere dell'autorità , in una sorta di teatro tragico dove vengono rappresentati i dissidi, grandi e piccoli, della vita pubblica e privata degli uomini; è una rappresentazione paradigmatica, metafisica e realistica allo stesso tempo, in cui I'astrazione del diritto, della legge, si impegna di diventare concretezza, in cui si giocano destini individuali e assetti istituzionali”.
Ha concluso “nel ribadire ancora il grazie, che tutta l'Avvocatura deve ad Augusto per lo smodato amore per la Toga che ha da sempre mostrato”.
L'Avv. Carlo Panzuti, Direttore della Fondazione Provinciale dell'Avvocatura e già Presidente dellìOrdine degli Avvocati di Brindisi (succeduto in tale carica e funzione proprio all'Avv. Augusto Conte), nella sua appassionata relazione ha esordito affermando che “l'impegno di Augusto Conte è la prosecuzione dell'idea di offrire una visione completa del panorama giudiziario attraverso la ricostruzione storica degli Ordinamenti Giuridici, della Legislazione, della produzione giurisprudenziale e quindi degli attori della giurisdizione e in particolare del foro locale cegliese; in proposito ha ricordato la figura e l'opera dell'Avv. Grazia Vitale che proveniva proprio dallo Studio Conte. Il libro, a suo dire “è la prosecuzione di un atto di amore per la sua terra, coltivato nei campi che ad Augusto Conte sono cari: la passione per la storia e in particolare per il periodo napoleonico (che ha definito “Italiano”, nel quale ricade l'opera e lo scritto dell'Avv. Antelmy che nel suo libro inneggia all'illuminismo e alle libertà) e il diritto visto attraverso le lenti dei sistemi ordinamentali e dei soggetti che li attuano, giudici ed avvocati”; l'Avv. Panzuti ha, con la sua raffinata cultura giuridica, commentato alcune significative sentenze, una del 1819 e l'altra di oltre cento anni dopo del 1923, riportate nel libro, riscontrando l'evoluzione nella redazione delle sentenze e nell'approfondimento delle ragioni di fatto e di diritto.
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