Sabato 16 settembre 2023
Giovedì scorso, nella bellissima cornice della masseria Montecchie, il Lions Club di Ceglie Messapica ha organizzato la Festa dell’Amicizia con la partecipazione di circa 200 ospiti.
Una serata, come da unica tradizione cegliese, all'insegna del buon cibo e del divertimento con musica dal vivo.
La preparazione del cibo come le orecchiette, acqua sale, focacce e panzerotti è stata curata dai fratelli Chirico con il supporto di Pietro Bazzini per le mozzarelle e la frutta offerta dai fratelli Nardelli e da Vito Demattes.
La serata è stata allietata, musicalmente parlando, dal duo Tony Ciracì e Claudio Suma.
All’evento, oltre ai rappresentanti dei Lions, hanno partecipato il Governatore Dodo Potenza, il Club di Ostuni-Fasano e quello di Francavilla Fontana.
Il Presidente dei Lions Rocco Menga ha dichiarato durante il suo intervento che l'incasso sarà devoluto al Lions Internazionale che, in seguito, provvedrà a devolvere la somma ricevuta in favore delle popolazioni vittime di terremoti e alluvioni.
Da Brindisireport: I "giovedì di settembre", una tradizione che resiste.
Più che una festa vera e propria si tratta di un'usanza ereditata dalle civiltà contadine del passato.
"giovedì di settembre" radicati nella tradizione rurale di Ceglie Messapica. Una usanza, unica in tutta la provincia, ereditata, secondo fonti storiche, dalle civiltà contadine come pretesto per consumare il vino vecchio e svuotare i ‘capasoni’ per far posto al vino nuovo. Il primo documento scritto riguardo al giovedì di settembre risale al 1812: era l'occasione, per gli artigiani, di recarsi in campagna per festeggiare la vendemmia, vero momento goliardico accompagnato dal ballo della pizzica ma, soprattutto, un'occasione per gustare alcune prelibatezze della tradizione gastronomica come i “marrett”, le testine di capretto, e gli spiedini arrosto.
Secondo le fonti storiche, il primo giovedì era dedicato alle donne, il secondo era dedicato agli amici accolti attorno a grandissime tavolate. Mentre il terzo giovedì era dedicato a tutti i contadini, durante il quale le donne “portavano la serenata” al padrone che, per dimostrare la sua benevolenza, regalava a tutti dei fichi e mezzo sacchetto di grano. Infine l’ultimo giovedì era il “giovedì delle promesse” durante il quale, con il clima di festa e di allegria, tutti promettevano di essere più disponibili verso gli altri, senza tenere conto delle varie differenze di classe sociale. Solo promesse, purtroppo, perchè tutto tornava come prima. Il tentativo di istituzionalizzare i festeggiamenti del giovedì di settembre si deve, nel 1897, all'allora sindaco Francesco Elia, con una delibera di giunta che, però, non andò a buon fine, insieme al suo mandato.
Qualche anno dopo, sempre secondo fonti storiche, nel 1901, il nuovo sindaco Achille Lodedo organizzò la festa di settembre nel giardino di don Francesco Allegretti, nella zona di via Bottega di Nisco, nei pressi del centro storico. Una festa, però, non aperta a tutti, così gli artigiani e parte dei contadini organizzarono la loro festa, non molto distante, in via Porta di Giuso, con lo spettacolo del gioco della “cuccagna”. Ma durante la festa un ragazzo, Francesco Bellanova, dopo aver preso la cuccagna, cadde dall’albero e morì e da quel momento non sono mai stati più organizzati festeggiamenti istituzionali del giovedì di settembre.
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