Domenica 15 ottobre 2023
Intervista di Stefano Menga al Prof. Silvano Marseglia. Presidente Europeo AEDE, sullo Stato dell’Unione 2023.
Prof. Marseglia il 13 Settembre 2023 Ursula Von der Leyen ha pronunciato il discorso sullo “Stato dell’Unione”, l’ultimo per questa legislatura. Quali sono le sue considerazioni su questo discorso?
Ritengo si sia trattato di un discorso gestito con notevole equilibrismo politico che, comunque, in alcuni tratti, è apparso influenzato anche dal clima elettorale per le prossime Elezioni Europee.
Un primo impegno del lungo intervento è stato quello di soffermarsi su ciò che è stato fatto, evidenziando l’importanza della gestione e la leadership esercitata.
Un riferimento preciso viene fatto al Green Deal come fulcro dell’economia europea. Proprio a proposito di Green Deal la presidente ha parlato di una “nuova fase” improntata a recuperare il dialogo con le imprese e con gli agricoltori, con la promessa di permessi più facili per gli impianti eolici e di un confronto strategico sul futuro dell’agricoltura.
Quali altri aspetti emergono dal discorso della Presidente?
La Presidente si è soffermata in modo particolare sulla gestione della Pandemia, che ha visto l’Europa impegnata nell’aiuto per le vaccinazioni dell’intero continente, gettando le basi di una Unione della salute, e sul sostegno dato all’Ucraina per resistere all’aggressione russa. Notevoli riferimenti vengono fatti anche alla transizione digitale ed al Next Generation EU.
Ha colto nel discorso della Presidente spunti che facciano pensare ad un futuro diverso per l’Europa?
La presidente ha affermato di voler mettere l’Europa nella condizione di mantenere il suo vantaggio competitivo sugli altri protagonisti sul piano economico a livello mondiale, come Cina e Stati Uniti, ed a questo proposito ha affidato a Mario Draghi, grande economista, il compito dell’elaborazione di un piano strategico sul futuro della competitività europea.
L’Europa, ormai, ha iniziato ad essere più indipendente in settori critici, come l'energia, i chip o le materie prime". Notevoli sono stati i riferimenti alle sfide aperte come la lotta al cambiamento climatico e l’importanza della trasformazione verde.
Secondo Lei ci sono dei punti che nella relazione andavano approfonditi meglio o che mancano del tutto?
Mancano, nella relazione secondo me, impegni e riferimenti precisi alla riforma del patto di stabilità e crescita ed a quella della Riforma dei Trattati Europei.
Nella relazione viene detto molto poco, o quasi nulla, in merito al grave problema delle migrazioni. La Presidente appare convinta che sia vicino un accordo per un patto sulle migrazioni e sull’asilo che crei un equilibrio tra la protezione delle frontiere e la protezione delle persone con la firma di intese di collaborazione con altri paesi come è stato fatto con la Tunisia. Ma su questo punto resta molto nel vago senza alcuna convinzione e proposta realmente risolutiva.
Ci sono altri aspetti che vuole mettere in evidenza?
La Presidente, con notevole entusiasmo, ha affermato che bisogna rispondere alla“chiamata della storia”, e che è necessario aprire le porte e bisogna farlo ora. Ha fatto riferimento alla necessità del proseguimento del percorso di allargamento dell’Europa ai Balcani Occidentali, Moldavia e Ucraina.
Ritengo che per fare questo saranno necessarie profonde trasformazioni interne, nel sistema decisionale e nel funzionamento dell’Europa. E’ questo un aspetto che coinvolge la necessità della riforma dei Trattati della quale la Presidente non parla ma che ci auguriamo si verifichi secondo quanto auspicato dalle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa.
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