Venerdì 22 Gennaio 2016
Roberta Grassi per Nuovo Quotidiano di Puglia
Latticini prodotti con l’impiego di acqua prelevata dai pozzi artesiani e quindi senza alcuna garanzia sulla sua potabilità: è la scoperta fatta dai carabinieri dei Nas di Taranto, con l’ausilio di personale del dipartimento di prevenzione della Asl di Brindisi, a Ceglie Messapica presso la sede di un caseificio di cui è stata disposta la chiusura: sono stati sottoposti a sequestro 300 quintali di prodotto, per un valore complessivo stimato in circa mezzo milione di euro.
L’ispezione è stata eseguita nei giorni scorsi. I militari dell’Arma sono costantemente impegnati nel controllo delle aziende che producono alimenti a tutela della salute dei consumatori e della correttezza delle informazioni che vengono fornite agli stessi.
Nello stabilimento oggetto delle verifiche ha sede una nota azienda casearia del Brindisino.
E’ stato accertato dagli investigatori l’utilizzo nelle fasi di produzione di acqua prelevata da un pozzo artesiano della quale non c’è prova, a quanto emerso, dei requisiti di potabilità. Vista l'assenza di alcune caratteristiche specifiche applicabili ai locali all'interno dei quali i prodotti alimentari vengono preparati e lavorati e l'assenza di allaccio alla rete di acqua potabile, quindi, è stata disposta la chiusura dell'azienda casearia con immediata sospensione dell'attività di trasformazione e vendita dei prodotti caseari.
Il provvedimento ha scopo “preventivo”. Ed è stato deciso in attesa che vengano compiuti gli esami specifici sui campioni prelevati, analisi che daranno cognizione della qualità del prodotto e della sua effettiva commerciabilità.
Nel frattempo la produzione è stata stoppata. E un ingente quantitativo di latticini è stato sequestrato. Non si tratta di un provvedimento che coinvolge la magistratura, ma che ha valore unicamente amministrativo.
Nel caso in cui le irregolarità dovessero essere confermate la società in questione potrebbe ritrovarsi anche a dover pagare una maxi sanzione.
Avrà comunque facoltà l’azienda di dimostrare la correttezza del proprio operato e il possesso delle certificazioni e dei requisiti di legge. L’attenzione dei carabinieri del Nas è sempre elevatissima in ambito alimentare, oltre che in tutti gli altri settori di competenza. Oltre alla consueta attività di polizia giudiziaria vengono infatti compiute verifiche a campione in ogni settore: i controlli talvolta fanno emergere gravi irregolarità che vengono puntualmente vagliate in collaborazione con gli ispettori del dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria locale.
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