Lunedì 25 Gennaio 2016
Grande
consenso di pubblico per Maurizio Nazzaro intervistato da Agata Scarafilo
L'esibizione di Maurizio Nazzaro
Il
Teatro Comunale di Ceglie Messapica gremiva di gente, domenica 17,
per il concerto di Maurizio
Nazzaro
che ha inaugurato la XXII stagione concertistica dell’associazione
“Caelium”, presieduta dal M° Massimo
Gianfreda.
Uno spettacolo fantastico che, oltre al consueto pubblico, ha
attirato a Ceglie Messapica anche fan del cantautore giunti perfino
da Napoli e dintorni. Maurizio
Nazzaro,
accompagnato dalla sua band (Berardi,
Di
Donna,Di
Stefano
e Negro),
ha
presentato una produzione totalmente originale dal titolo: ”Saluti
e Baci”. Come si ricorderà egli nel
1990 partecipò a Sanremo
(https://www.youtube.com/watch?v=3bEJ0eoMcnc)
con lo pseudonimo di Maurizio della Rosa. Nel tempo, ha poi scritto
brani che sono stati interpretati, fra gli altri, da Massimo
Ranieri,
da Tosca,
da Grazia
Di Michele
e da suo fratello Gianni.
È un artista completo che da anni riscuote ampi consensi di critica
(https://www.youtube.com/watch?v=v9Nk0t62Ogs).
Colpisce per gli arrangiamenti, ma soprattutto per i virtuosismi
della sua chitarra (https://www.youtube.com/watch?v=dbwkQbRxSiM
).
Anche
del concerto che Nazzaro
ha tenuto a Ceglie ne hanno
parlato positivamente numerose testate giornalistiche cartacee ed on
line. Ne ha parlato, altresì, la giornalista Agata
Scarafilo de “La Gazzetta del
Mezzogiorno” che, oltre ad aver recensito lo spettacolo, ha avuto
modo altresì di intervistarlo.
L'articolo di Agata Scarafilo su "La Gazzetta del Mezzogiorno"
Così,
ho chiesto proprio ad Agata
Scarafilo di parlarci un po’
di questo incontro.
Allora
Agata fuori dalle scene che impressione ti ha dato quest’artista?
Dici
bene Stefano, posso parlare solo di impressione ovviamente, in
considerazione del fatto che non si può avere la pretesa di
conoscere completamente un artista solo attraverso un’intervista.
Intanto c’è da dire che il collante tra Nazzaro e me è stato il
M° Massimo Gianfreda che da anni porta avanti un importante progetto
artistico musicale con la sua associazione “Caelium”. Ma veniamo
a Nazzaro che, oltre ad avermi colpita come artista mi ha ancor più
stupita come persona. Per capire la genesi di questo stupore sono
necessitata a fare una premessa. Il giorno del concerto arrivai un
po’ prima in teatro proprio perché speravo di rubargli al volo
qualche battuta. Ci siamo presentati, ma mi sono resa conto che il
tempo comunque non era sufficiente e così gli ho chiesto almeno una
foto. Ma anche qui si è preferito rimandare al dopo spettacolo, pur
dandomi la parola che la cosa si sarebbe senza alcun dubbio
realizzata.
Agata Scarafilo intervista Maurizio Nazzaro
Mi
hai incuriosito, cosa è successo dopo?
È
successo che ho assistito a questo meraviglioso concerto che però,
tra bis e tris, è durato più del previsto. Senza farla lunga ho
atteso qualche minuto, ma poi ho deciso di tornarmene a casa, anche
perché il successo era stato tale che di materiale di cui parlare ne
avevo in quantità.
Ma
poi l’intervista l’hai fatta, vero?
Certo!
Due giorni dopo. Infatti, il giorno dopo il concerto mi arriva la
telefonata del M° Gianfreda che mi ha chiesto se io fossi ancora
disponibile per la famosa foto perché il cantautore aveva chiesto di
me rendendosi disponibile a ritornare eventualmente a Ceglie. Sono
rimasta positivamente stupita, perché pochi oggi mantengono una
parola data e non ci si aspetta di certo che un artista, preso da
tanti impegni, possa davvero mantenere una promessa, ancor più per
una cosa che infondo non era così importante. A quel punto capisci
bene che non potevo certo farmi sfuggire l’occasione di
un’intervista che, poi, abbiamo realmente realizzato nel Teatro
Comunale.
Allora,
ritorniamo alla prima domanda che impressione ti ha fatto?
La
premessa dice già tanto. Sono un’appassionata di Antropologia ed
in genere quando ho interesse a conoscere una persona non intervisto
mai solo per il giornale, ma mi riservo qualche domanda pure per me.
Posso dirti che sia dalle sue risposte che dal suo atteggiamento ho
colto un aspetto in cui è possibile ritrovare sia la “persona” che
l’artista, quale è Maurizio Nazzaro. Questo aspetto, in realtà, è
una grande virtù, che prende il nome di “umiltà”. Maurizio
Nazzaro si presenta umile sia quando parla dei suoi colleghi artisti
contemporanei che predecessori, dei quali dice che c’è sempre da
imparare. Ma è umile anche quando parla di se stesso e quando, dopo
anni di carriera, accoglie perfino il successo di una serata come
quella a Ceglie Messapica come un dono a cui rispondere con il dovuto
rispetto e riconoscenza.
In
conclusione cos’ altro ci vuoi dire?
Intanto,
ti ringrazio per l’attenzione che mi hai riservato e mi riservi in
tante occasioni. Vorrei semplicemente concludere questa nostra
intervista, nell’intervista diciamo così, con una considerazione
che in un certo modo riguarda anche Maurizio Nazzaro. L’anno
prossimo, se Dio vorrà, festeggerò 20 anni di attività
giornalistica, anche se non tutti di iscrizione all’Albo, e in
questi anni di professione ho avuto a che fare davvero con tanta
gente. Ho incontrato persone semplici e brave, ma anche persone arroganti.
Oggi,
permettimi di concludere con questa affermazione: “Tanto più
una persona ha talento, capacità e genialità tanto più è propensa
a riconoscere i propri limiti e ad aprirsi all’altro con quella
semplicità ed umiltà che da sempre caratterizza e ha caratterizzato
i Grandi Uomini e le Grandi Donne della Storia.
Grazie
Stefano.
Grazie
a te Agata.
Agata Scarafilo e Maurizio Nazzaro al termine dell'intervista
Foto di gruppo al termine dell'intervista
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