Visualizzazioni totali

Il pensiero dell'Avv. Augusto Conte

Venerdì 13 marzo 2020
LA SOCIETÀ DISTOPICA

Il pensiero di oggi non è consolatorio; è realistico. E forse potrebbe contribuire ad affrontare, ancor più responsabilmente, la aggressione del coronavirus, dipendendo la soluzione da tutti e ciascuno di noi: non ci salveranno “i nostri” dei film western arrivando “a cavallo di un caval, con in testa un General” come cantava Clara Jaione nei primi anni cinquanta del Secolo scorso.
Nel corso di alcune relazioni ho fatto riferimento alle società distopiche; la distopia (termine introdotto da Stuart Mill, alla lettera “cattivo luogo”) rappresenta situazioni e sviluppi sociali altamente invivibili in cui le negatività portano a una degradazione del vivere recidendo il legame con il mondo naturale distanziandolo dalla vita quotidiana.
Si contrappone a “utopia”, inesistente luogo e modello ideale di vita.
La narrativa letteraria di fantapolitica e di fantascienza da anni si occupa di distopia con centinaia di pubblicazioni: ricordo Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, sulla società nella quale vengono bruciati i libri e perseguiti chi li conserva, inducendo i latitanti a impararli a memoria; Minority Report di Philip J. Dick, con l’utilizzazione di esseri “predittivi” che individuano coloro che soltanto pensano di commettere delitti, venendo condannati senza ricorrere a giudici e avvocati.
Nella letteratura il “bene” trionfa!
Il superamento dell’attuale società distopica, determinata da un nemico invisibile e microscopico risiede nelle nostre volontà e nei nostri comportamenti.
Animo e coraggio!
                                         
                                                Augusto Conte

Nessun commento:

Posta un commento