Domenica 3 maggio 2020
Intervista di Stefano
Menga al Presidente Europeo dell’AEDE, Prof. Silvano Marseglia, in occasione della del 9 Maggio 2020,
data in cui viene celebrato il 70°
anniversario della Dichiarazione Schuman, che rappresenta l’avvio del processo di integrazione europea.
Prof.
Marseglia quale importanza per l’Europa unita ha la data del 9 Maggio quest’anno?
“La data del 9 Maggio identifica la nascita del processo di
integrazione europea e riveste un notevole valore simbolico. Quest’anno
celebriamo il settantesimo anniversario
di quella storica conferenza
stampa, convocata il 9 Maggio 1950, a
Parigi, dall’allora Ministro degli Affari Esteri francese, Robert Schuman.
Egli lanciò un nuovo piano di cooperazione europea, nel campo del
carbone e dell’acciaio, prospettò, così, il superamento della rivalità tra la
Francia e la Germania ponendo le basi
per una duratura amicizia e cooperazione fra i popoli”.
Le
chiedo di approfondire il valore di questa proposta lanciata da Schuman.
“Quello di Schuman fu
un gesto formidabile con cui non solo
suggellò la fine di un’epoca di
conflitti, durata più di due secoli, tra Francia e Germania, ma anche segnò
l’inizio di una collaborazione profonda che favorì il processo di integrazione europea, al quale aderirono,
progressivamente gli altri Stati della
nostra Europa”.
Perché
è importante questa azione di Schuman?
“Schuman dichiara
apertamente la volontà della Francia di lasciare da parte ogni rancore nei
confronti della Germania per intraprendere insieme questo nuovo cammino verso
un futuro economico e politico di sviluppo democratico.
Erano trascorsi
appena cinque anni dal termine della seconda guerra mondiale. Proprio in
quell’Europa ancora coperta di macerie e
di morti, Robert Schuman ha l’audacia di trasformare il carbone e
l’acciaio, strumenti di guerra e di contesa da più di ottant’anni fra Francia e
Germania, in pacifici strumenti di riconciliazione”.
Vuole
richiamare il contenuto ed il valore della Dichiarazione Schuman?
“Schuman afferma
che “la pace mondiale non potrà essere
salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la
minacciano” e che “L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà
costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino
anzitutto una solidarietà di fatto”.
La sua azione
coraggiosa e lungimirante apre un avvenire radioso all’Europa intera in cui i
popoli si possano comprendere per portare a termine una comune opera d’unità
fondata non solo sull’economia, ma sui valori spirituali e culturali
dell’Europa.
La Dichiarazione
Schuman è chiaramente il documento fondatore del processo di
unificazione europea. Con esso ha avuto inizio l’effettiva costruzione di
un’Europa unita e si è avuto un contributo decisivo per la realizzazione della
pace.
In conclusione
bisogna attentamente ricordare che dall’odio, dalla discordia, dalla lotta
fratricida, Schuman ha fatto spuntare germogli di pace e ha tradotto la
speranza di milioni di cittadini in un concreto atto di fratellanza.
Questo atto oggi appare scontato potrebbe diventare molto incerto se gli Europei non raccogliessero l’importante lezione del 9 maggio di settant’anni fa”.
Questo atto oggi appare scontato potrebbe diventare molto incerto se gli Europei non raccogliessero l’importante lezione del 9 maggio di settant’anni fa”.
Nessun commento:
Posta un commento