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IL PROF. PIETRO FEDERICO RISPONDE ALLA LAMENTELA DELLA MAMMA...

SABATO 26 MAGGIO 2012


DEL PROF. PIETRO FEDERICO
"Gent.le Sig. Stefano Menga, riprendo a curiosare su FB ( è una mia abitudine rara e non quotidiana ) dopo molti giorni di autosospensione per lutto ( in memoria della povera Melissa, oggi commemorata degnamente, fra l'altro, da tutte le scuole cegliesi nell'ambito di un Consiglio Comunale straordinario aperto al territorio, che ha riaffermato, per bocca degli alunni, del Presidente del C.C. e del Sindaco, la centralità della Scuola nella vita democratica e sociale della Nazione ) e prendo nota di una stupefacente lamentela pubblicata sul suo sito. Non avendo individuato la mamma che si firma SAMANDA A., in modo irrituale Le chiedo di ospitare il mio intervento in risposta che, voglio precisare, non prevede altri commennti successivi, per una sorta di garbo e di rispetto istituzionali, salvo un augurabile confronto diretto "de visu" che consenta alla mamma e al sottoscritto di chiarire nei dettagli la questione posta. Qui mi limito ad osservare che tutto il personale scolastico ( dirigente, docente e non docente ) è soggetto alle leggi dello Stato, come tutti i cittadini, e in particolare come appartenenti alla Pubblica Amministrazione, nel caso di specie. Le leggi regolano diritti e doveri degli impiegati pubblici che, in caso di reati e/o inosservanze di natura penale e/o civile, sono sanzionabili con le corrispondenti pene. Peraltro, quando un mio docente accompagna gli alunni in un viaggio di istruzione, in una visita guidata, in una qualsiasi altra attività esterna alla scuola ( Giochi Sportivi Studenteschi o altro ), deve firmare, per accettazione, una lettera di incarico che prescrive obblighi e responsabilità, sanciti a norma di legge. Di converso, nessuna attività facoltativa può essere svolta senza il consenso scritto dei genitori. In caso di danni a se stessi, persone terze e/o cose da parte degli alunni, la responsabiità viene accertata, qualora sopraggiunga una controversia penale e/o civile, dal giudice. Il dolo e/o la colpa grave del personale scolastico non può trovare alcuna giustificazione, qualora accertata. Di converso, se si esclude il dolo e/o la colpa grave da parte del personale scolastico, la responsabilità non può che ricadere sul'alunno stesso e, se minore, sui genitori ( vi sono diverse sentenze di Cassazione in tal senso, ma non bisogna generalizzare, anzi bisogna esaminare i casi uno per volta e in quanto tali ). Tutto quello, quindi, che si scrive sulle lettere di autorizzazioni è superfluo, quindi, qualora il giudice accerti o meno in modo definitivo le responsabilità soggettive del personale scolstico e/o degli alunni ( o dei loro genitori, se minorenni ). La Carta Costituzionale assegna ai genitori il compito di allevare, educare ed istruire la prole ed alla Scuola ( su delga dei genitori ) di contribuire ad elevare la cultura ed il benessere materiale e sociale della Nazione. Non si tratta di giocare a "scaricabarile", anzi si tratta di assumersi tutti, ciascuno per la parte di propria competenza, le proprie responsabilità. Riconfermando la mia disponibilità ad un chiarimento diretto con i diretti interessati, anche al fine di migliorare le comunicazioni Scuola-Famiglia, porgo distinti saluti."

6 commenti:

  1. Come sempre,sei un GRANDE Pietro! Ci manchi, anzi, ho impressione o meglio certezza, che manchi a tutta la città.
    Riguardo alla scuola, però, (come si usa dire)
    "parliamone"...

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    1. A me,e a tantissimi altri non manca per niente, anzi, parla per te!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Dove sta la "grandezza, ha solo riportato delle norme che ogni piccolo "uomo", scusa preside DEVE sapere.

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  2. "Tutto quello, quindi, che si scrive sulle lettere di autorizzazioni è superfluo", sostanzialmente,
    essendovi giuridicamente già una regolamentazione per una pronta individuazione delle rispettive responsabilità.
    Ne deduco che è altrettanto superfluo richiedere la firma delle autorizzazioni da parte dei genitori essendo gli stessi a prescindere responsabili dei comportamenti messi in atto dai propri figli.
    Resta il fatto che si tratta di minori che in assenza dei genitori sono affidati ai docenti i quali praticamente sono i soli a poter esercitare oggettivamente controllo e vigilanza sugli stessi.

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  3. va be dai quante polemiche inutili.
    se un bammbino sta facendo la gara di corsa, cade e si fa male, mi sembra logico che la colpa non venga data ai professori. quella lettera per me vuol dire che i genitori sono a conoscenza delle situazioni di pericolo che si possono creare e che si assumono la responsabilita' di far partecipare il figlio a questi giochi. altrimenti che lo lascino chiuso in casa

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  4. quando un bambino, e sottolineo bambino o ragazzo, viene lasciato in carico alla scuola, per altro in regime di obbligatorietà,questa se ne assume in carico la responsabilità in qualsiasi situazione il bambino o il ragazzo venga a trovarsi, e sottolineo promosse dalla scuola,e quindi a prescindere dalla firma dei genitori che sembra una forzatura segnata com'è anche da questo paradosso che noi come genitori siamo responsabili pur essendo assenti e quindi non in grado di controllare le azioni messe in atto del minore; ordunque la firma di autorizzazione è una sciocchezza che comunque non solleva il professore dalla sua responsabilità diretta e oggettiva.Questo perchè stiamo parlando di minori, perchè diversa sarebbe la cosa con un maggiorenne, e se ne capisce il motivo sotto il profilo della responsabilità dei propri atti. Quando mio figlio si presenta con questi fogli mi viene d'incazzarmi oppure devo scegliere di lasciarlo a casa perchè l'idea di scuola in questo caso viene stravolta per il motivo che la stessa scarica sugli altri i propri doveri.Quindi il problema non è tanto rifiutare al proprio figlio simili attività didattiche quanto la possibilità che la scuola rinunci a gite esterne organizzando il tutto nelle mura scolastiche.
    oppure che si assumi in toto la responsabilità dell'organizzazione di questo tipo di didattica.

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  5. E' proprio vero che si stava meglio quando si stava peggio.

    Francesco.

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