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Intervento di Luigi Caroli sul sistema sanitario pugliese

Giovedì 27 agosto 2020
“Il Sistema Sanitario Pugliese ed in particolare le strutture di riferimento per la provincia di Brindisi, dovranno essere all’altezza dei cittadini. Una buona sanità, per esser chiamata tale, deve necessariamente esser vicina al bacino di utenti di cui è chiamata a prendersi cura.
E’ tempo di dire basta alle liste d’attesa lunghissime per una visita medica, ad una mobilità passiva in sanità che lo scorso anno ci è costata 206 milioni di euro, cifra mai raggiunta prima, e allo sciacallaggio politico, che ha distrutto il sistema sanitario pugliese.
E’ tempo di agire, di fare azioni concrete.
1) Di partire da presidi ospedalieri di eccellenza, da progetti di punta come la Telemedicina dell’ ASL BR e la presa in carico dei pazienti cronici, e di renderli ancor più efficienti.
2) Di aumentare la diffusione di screening di primo e secondo livello. A tal proposito, le strutture ospedaliere di Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano e Mesagne, dopo esser state declassate negli anni a semplici presidi territoriali, hanno dimostrato di esser fondamentali nella gestione dell’emergenza Covid-19. Pertanto, sarebbe opportuno far tesoro del prezioso contributo che questi ospedali hanno saputo fornire, non solo perché il virus, purtroppo, non è ancora stato debellato, ma soprattutto perché gli investimenti sulla medicina di territorio possono attivare quella prevenzione necessaria per garantire elevati standard di salute e abbattere le lunghe attese che l’utenza subisce, tutte le volte che necessita di accertamenti di tipo diagnostico e/o forniti in day-service.
3) Dovranno essere creati più punti di primo soccorso in tutti i centri abitati della Provincia, per intervenire in maniera tempestiva sulle urgenze e su pazienti che non necessitano di più importanti interventi, al fine di non creare inutili concentrazioni di pazienti nelle strutture ospedaliere di più alto livello.
4) Si dovrà intervenire per potenziare la preziosa utilità della figura del caregiver, inquadrandolo come figura essenziale del sistema sanitario, dato che una rete diffusa su tutto il territorio di queste figure, potrà permettere a molti utenti, anziani e con patologie croniche, di esser curati a casa, nel miglior modo possibile. Strettamente funzionale sarà la sinergia con i medici di base, ai quali dovrà esser riconosciuto più coinvolgimento in questa nuova modalità di assistenza.
5) E se tutti noi vogliamo una sanità davvero buona, non possiamo prescindere dal restituire dignità a tutto il personale sanitario, garantendo loro la stabilizzazione che da troppo tempo aspettano.
Ci meritiamo tutto questo. Ed è proprio per questo che io, insieme a tutti voi, lotterò per ottenerlo”.

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