Sabato 29 agosto 2020
SANITA’: PER UN SISTEMA
SANITARIO ALL’ALTEZZA DEI CITTADINI.
"Il
Sistema Sanitario Pugliese ed in particolare le strutture di riferimento per la
provincia di Brindisi, dovranno essere all’altezza dei cittadini, dei loro
bisogni e delle loro necessità.
Una
buona sanità, per esser chiamata
tale, deve necessariamente esser vicina al bacino di utenti di cui è chiamata a
prendersi cura. Vicina, perché pronta a soddisfare le esigenze di salute dei
pazienti. Ancor più vicina, perché non è concepibile che, tutt’ora i pugliesi
debbano spostarsi da un posto all’altro della Regione e, molto spesso,
addirittura, fuori dai confini regionali, per vedersi garantiti le prestazioni
necessarie alla tutela della loro salute. E questamigrazione sanitaria,
purtroppo, molto spesso non è possibile, sia perché, comporta costi che gli
utenti non possono sostenere e soprattutto perché, ci sono delle urgenze, per
le quali, il tempo sprecato negli spostamenti, può essere fatale.
E’
tempo di dire basta alle liste d’attesa lunghissime per una visita medica.
Basta ad una mobilità passiva in sanità che lo scorso anno ci è costata 206
milioni, cifra mai raggiunta prima. Basta con lo sciacallaggio politico, che ha
distrutto il sistema sanitario pugliese, non permettendo ai propri cittadini di
esercitare in maniera dignitosa il diritto alle cure.
E’ tempo di agire. Di fare
azioni concrete. Di partire da presidi ospedalieri di eccellenza, da progetti
di punta come la Telemedicina dell’ASL
BR e la presa in carico dei pazienti
cronici, e di renderli ancor più efficienti. Di aumentare la diffusione di screening di primo e secondo livello,
perché una popolazione in salute o che viene curata nelle prime fasi
dell’avanzamento delle patologie diagnosticate, di sicuro ha un impatto minore
sulle risorse economiche destinate al sistema sanitario. A tal proposito, le
strutture ospedaliere di Ceglie
Messapica, Cisternino, Fasano e Mesagne, dopo esser state declassate negli
anni a semplici presidi territoriali, hanno dimostrato di esser fondamentali
nella gestione dell’emergenza Covid-19. Pertanto, sarebbe opportuno far tesoro
del prezioso contributo che questi ospedali hanno saputo fornire, non solo
perché il virus, purtroppo, non è ancora stato debellato, ma soprattutto perché
gli investimenti sulla medicina di territorio possono attivare quella
prevenzione necessaria per garantire elevati standard di salute e abbattere le
lunghe attese che l’utenza subisce, tutte le volte che necessita di
accertamenti di tipo diagnostico e/o forniti in day-service.
Dovranno essere creati più punti di primo soccorso in tutti i centri abitati della Provincia, per
intervenire in maniera tempestiva sulle urgenze e su pazienti che non necessitano
di più importanti interventi da parte del personale sanitario, al fine di non
creare inutili concentrazioni di pazienti nelle strutture ospedaliere di più
alto livello, nate per gestire pazienti con diagnosi più importanti. Si dovrà
intervenire per potenziare la preziosa utilità della figura del caregiver, inquadrandolo
come figura essenziale del sistema sanitario, dato che una rete diffusa su
tutto il territorio di queste figure, potrà permettere a molti utenti, anziani
e con patologie croniche, di esser curati a casa, nel miglior modo possibile.
Strettamente funzionale sarà la sinergia con i medici di base, ai quali dovrà esser riconosciuto più
coinvolgimento in questa nuova modalità di assistenza.
E se tutti noi vogliamo una sanità davvero buona, non
possiamo prescindere dal restituire dignità
a tutto il personale sanitario,
garantendo loro la stabilizzazione che da troppo tempo aspettano. Non ci
dimentichiamo mai che sono i nostri eroi, ogni giorno.
Ci meritiamo tutto
questo. Ed è proprio per questo che io, insieme a tutti voi, lotterò per
ottenerlo."
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