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La visita in città del premier Giuseppe Conte

Lunedì 10 agosto 2020

Il premier Giuseppe Conte a Ceglie Messapica
Gianluca Greco BrindisiReport

 

L’emergenza Covid, con le polemiche scaturite dalla parziale pubblicazione dei documenti riservati del Comitato tecnico scientifico e le prospettive (concrete) di ottenere un vaccino in tempi brevi, la questione delle autonomie regionali, gli investimenti a sostegno del Sud, le infrastrutture (con l’inedita ipotesi di un collegamento sottomarino fra la Sicilia e la Calabria), la riforma della giustizia e il futuro del governo. Questi alcuni fra i temi affrontati dal presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, nel corso di una lunga intervista pubblica concessa al direttore di AffarItaliani.it, Angelo Maria Perrino, nell’ambito dell’evento La Piazza. Il premier per il terzo anno consecutivo ha fatto tappa a Ceglie Messapica, il paese del suo portavoce, Rocco Casalino, accompagnato dalla “first lady” Olivia Paladino.
Conte e la sua compagna sono arrivati intorno alle ore 18.30 al municipio di Ceglie, dove erano attesi dal prefetto Umberto Guidato, dal presidente della Provincia, nonché sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, e dal commissario prefettizio, Erminia Cicoria. Conte ha incontrato i rappresentanti di un’associazione di Taranto, la “Genitori Tarantini-Ets”, che gli hanno consegnato una lettera, sottoscritta da oltre 5mila cittadini e da decine di associazioni, in cui si chiede la chiusura dell’ex Ilva, per i noti problemi ambientali che affliggono la città jonica.

Il primo ministro ha inoltre avuto un faccia a faccia con il sindaco Rossi nel corso del quale si è parlato del Contratto Istituzionale di Sviluppo e del processo di decarbonizzazione, con la necessità, per la città di Brindisi, di accedere ai fondi del Just Transition Fund. “Ho apprezzato molto – dichiara a tal proposito Riccardo Rossi - il suo interesse ad avere notizie, non di circostanza ma reale, teso a dare risposte concrete. Ci siamo lasciati con l'impegno a dare il giusto spazio sia con il Cis che con il Jtf alla città di Brindisi ed un invito a venirci presto a trovare a Brindisi”.

Emergenza Covid e lockdown
Intorno alle ore 20:45, l’arrivo in piazza. Gli ingressi sono stati contingentati nel rispetto delle norme anticontagio, in una imponente cornice di sicurezza garantita dalle forze dell’ordine. Centinaia di cegliesi hanno accolto Conte con un applauso. Davanti al palco erano state posizionate 150 sedie, sempre nel rispetto del distanziamento sociale.  L’emergenza Covid ha catalizzato buona parte dell’intervista. Cosa non rifarei? "Non saprei dire una cosa in particolare. Anche i famosi Dpcm a monte avevano dei decreti legge e li abbiamo assunti sempre avendo alla base le valutazioni di tutti gli esperti, con grande condivisione di tutti i ministri e dei rappresentanti degli enti locali. Le decisioni le abbiamo sempre prese con grande ponderazione e responsabilità".

Il lockdown nazionale è troppo severo? "Io vorrei ricordare che dopo il verbale del giorno 7 del Cts - ha detto il premier -, quando il Cts si è convinto che ci voleva una misura più radicale per Alzano e Nembro è successo un fatto nuovo, che molti si sono recati da Nord a Sud. A quel punto abbiamo ritenuto fosse prioritario mettere in sicurezza il Sud, che significava mettere in sicurezza il Paese. E di questo sono orgoglioso".  "Io il bilancio lo farò alla fine. Ma nelle ultime settimane il bilancio lo stanno facendo tanti quotidiani internazionali e mi sembra sia positivo. Ed è motivo di grande orgoglio. E se questo bilancio è positivo è merito di tutti voi. Il rispetto delle regole ci è costato molto ma se possiamo essere additati come modello per altri Paesi questo è un grande obiettivo". "Dobbiamo completare alcuni ospedali, dobbiamo migliorare l'efficienza di alcune strutture. Ma molti di questi progetti rientreranno anche nel piano di rilancio". Il Mes? "No, frattanto abbiamo chiesto il fondo Sure, che sono 28,5 miliardi".

Il confronto con gli scienziati
"Ho sempre detto che avremmo lavorato fianco a fianco con gli scienziati ma mai che avremmo ceduto delle responsabilità, c'è un compito della politica. Non ho mai detto che avremmo seguito alla lettera le loro valutazioni".  Troppi decreti? "Non mi sono mai divertito, ve lo posso assicurare. I decreti li abbiamo adottati quando erano necessari".  "Si sono scritte e dette cose inesatte. Chiariamo bene le cose: voi immaginate cosa significava per gli scienziati elaborare proposte, analizzare dati e avere i riflettori della tv. Non avrebbero avuto tranquillità. Quando c'è un processo decisionale così delicato io rivendico che quei verbali restino riservati. Ma non significa secretati, non ho mai posto un segreto di Stato. E vi annuncio che sono il primo che consentirà la pubblicazione di tutto, non abbiamo nulla da nascondere".

Vaccino: “Speriamo entro fine anno”
"Se mi dovessero confermare queste proiezioni ottimistiche c'è la possibilità di mettere il vaccino presto a disposizione di tutti e anche di altri Paesi Ue. Quando presto? Mesi diciamo. Entro l'anno? Speriamo", ha detto ancora Conte da Ceglie Messapica. "Non ritengo" che il vaccino "debba essere obbligatorio, ma deve essere messo a disposizione".

Ponte sullo stretto? “Pensiamo a struttura sottomarina”
"Non posso dire faremo il ponte sullo Stretto, non ci sono i presupposti - ha detto ancora Conte -. Dobbiamo prima realizzare l'alta velocità di rete in tutta la Calabria e poi in Sicilia, ma dobbiamo porci il problema di questo collegamento. Ci sono miracoli di ingegneria, ne abbiamo realizzato uno a Genova. E' un ponte bellissimo. Sullo Stretto, dobbiamo pensare a un miracolo di ingegneria. Una struttura ecosostenibile, leggera, che tuteli l'ambiente, anche sottomarina".

Autonomie regionali
"Usciamo alla pandemia - afferma Conte riguardo a una possibile modifica degli assetti istituzionali a livello territoriale - e poi a mente fredda ci confronteremo sul versante delle autonomie. Quel che è chiaro è che il nostro assetto non era predisposto per rispondere in modo efficiente a un’emergenza di questo tipo, ma ha funzionato molto il dialogo fra il governo nazionale e quello territoriale. Ha funzionato perché i rappresentanti delle istituzioni anno dialogato costantemente. Qualche accorgimento in più, a tempo debito, potrebbe essere preso".

Conte presiede un governo meridionalista? "E’ una sciocchezza. Pensare di dedicarsi al Sud trascurando il Nord - afferma il presidente del Consiglio - sarebbe un modo di governare folle. Ma bisogna tener conto che il Sud ha un deficit strutturale di produttività conclamato. Il Sud a parità di investimenti non dà gli stessi rendimenti. Per la prima volta con il decreto legge di agosto prevediamo sistema di decontribuzione del 20 per cento per tutti i lavoratori residenti al Sud".

Riforma della giustizia
Nel corso dell'intervista ha tenuto banco anche la questione giustizia, con riferimento allo scandalo che di recente ha scosso il Consiglio superiore della magistratura. "Difficile - afferma il premier - concepire una riforma che possa risolvere una volta per tutte, tutte le criticità che sono emerse. Confidiamo che questa riforma possano contrastare quelle derive correntizie che per bocca e valutazione degli stessi magistrati fanno male alla magistratura".

Banda larga in tutto il paese
"Prima di valutare se dire no alla Cina sul 5G c'è il problema di portare la banda larga in tutto il Paese. Questo è uno dei dossier a cui mi sono dedicato con molta attenzione nelle ultime settimane e troverà spazio nel piano di rilancio. Siamo convinti che non abbia funzionato finora perché occorre una rete unica, vogliamo coinvolgere tutti gli operatori in un progetto unico e non possiamo più attendere. Confido che le trattative di queste settimane si traducano entro la fine di questo mese nella definizione molto chiara di questo percorso".


Rapporti con gli Usa
"Sono convinto che non cambierebbe nulla nei rapporti tra Usa e Italia. Chiunque ci sia il governo dall'una o dall'altra parte, i rapporti sono così storici e solidi che non ci sarebbe alcuna conseguenza negativa", ha spiegato poi il presidente del Consiglio soffermandosi sulle elezioni negli Usa e su un'eventuale vittoria di Joe Biden.

Politica interna
"Al referendum voterò a favore del taglio dei parlamentari", ha detto il premier Giuseppe Conte. "Dire che Di Maio sia "salviniano" sull'immigrazione significa fargli torto perché la sua posizione e quella del governo è molto più complessa, non si limita a dire "porti chiusi-porti aperti". Stiamo collaborando con le autorità tunisine, dobbiamo prevenire le radici di questi flussi, contenerli. Io non posso chiedere il sacrificio agli italiani e tollerare che arrivano migranti positivi e vadano in giro liberamente".

"Il programma che ci siamo impegnati a realizzare non può essere liquidato in pochi mesi. L'orizzonte è senz'altro quello di fine legislatura. E' l'orizzonte naturale per poter realizzare un piano di governo", ha risposto sulla durata del governo fino al 2023.


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