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Il consigliere regionale Luigi Caroli sull'ospedale

 Martedì 20 aprile 2021

OSPEDALE DI CEGLIE MESSAPICA.

IL CENTRO POST ACUZIE DOVE I PAZIENTI RISCHIANO DI RIAMMALARSI PER IL FREDDO.

Da circa una settimana, gli impianti di riscaldamento dell’Ospedale di Ceglie Messapica sono stati spenti. In queste giornate così rigide, nonostante l’arrivo della primavera, la struttura ospedaliera, identificata come luogo idoneo al trattamento di tutti quei pazienti che colpiti da Covid-19, passata la fase critica in terapia intensiva, sono in fase di guarigione, si è purtroppo rivelata inadatta ad ospitare quanti ne avessero bisogno, sino al punto da costringere i malcapitati a chiedere alle proprie famiglie delle altre coperte per acclimatarsi.   

Questa grave situazione, della quale sono stato informato dai familiari dei pazienti, giustamente preoccupati, mi ha lasciato esterrefatto. Pensare che un presidio ospedaliero post acuzie, in cui sono ricoverati donne e uomini che, dopo aver contratto il virus, si dovrebbero rimettere in sesto ed invece, a causa del freddo, rischiano di veder peggiorare le proprie condizioni, ha davvero dell’assurdo. Non riesco a comprendere come sia possibile, che nessuno, si sia reso conto che le temperature siano ancora di gran lunga inferiori alla media stagionale e che di notte, si arriva a toccare i 6 gradi, come fossimo ancora in inverno. Con l’ulteriore considerazione che ci troviamo di fronte ad un edificio non perfettamente isolato termicamente.

Per questi motivi ho subito provveduto a sollecitare l’ASL BR, che mi auguro provveda immediatamente all’accensione dei riscaldamenti, senza ulteriori ritardi e tentennamenti. Chiaramente porterò il caso dell’Ospedale di Ceglie Messapica in Consiglio Regionale, con un’interrogazione che possa attenzionare la problematica ed evitare che l’accaduto si ripeta in altre strutture ospedaliere, sperando che resti circoscritto all’episodio in questione. È umanamente inconcepibile lasciare dei pazienti in tali condizioni.

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