Giovedì 18 novembre 2021
L’Unione Europea e il suo futuro
Conversazione con il Prof. Silvano Marseglia
(di Stefano Menga)
Prof. Marseglia, Lei come Presidente
Europeo dell’AEDE, come vede l’attuale momento dell’Unione Europea?
Negli
anni tra il 2015 ed il 2020 l’Europa ha assistito, al suo interno, al
rafforzamento dei Governi Nazionali con una conseguente crescente disaffezione
dei cittadini verso le Istituzioni Europee. In questi anni i veti nazionali
incrociati hanno reso l’Europa incapace di promuovere interessi strategici
comuni, soprattutto nell’ambito della politica estera.
Oggi,
invece, stiamo vivendo una situazione diversa. Di fronte ad una crisi sanitaria senza
precedenti ed al conseguente crollo dell’economia, l’Europa ha reagito unita,
mostrando una nuova volontà politica. In questa occasione l’Europa ha mostrato
una capacità di reazione inedita. Il varo del piano “Newt Generation EU” e l’adozione del bilancio
2021-2027 costituiscono, senza dubbio, segnali di confortante vitalità.
Queste iniziative hanno rafforzato, nel complesso, lo spirito di
solidarietà interna ed hanno parzialmente rinsaldato il rapporto tra
istituzioni comunitarie e opinione pubblica, dopo lunghi anni di
euroscetticismo.
Quali, secondo lei,
le difficoltà attuali dell’Europa?
Molto complesso ed irto di difficoltà, a parere mio, resta, per l’Europa, il cammino verso la ricerca di una identità europea e di un proprio ruolo negli equilibri mondiali.
Essa
appare, ancora oggi, come la somma delle singole volontà politiche degli Stati
membri restando prigioniera del voto all’unanimità, senza potersi liberare da
una persistente logica di compromessi. Questa situazione indebolisce molto
l’azione dell’Europa sullo scacchiere internazionale.
L’Unione,
oggi, tra l’altro, gioca una parte importante della propria credibilità proprio
sulla capacità di comporre le divisioni interne, come ad esempio quelle
generate da Ungheria e Polonia, che toccano l’essenza stessa del concetto di
democrazia europea.
Quali le speranze per
il futuro?
Si
spera molto in qualche risultato positivo della attuale “Conferenza sul futuro
dell’Europa” che tra alcuni mesi dovrebbe avviarsi a conclusione e consegnarci
i risultati.
La
Conferenza è impegnata a dibattere temi cruciali, interrogandosi su come
rendere l’Europa capace di affrontare le numerose e gravose sfide che attendono
una risposta urgente: la salvaguardia della salute, la lotta al cambiamento
climatico e le sfide ambientali; il problema della giustizia sociale con una
economia al servizio della persona; la trasformazione digitale; la questione
migratoria; la sicurezza ed il ruolo dell’Europa nel mondo. Si spera che la
conferenza riesca ad individuare il modo per dare queste risposte e sia
all’altezza dell’ambizione di riformare l’UE e di traghettarla verso una vera
unione federale.
E’
evidente che senza cambiare i Trattati esistenti, nessun progresso sarà
possibile. Non riformare i Trattati significherà rimanere ancora governati
dalla regola dell’unanimità che risulta molto deleteria.
Noi
speriamo in un esito positivo dei lavori della Commissione con la fiducia di
poter realizzare una Unione della solidarietà transnazionale e della pace,
capace di tutelare i diritti e le libertà fondamentali di ogni cittadino.
Complimenti Prof Silvano per il tuo impegno prezioso, sempre portato avanti con attenzione e passione nei confronti di tutti. Maria Elisa Basile
RispondiEliminaCome sempre, condivido pienamente il pensiero del nostro Presidente. La speranza che le cose possano migliorare non ci abbandona. Lavoreremo con Lui perché i cittadini italiani e sopratutto i giovani siano sempre più informati e consapevoli di ciò che una vera Unione Europea e le sue Istituzioni possano rappresentare per il futuro nostro e delle nuove generazioni.
RispondiEliminaComplimenti Presidente.