Martedì 7 Aprile 2015
Copertina del libro
Un
nostro giovane concittadino Gianpiero Gioia, riceve oggi attenzione nelle
pagine della stampa grazie ad "ISTANTI", una libro di poesie
pubblicato, a gennaio scorso, dalla Collana Irda Edizioni.
Nella
pagina culturale de "La Gazzetta del Mezzogiorno" scrive di lui la
giornalista Agata Scarafilo con una recensione che gli fa onore ancor di più
perché Gianpiero Gioia ha appena 18 anni, ma ha saputo, contando unicamente
sulle proprie forze, farsi apprezzare da una casa editrice e contestualmente distinguersi in un mondo in cui è difficile
far sentire la voce della propria anima.
Gianpiero Gioia
Riporto integralmente l’articolo di Agata Scarafilo pubblicato su “La
Gazzetta del Mezzogiorno” di oggi.
Con "Istanti”, Gianpiero Gioia consegna agli amanti del genere poetico un raccolta
pubblicata, nel mese scorso, dalla Collana Irda Edizioni.
Ben 44
poesie che nascono dal profondo sentire di un liceale appena diciottenne, ma
capace di far sentire quella voce dell’anima che, grazie alla pubblicazione un
libro, non si perderà nel vento. Un giovane che con l’arte poetica sa far
emergere quell’umano vivere, che tra l’apparire e l’essere, non manca di
entrare in contraddizione. Poesie senza titolo e senza nome (eccetto una “25
aprile”) quasi a non voler distogliere l’attenzione o, per meglio dire, non
voler pilotare il lettore, lasciato “libero”fino in fondo di immergersi in quelle
brevi ma profonde rime.
Parole che sembrano quasi voler fuggire da
quella apparente logica consequenzialità delle cose che, con un particolare
modo di fare poesia, Gianpiero Gioia
dimostra che non c’è.
La forma dei
componimenti è concisa e quasi arida come a voler usare e non abusare delle
parole. Un particolare rispetto della parola che dà vita ad una forma
linguistica che racchiude già in sé un messaggio. Infatti, è il medesimo autore
a sottolineare che le poesie, che compongono l’opera, non vogliono essere altro
che uno sguardo sulla vita. Una vita vista, però, da un diciottenne che, anche se
non può contare su una lunga esperienza personale, ha saputo tuttavia cogliere
insegnamenti dalla lettura appassionata di numerosi autori.
“La poesia –dice Gianpiero
Gioia- per adesso è il mezzo più efficace per esprimermi. Ho
letto romanzi e poesie di infiniti autori tra cui Baudelaire, Thomas Eliot e
Montale e ho approfondito il pensiero esistenzialista
dei francesi Jean Paul Sartre e Albert Camus, ritenendo entrambi dei luminari
nel mio percorso”.
Non a caso le poesie del poeta cegliese, di cui in futuro sentiremo certamente
parlare, cercano di esprimere il disincanto di fronte alla realtà e la presa
d’atto che, nei nostri giorni, affidarsi a una qualche certezza sociale, politica
e, in taluni casi, anche morale non è altro che pura ingenuità.
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