Sabato 25 Aprile 2015
Uscirà in questi giorni il libro dal titolo “Alessandro Magno e Furio Camillo Lucio due
grandi generali dell’antichità” di Paolo Locorotondo, ex sindaco di Ceglie Messapica, editore
Capone.
Politici e storici hanno cercato
di dare una risposta ad un interrogativo, lanciato con insistenza da tanti studiosi, su chi sarebbe stato il vincitore se fosse avvenuto uno scontro
armato tra Alessandro Magno e il
console
romano.
Tito Livio ed Augusto, in epoca notevolmente posteriore, non hanno nascosto il desiderio di far capire quanto fosse ferma in loro la certezza di una superiorità assoluta delle armi di Roma in un conflitto con l’esercito macedone, pur non svelando chiaramente
tale convinzione.
Una
ricerca sugli eventi bellici svoltisi
nel quarto secolo a.C., porta a comprendere
quanto accadde tra gli eserciti del giovane sovrano macedone Alessandro e dell’eroico
console romano Furio Camillo
Lucio e come vi mancò
il conflitto.
Si pervenne all’accettazione di un patto di pace tra i due comandanti, che evitarono
una battaglia, ritenuta, a ragione, da entrambi
difficile.
Non
si può certamente non osservare quanto fosse agguerrita la posizione difensiva,
inquadrata in allarmanti congegni tattici, difficilmente superabili, a causa anche di repentini
spostamenti delle
squadre
appositamente allineate.
L’incertezza sull’esito
delle operazioni preoccupò il valoroso personaggio macedone,
che
temeva un capovolgimento nel favorevole corso sul futuro potenziamento del grande
dominio, nel caso
di
una sconfitta
in Italia.
Pari
tentennamenti non dovettero mancare nemmeno al generale romano, che per le
sue vittoriose azioni belliche, non sottovalutava le conseguenze di un possibile arretramento nel piano di estensione territoriale.
Nel
libro, in conclusione si afferma che se fosse scoppiato uno scontro tra l’esercito in difesa e le truppe invadenti avrebbero
vinto i romani, comandati da Furio Camillo Lucio.
Le notizie, scaturenti da laboriose ricerche in molteplici classici
greci, danno piena luce alle vicende giovanili belliche del futuro genio, Alessandro, non inserite del tutto nei testi storici.
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